Cosa succede se interrompiamo le cure

Buongiorno, vi scrivo per la situazione clinica di mio padre di anni 63 (ex fumatore; da 10/15 anni non lo è più)

copio pari pari ciò che è stato scritto dalla ns. dottoressa che ci ha in cura:
“sintesi clinica: Ipertensione arteriosa
Agosto 2006 diagnosi di neoplasia polmonare a piccole cellule in stadio limitato (T3N2). Avviato a trattamento chemioterapico con cisplatino + etoposide a partire dal 13/09/06. Eseguiti 8 cicli (ultimo il 26/02/07) con documentazione di remissione parziale al termine. Riscontro consensuale di TEP per cui viene prescritta scoagulazione con EBPM. Successiva radioterapia toraco-mediastinica 55 Gy in 30 frazioni dal 10/04/07 al 23/05/07. Al termine della RT: RC alla TC. RT profilattica encefalo dall'11/07/07 al 31/07/07, 30Gy.
Dal 21/11 iniziata terapia di II linea per PD locale con Cisplatino e CPT11, di cui ha eseguito 3 cicli. Dopo il 3° ciclo SD/MR. Dal 4° ciclo Cisplatino sostituito con Carboplatino in considerazione della dose cumulativa di Sisplatino, ad oggi somministrati 5 cicli di CT.
esame obiettivo: Buoni condizioni generali. SpO2 95% EO: fegato a 1 cm dall'arcata costale
programma: in considerazione della progressione di malattia documentata alla TC si interrompe il trattamento in corso. Il caso verra discusso collegialmente per eventuale ulteriore chemioterapia con Topotecan”

vi riporto inoltre ciò che è scritto sull'ultima TAC (TAC CRANIO DHD B SENZA E CON 2 MDC/TAC ADDOME COMPLETO SENZA E CON MDC/TAC TORACE SENZA E CON MDC)

“L'esame odierno, confrontato con il precedente eseguito in data 14/01/08 dimostra incremento di dimensioni modesto della lesione neoplastica presente in corrispondenza dell'ilo polmonare di destra. Sostanzialmente immodificato il pacchetto di linfonodi presenti in sede sottocarenale mentre si osserva netto incremento di dimensioni delle adenopatie rilevabili in sede pretracheale media ed inferiore di destra. Tali linfonodi attualmente hanno un diametro massimo di circa 24mm.
Altre piccole adenopatie si osservano in sede paratracheale.
Segni di atelettasia del parenchema polmonare a valle della neoplasia ilare destra.
Non lesioni pleuropolmonari in atto a sinistra. Non versamento pleurico a dx.
In sede addominale il reperto appare immodificato e negativo per lesioni focali degli organi sottodiaframmatici. Non lesioni in particolare a carico dei surreni.
Non evidenti edenopatie. Vescica scarsamente distesa.
Prostata lievemente ingrandita.
Non adenopatie ileo pelviche.
TC cranio DHD.
Non lesioni focali iperdense compatibili con localizzazioni secondarie.”

Ieri dopo aver ritirato la TAC la prima versione della dottoressa è stato “ che non si poteva fare altra terapia, perchè tanto non sarebbe servito”, ma insistendo (visto che mio padre a parte un po' di debolezza fisica, non ha altri disturbi) ci ha detto che ne avrebbe parlato con gli altri medici e che ci avrebbe fatto sapere se continuare con un nuovo ciclo..

Secondo voi è inutile proseguire con la chemioterapia???
Operare é impossibile??
Cosa succede se interrompiamo le cure??? mio padre si ammala giorno dopo giorno??? o può proseguire la sua normale vita mentre la malattia continua??? Per quanto tempo????
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Secondo voi è inutile proseguire con la chemioterapia???
Operare é impossibile??
Cosa succede se interrompiamo le cure??? mio padre si ammala giorno dopo giorno??? o può proseguire la sua normale vita mentre la malattia continua??? Per quanto tempo????

Se lei vedesse la sopravvivenza media del microcitoma (o tumore a piccole cellule), si renderà conto che 1 anno e mezzo è un buon tempo di sopravvivenza per questa patologia.
Capisco le perplessità della collega che ovviamente sà quanto basse sono le percentuali di risposta delle seconde linee chemioterapiche in questa patologia e figuriamoci delle ulteriori.
Ciònonostante, poi vanno valutate altre cose tra cui le condizioni generali di salute, l'età, la VOGLIA di fare una terapia e l'impatto psicologico che il NON fare può determinare nel paziente.
Credo che i colleghi valuteranno tutto ciò prima di proporle una terapia.
Tenga inoltre presente che gli effetti tossici dei chemioterapici a volte possono peggiorare la qualità di vita del paziente.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la veloce risposta. il problema che sussiste adesso, secondo me, come giustamente dice lei, è psicologico, nel caso in cui ci dicano che non vogliono proseguire le cure mio padre si sentirà "abbandonato" dai dottori che lo hanno seguito fino ad adesso...
comunque lei pensa che quello che abbiamo fatto fino ad adesso sia stata la strada più giusta??? abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare???
adesso cosa succederà... di giorno in giorno peggiorerà fisicamente???
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
I suoi tripli ? la dicono lunga sul suo stato d'animo.
Carpe diem!!! L'abbandono dipende molto dalla capacità di medici e dei familiari di "addolcire le notizie". Tra il bianco ed il nero c'è un'infinità di scale di grigi...