Diagnosticatami quando ne avevo 24

Buongiorno, da due anni soffro di prostatite cronica, diagnosticatami quando ne avevo 24. Conduco una vita regolare, dinamica, non fumo, non bevo e faccio sport.
Sono assolutamente sconfortato dal fatto che non riesco a guarire in maniera decisa da questa rognosa patologia, nonostante due anni di terapie mirate.
Il tutto iniziò nel 2007. Minzione frequente e perineo dolorante, il medico curante mi somministrò Ciproxin per 6 dì, l'urocultura sucessiva, la prima di una lunga serie, non evidenziò batteri di nessun tipo. Sul momento mi passò, ma poi i sintimi ricomparvero. Decisi di farmi visitare da un urologa, che mi fece fare, nel corso del tempo, esami specifici di varia natura: test di stamey, massaggi prostatici, ecografie (che hanno evidenziato la presenza concomitante di cisti all'epididimo), esami ematici, spermioculture, tamponi uretrali, oltre a numerosi cicli di antibiotici (chinoloni e tetracicline), i primi "a naso" vista la negatività degli esami clinici, poi mirati perchè il test di stamey evidenziò la presenza dell'ureaplasma urealiticum. Nonostante la terapia mirata (con antibiogramma alla mano), i risultati sono sempre scarseggiati.

Dopo due anni di terapie e controlli, i fastidi persistono. Ormai mi sono abituato ad andare in bagno abbastanza spesso, ma ho notato che d'estate reggo le tre ore, tre ore e mezza d'intervallo tra una minzione e l'altra, d'inverno, nei periodi peggiori, anche ogni ora od ogni due. Senza contare il perineo spesso dolente e il classico senso d'occlusione a livello anale che si prova in questi casi.
A livello sessuale non ho grossi problemi: l'erezione è buona, non ho bruciori, l'eiaculazione è nella norma a livello di tempi, ma diminuita a livello di forza del getto.

A questo punto chiedo a voi a che santi posso votarmi. Ho sentito il parere di altri specilisti, ma si sono limitati a confermare la patologia e a dirmi le stesse cose che sento da due anni. Mi sono informato, e una strada percorribile sembrerebbe quella della fisioterapia del pavimento pelvico, escludendo quella dell'operazione laser (ho troppa paura delle conseguenze) e del metodo anni '90 relativo al mix di antibiotici iniettato in prostata (troppo invasivo e rischioso). Che dite?

Sono ormai disilluso. Inizio a pensare che dovrò convivere con questa rognosa patologia, pregando che non s'aggravi o che porti traumatiche conseguenze che non oso nemmeno immaginare (infertilità, carcinomi, impotenza). A 26 anni è dura pianificare i propri spostamenti in base a quanti e quali bagni posso utilizzare in caso di bisogno...

Vi ringrazio per l'attenzione, spero che possiate darmi utili indicazioni..
[#1]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
la prostata si congestiona col gfreddo e questo è risaputo. La riabilitazione del pavimento pelvico, non so, le altre terapia (laser e iniezione intraprostata) assolutamente no. Un vecchi trucco era quello di conasigliare bidet caldi e di farmaci fludificanti per facilitare la fuoriuscita del secreto priostaico.
[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Ringrazio il dottore per la celere risposta. Dunque, leggendo tra le righe, mi par di capire che debbo limitarmi a gestire i periodi di recidiva che si attivano in concomitanza con fattori scatenanti come il freddo, senza sperare di guarire del tutto.
Il mio medico di base (l'urologa è purtroppo in maternità), mi ha somministrato la doxiciclina per 20 dì, a questo punto mi pare inutile persino continuare la terapia, anche in considerazione del fatto che nessuno sa se i batteri sono ormai resistenti a tale principio attivo. Egli inoltre dice che probabilmente è un disturbo che avrò più o meno sempre, al pari di un asmatico che ha spesso bronchiti, e che non c'è molto da fare. Trovo sconsolante questo fatto, perchè come detto il problema non consiste nel convivere col fatto di andare più spesso degli altri in bagno, voglio dire, può essere noioso ma si vive benissimo lo stesso, quanto i danni che a lungo andare potrei avere, che sono appunto l'infertilità, l'impotenza, e che sono quelli che più mi spaventano e sui quali vorrei avere sinceri chiarimenti.
Nessuno qui ha la sfera di cristallo, me ne rendo conto, però il mio intento è prevenire queste possibilità, non posso pensare che debba accontentarmi di trattare una prostatite limitandomi a cercare di non prendere freddo..

Proverò dunque con la fisioterapia del pavimento pelvico, ultima spiaggia, immagino che male sicuramente non faccia.

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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
di qua non possiamo contraddire la risultanza (Doxicillina) di una visita dal vivo, quanto a quello che le ho detto sono consigli in più (forse) rispetto a quelli ricevuti e di certo non sono sostitutivi di nulla, nè fra lerighe vogliono dire nulla diverso da quello detto in chiaro.
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