Memorizzazione e depressione

Salve,
sono una ragazza frequentante il liceo...
Ho sofferto, è in parte continuo a soffrire di depressione, autolesionismo, problemi alimentari e crisi d'ansia e di panico; non sono mai andata in cura.
Da sempre (alle superiori) mi ritrovo ad avere serie difficoltà nell'apprendimento e nella memorizzazione, soprattutto quando i sintomi delle patologie sopra elencate sono a dir poco ossessivi.
Questa situazione non fa altro che peggiorare, in quanto l'ansia per questa mia "incapacità" alimenta le patologie, e tutto continua in un ciclo ininterrotto.
Sono davvero disperata, Vi chiedo urgentemente un aiuto.
Vi ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, è evidente che se soffre di tutti i problemi che ha elencato deve andare in cura. Non sarebbe possibile aiutarla da qui, per ovvi limiti del mezzo.

Non è mai andata in cura perché non se l'è sentita, oppure per altri motivi?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr. Massimo D'Alessandro Psicologo, Psicoterapeuta 93 4
Gentile ragazza, lei riporta così tanti sintomi, che l'unico aiuto che mi sento di darle in questa sede è consigliarle di rivolgersi al più presto ad un professionista della salute. Se per lei è più semplice può iniziare con il portare a conoscenza il suo medico di base su ciò cha ha riferito in questa sede, il quale saprà poi consigliarle i professionisti e le strutture più adeguate alla sua richiesta.
Cordialmente

Dr. Massimo DAlessandro
Psicologo-Psicoterapeuta
www.massimo-dalessandro.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte.
Non sono mai andata in cura perchè l'ho sempre trovato "inutile" data la natura dei miei problemi.Non è una critica alla psicanalisi, ma semplicemente una mia (probabilmente errata) convinzione.Sono andata solo un paio di volte dallo psicologo ma, anche se bravissimo, non mi è stato per niente d'aiuto...so che la terapia è un percorso lungo ma a quanto pare tirare fuori tutto mi ha lasciato indifferente.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Tengo anche a precisare che infondo infodo ho bisogno di questo malessere.Non sempre voglio tirarmene fuori...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ok, quindi lei pensa che psicoterapia e psicoanalisi siano la stessa cosa. Ha provato ad andarci "un paio di volte" e ha concluso che è stato inutile. "Sa" che la terapia è un percorso lungo e si è detta che non fa per lei. Poi però ha deciso di scriverci, sapendo che qui siamo tutti psicologi.

Se le cose stanno così, devo avvertirla che le sue conoscenze in materia mi sembrano approssimative, anacronistiche e soprattutto soccombono a più di un luogo comune.

Questo è perfettamente lecito, però, perché la nostra professione è poco conosciuta e molto equivocata. Ed è un peccato, perché molte persone che potrebbero beneficiare di un percorso di cura - non necessariamente lungo, perché oggi esistono vari tipi di terapia breve - non possono approfittarne.

Provi a leggere quest'articolo, per fari un'idea un po' più concreta:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Mi sarò espressa male.
Conosco le differenze, sono abbastanza informata dato che i miei problemi persistono da diversi anni.Ho sottolineato che il fatto che date le mie condizioni, spesso tendo ad essere molto contraddittoria e che non volevo sminuire il vostro lavoro, altrimenti come lei stesso ha ricordato, non avrei scritto qui.
Semplicemente a volte traggo dalla sofferenza e da questi disturbi una "linfa vitale" senza la quale sento di non esser viva.
Alterno la mia voglia di guarire a momenti di estremo pessimismo e istinti suicidi.
Il fatto che non provi nulla a tirare fuori tutto ciò che ho dentro è un'altro dei miei problemi che ha radici ben più profonde.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non si preoccupi, nessuno si è offeso. Che il suo modo di esprimersi sia contraddittorio era evidente, ma forse non sa che esistono modelli terapeutici che vanno a nozze con la contraddittorietà. Anzi, più la persona è contraddittoria e incoerente, meglio funzionano.

Non sto cercando di convincerla, però, perché come saprà nessuno può convincere nessuno a prendersi cura di se stesso, se lui per primo non è convinto.

Quindi la prima cosa da fare è decidere se la sua sia più una sofferenza o una risorsa, e in base a questa decisione (che naturalmente sarà la più difficile da prendere) procedere.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio.Purtroppo è una domanda che mi faccio da anni.A volte sembra più una risorsa.
La genesi dei miei scritti, dei miei dipinti e la mia crescita avvengono solo in presenza di una sintomatologia accentuata.
Dei periodi "positivi" non mi è mai restato nulla.Neanche ricordi, come se non avessi mai vissuto quei momenti.