Scoliosi operata

Salve, sono una ragazza di 30 anni e avevo solo bisogno di schiarirmi le idee su una cosa. Io ho subito l'intervento di artrodesi posteriore strumentata per la correzione della scoliosi circa 2 anni fa. Volevo solo sapere se praticare il nuoto fa male, mi spiego meglio: io lo pratico da qualche mese, ma ora naigando sulla rete ho letto che il nuoto non è tanto più consigliato dagli ortopedici in quanto addirittura peggiorerebbe la curva. La mia curva da 46 gradi ora è passata a 6 gradi, ma non vorrei che succedesse qualcosa. E' possibile che peggiori anche dopo che la colonna è stata quasi del tutto bloccata con barre e viti?
Grazie in anticipo.
[#1]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Gentile signorina
se la strumentazione e' correttamente in sede non esistono problemi di alcun tipo con il nuoto. Tenga conto che nel frattempo l'artrodesi dovrebbe essere consolidata e in fase di rimodellamento. Ne parli con il suo chirurgo per avere ogni chiarimento.
Cordialita'
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta repentina. Cosa significa se la strumentazione è correttamente in sede? E' possibile che la barra si sposti o che la curva peggiori? Io nn ho nessun tipo di problema ad oggi, l'unica cosa è che mi vedo la parte destra delle costole posteriori ( che prima dell'intervento era molto sporgente data la curva importante) un pò più sporgente rispetto a quando ho tolto il gesso del post operatorio. Probabilmente perchè l'artrodesi si sta assestando? Se fosse successo qualcosa alle barre me ne sarei accorta?
[#3]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Significa che barre viti e connettori sono esattamente nella stessa sede in cui li ha collocati il chirurgo e che dunque non ci sono stati problemi ne' biologici, ne' meccanici a carico del sistema rachide-strumentazione.
Ripeto, la colonna operata di artrodesi, nel settore in cui e' stata fusa, per definizione non e' piu' in grado di muoversi = la curva non puo' piu' evolvere.
Le coste sporgono perche' l'intervento ha il fine di blcccare l'evoluzione della curva e/o eliminare l'instabilita' se associata. Non ha il fine di curare l'aspetto estetico.
In molti casi operati, poi, si ottiene anche un miglioramento estetico a volte notevole, ma questo NON e' il fine dell'intervento e' solo un risultato accessorio.

In certi casi e' necessario, a fini della correzione, eseguire anche delle resezioni costali che portano certamente anche un miglioramento estetico ulteriore, ma l'indicazione a questo tempo chirurgico sono ben precise e piuttosto ristrette.

Alcuni chirurghi eseguono sempre questo tipo di resezione, ma il rischio operatorio aumenta,inoltre aumenta il dolore post operatorio e a volte il risultato non e' cosi' "estetico " come ci sarebbe aspettato.

I migliori risultati in questo settore li hanno gli italiani e i francesi in quanto negli adolescenti affidano la correzione del gibbo costale al corsetto e NON alla chirurgia. In poche parole anche nei pazienti che hanno una chiara indicazione chirurgica viene effettuato COMUNQUE il trattamento con il corsetto PRIMA dell'intervento proprio per rimodellare in modo ottimale la gabbia costale.
In questo modo si ottengono due vantaggi considerevoli:
1) la gabbia toracica si rimodella bene (molto meglio che con la resezione costale) e la gabbia toracica assume un profilo piu' armonico con vantaggio notevole per gli organi contenuti PRIMA dell'intervento;
2) l'intervento, non richiedendo la resezione costale, sara' piu' breve, meno emorragico, meno rischioso, meno doloroso e con un risultato estetico piu' sicuro grazie all'associazione tra corsetto e chirurgia.

Infine sul fatto che il gibbo residuo possa sporgere leggermente di piu'dopo la rimozione del gesso cio' e' dovuto al ritorno elastico delle sue coste non piu' compresse in quanto lei e' stata operata a 29 anni e dunque a fine crescita ormai avvenuta da tempo...
Di solito questo tipo di interventi si fa a fine adolescenza quando lo scheletro e' ancora relativamente in grado di rimodellarsi sotto la spinta del corsetto e quindi le coste sono in grado di subire una deformazione plastica come il pongo o la plastilina. In questa fascia di eta', che va dai 3 ai 15-16, anni non c'e' praticamente mai il fenomeno da lei descritto proprio perche' la gabbia toracica, essendo lo scheletro ancora in fase di crescita, e' suscettibile di deformazione plastica piuttosto che elastica.

Dove per deformazione plastica sul piano biomeccanico si intende la deformazione risultante dall'applicazione di una determinata forza ad una barra di un determinato materiale che, sottoposto allo stress, cede riconfigurando la sua geometria in modo diverso dallo stato iniziale nei 3 piani dello spazio. L'energia applicata viene assorbita dal materiale che modifica la sua geometria, cessata la forza il materiale resta deformato. Esempio: barra di plastilina/pongo sottoposta ad una pressione. Tale deformazione e' permanente.

Si intende invece per deformazione elastica la deformazione di un materiale che, sottoposto a determinati carichi, modifica la sua forma, ma che, una volta cessata l'applicazione della forza ritorna alla forma originale. L'energia applicata a quella barra verra' restituita sotto forma di lavoro. Esempio: la molla di un ammortizzatore o di un qualsiasi sistema a carica mediante molla come l'orologio. In questo caso la deformazione e' transitoria.

Per ultimo, se succede qualcosa alla strumentazione non sempre il paziente se ne accorge, per questo i controlli vanno fatti con regolarita' anche in pieno benessere. Ma se l'artrodesi e' fusa, a quel punto qualsiasi rottura o cedimento del materiale non influira' sul destino della sua colonna in quanto ormai le vertebre interessate dall'artrodesi saranno diventate come un osso unico e la sua curva non potra' mai piu' peggiorare essendo eliminata ogni possibilita' di movimento tra quelle vertebre. Risultato definitivo che e' esattamente lo scopo finale di questa chirurgia, nonche'quello di tutte le deformita' evolutive del rachide: la fine della evolutivita' della malattia deformante del rachide, nel suo caso di una scoliosi dell'adulto.

Cordialmente
Dr. A. Valassina