Sono un ragazzo gay deriso e umiliato da suo padre

Ho 20 anni e vivo con mio padre, che da molti anni ha problemi con l'alcol.
Mia madre è morta di parto quando sono nato e spesso nei momenti difficili mi ospita per qualche giorno la sorella di mio padre, ma lo fa con grande peso.
Da circa due mesi ho confessato a mio padre di essere gay e da allora la qualità della mia vita è, se possibile, ulteriormente peggiorata.
Capita spesso che lui torni a casa ubriaco con degli amici, quando va bene mi cantano "frocio...frocio" e quando va male mi toccano nelle parti intime e simulano di godere, oppure dicono oscenità su di me con una prostituta che frequentano abitualmente.
Più di una volta mi ha detto che avrebbe preferito vedermi morto, piuttosto che gay...per lui sarebbe stato più sopportabile.
Da qualche hanno ho problemi di anoressia che mi hanno portato a pesare 52 kg (sono alto 1,80) e anche questa, per lui, è solo una malattia da femminucce. Mio padre ha una stazza imponente e quando mi avvicino a lui mi sento fragile, temo mi possa sbriciolare.
Da quando sono dimagrito ho anche problemi ad avere o a mantenere l'erezione, ma almeno questo non lo sa...
Frequento l'università con buoni risultati, ma lui non perde occasione per dire che tanto un finocchio non ha futuro.
La situazione è insostenibile e vorrei andare a vivere con il mio compagno, ma non abbiamo la possibilità economica di farlo.
Mi sento in trappola, soffocato da un peso dal quale non so come liberarmi.
In questo periodo sono anche particolarmente depresso per la lunga riabilitazione da una frattura del femore (probabilmente una conseguenza dell'anoressia). La mia totale mancanza di tono muscolare, inoltre, mi rende difficile e faticoso utilizzare le stampelle e in alcune occasione mi sono dovuto umiliare per poter ottenere il suo aiuto.

Non credo di riuscire più a farcela da solo. Il mio compagno è molto preoccupato e vuole che mi faccia seguire da qualcuno per l'anoressia, ma il mio problema è mio padre. Non so come liberarmi dalla sua morsa soffocante. Anche quando non ci vediamo o non viviamo insieme (io sono dalla zia) la sua presenza si sente e per me è sempre stata fonte di turbamento. Non sono sicuro che allontanarmi fisicamente da lui sia sufficiente per liberarmi dal suo fardello.
Non mi sono mai sentito capito, accettato, compreso, amato. Io gli ho rovinato la vita, io ho ucciso sua moglie, io sono gay...io sono il figlio sbagliato che sarebbe stato meglio non avere.
Non so davvero come fare, ogni tanto vorrei sparire e svegliarmi in un mondo nuovo.
Mi ha anche sfiorato l'idea del suicidio, ma sono troppo codardo per farlo.

Penso che la psicoterapia mi potrebbe aiutare per l'anoressia, ma non so che cosa potrebbe fare con mio padre, è un rapporto logoro da sempre e ormai inconcigliabile.

Vorrei cominciare a vivere la mia vita, ma non sono più sicuro di avere la forza per farlo. L'aura negativa di mio padre mi sta togliendo ogni motivazione, sta soffocando la mia linfa vitale, mi consuma a poco a poco.
Aiuto
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
La sua richiesta di consulto e' piena di contraddizioni di ogni tipo.
E penso che queste contraddizioni siano proprio in Lei.
E se vuole dovrebbe cercare con calma di mettere ordine nella Sua vita.
Se ha un buon rapporto con Sua zia potrebbe chiederle di darLe una mano a *riordinarsi*. .
Ha 20 anni e non credo che abbia altra scelta.
Per ora questa mi sembra la *misura* piu' urgente. Poi scelga Lei come fare i passi ulteriori!
Auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

l'assenza della figura materna ha certamente reso più complesso il rapporto tra Voi due.

E forse anche la vita di suo padre.

I risvolti sono tanti...

Prendere in mano la questione dell'anoressia potrebbe essere un inizio del prendersi cura di sè da vari punti di vista.
La informo che al proposito l'Azienda Sanitaria ha istituito da qualche anno ormai i "Centri per i disturbi alimentari", nei quali la complessa problematica è affrontata da vari punti di vista e da differenti figure professionali integrate tra loro: dietologo, psichiatra, psicologo, ...
Ho verificato che anche nel Suo capoluogo esiste tale Centro, pubblico, diretto dalla dott. Renna.
Non ha costi per l'utente (se non talvolta un modesto ticket).

Che ne pensa?


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#3]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Grazie per le risposte. Provo a rispondere a entrambe.

Gentile dr.ssa Esposito,

mi scrive che il mio consulto è pieno di contraddizioni di ogni tipo e che probabilmente sono in me. MI potrebbe, cortesemente, fare un esempio di contraddizione che ha rilevato per provare a capire?

