Aderenze intestinali con cateter dvp

Buongiorno a tutti.
Vi illustro brevemente il mio dubbio. La mia compagna è stata operata 7 mesi fa per la sostituzione del catetere dvp (per l'idrocefalo che l'affligge dalla nascita). Da 5 mesi soffre di dolori addominali resistenti agli antidolorifici, antiinfiammatori e antispastici. Il neurochirurgo visionando le tac e controllando le analisi del sangue ha escluso un malfunzionamento della valvola e ritiene che il catetere sia ben posizionato nel peritoneo e privo di infezioni.
In pronto soccorso (tramite ecografie e analisi del sangue) si escludono patologie come appendicite, diverticolite, colecisti etc.
Dall'anamnesi parrebbe che i dolori (consistenti in forti fitte all'addome) possano essere causate dalla formazione di aderenze intestinali a seguito dell'operazione. Queste potrebbero essere rimosse tramite intervento chirurgico laparoscopico (se non sbaglio adesiolisi). Ora la domanda che ci siamo posti con il medico di famiglia è: può un paziente con catetere peritoneale subire una laparoscopia? o l'aumento della pressione addominale fermerebbe l'azione del catetere? Grazie in anticipo a chi vorrà darci un consiglio.
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
La laparoscopia prevede un aumento della pressione addominale che peraltro viene normalizzata al termine dell'intervento. Al di là dell'aspetto puramente tecnico ( di cui dovra discuterne con il chirurgo che ha proposto l'intervento), sembra difficile ritenere che le aderenze ,se non provocano fatti occlusivi o sub- occlusivi,possano essere la causa dei disturbi dolorosi.

Dr. Roberto Rossi

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta dottor Rossi.
Ma come sarebbe che le aderenze non provano disturbi dolorosi? ci è stato detto che pur non essendoci evidenti occlusioni il semplice "movimento" dell'intestino in fase digestiva può dare forti fastidi. In più potrebbe essersi creata una sorta di strettoia.
Ciò detto comunque continuo a non capire se l'insufflazione di anidride carbonica è compatibile con la presenza del catetere di derivazione. Ringrazio ancora una volta chi vorrà intervenire.
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Dr. Lucio Pennetti Chirurgo generale, Chirurgo vascolare 1.2k 27
Gentile utente,se da indagini preoperatorie come ad esempio un transito intestinale,dovesse mettersi in evidenza conglutinamentio(aderenze)tra dispositivo e anse si può procedere con l'esplorazione laparoscopica gas less.
È' una metodica che non utilizza CO2 ma sollevatore di parete e pertanto non comporta aumento della pressione endo addominale e a volte si esegue anche con anestesia peridurale.
Saluti

Dr. Lucio Pennetti
Specialista chirurgia generale
Specialista chirurgia vascolare
Chirurgia videolaparoscopica