Sono completamente d'accordo con lei sulla necessità di mettere ordine nella mia vita.
Con la sorella di mio padre non abbiamo praticamente nessun rapporto. Mi vede come un fardello, un inquilino che ogni tanto deve abitare in una delle camere della sua casa.
Non credo che sia una questione personale, ma mi vede come uno dei tanti problemi di cui si è dovuta fare carico per via di mio padre.
Se conoscessi un mago gli chiederei di fare sparire mio padre dalla mia vita...

Pensa che il mio compagno mi possa dare una mano a riordinarmi?

Grazie per il suo supporto


---

Gentile dr.ssa Brunialti,

la ringrazio molto per il suo suggerimento che proverò a percorrere.
Il dimagrimento ha indebolito il mio fisico e temo che possa generarmi anche altri problemi ancora più gravi.
L'incidente del femore, che mi tormenta ancora, mi ha spaventato sia per il problema alle ossa sia per la perdita di forza muscolare di cui mi sono accorto in modo disarmante dovendo portare le stampelle.

Credo che il centro che lei mi suggerisce sia un buon modo per cominciare a prendermi cura di me.
Pensa che lavorare sul problema di anoressia mi possa anche aiutare per il problema di erezione. E' cominciato quando la perdita di peso è stata significativa.

Per quanto riguarda il rapporto con mio padre avrebbe qualche suggerimento da darmi?

Grazie per l'aiuto.
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
- Basta che rilegga quanto ha scritto e le vedra' da solo!
- Se le ho consigliato di rivolgersi a Sua zia per riordinarsi : questo cosa le fa capire?

Le due domande che mi ha posto mi fanno intuire una certa passivita' in Lei.
Non sceglie. Non desidera esporsi.
Lei sembra volersi mettersi nella scia che fanno gli altri!
Potrebbe essere un handicapp notevole! Ci pensi!
[#5]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Gentile dr.ssa, ho provato a rileggere con attenzione quello che ho scritto , ma non sono riuscito a cogliere le contraddizioni che lei dice, mi può aiutare a capire meglio?
Per quanto riguarda mia zia sono sicuro che non abbia il minimo interesse a prendersi cura di me, ma non ho capito la sua domanda: "Se le ho consigliato di rivolgersi a Sua zia per riordinarsi : questo cosa le fa capire? "

Per quanto riguarda la passività temo che abbia ragione.
Spesso mi lascio trascinare dalla scia.
Mi sento schiacciato dal peso di mio padre...lui sceglie per la vita di tutti!
Mio padre mi dice sempre che non ho le palle.
Per dimostrarmelo una volta mi ha dato una ginocchiata nei testicoli, dicendomi che tanto a un frocio il pene non serve e mi ha detto che era sicuro che non avrei reagito. In effetti è stato così.
Creo di avere accumulato così tanta rabbia nei suoi confronti in tutti questi anni che temo che se dovessi reagire potrei ucciderlo.

Nel momento in cui ho manifestato il mio essere gay e presentato a tutti il mio compagno penso, invece, di essermi esposto. Per ora ho portato a casa solo problemi, però sentivo di doverlo fare.

Ora vorrei provare a scegliere e decidere per la mia vita, vorrei andarmene di casa e vivere con il mio compagno, ma mi mancano i soldi.
Sono prigioniero di una situazione che non sopporto più, ma non vedo vie di uscita.




[#6]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Una contraddizione palese l'ha espressa ora:
*Vorrei andare a vivere con il mio compagno ma mi mancano i soldi*
Se non ha i soldi non puo' attivarsi. Ma lei non si attiva e resta bloccato.: Ad aspettare che qualcun altro faccia cio' che Lei non si attiva per fare!
E' un modo di essere. E non e' certo qui on line che puo' risoversi.
Ipotizzi una psicoanalisi seria! O temo che restera' fermo. A chiedersi se qualcun altro fara' cio' di cui Lei ha bisogno!
Buona fortuna!
[#7]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
<<Per quanto riguarda il rapporto con mio padre avrebbe qualche suggerimento da darmi?<<

Cominci da sè, prendendosi cura di sè.

Quando siamo più in contatto con noi stessi, ssiamo anche piò comprensivi e tolleranti, o per lo meno modifichiamo l'ottica.

Inoltre questa problematica la potrà portare allo/a psicologo/a del centro.

Non temporeggi. La vita può essere migliore!

[#8]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Parli con Sua Zia, e non con la sorella di Suo padre...

Nel bene o nel male comunque l'ha sempre ospitata, no?
Non le ha mai negato l'alloggio, mi sembra di capire...

Le pare poco?

Ripeto, parli con zia, e non con la sorella di Suo padre... e forse così riesce a sentirla più vicina...

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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