Ragazzo 20 anni timidezza

Salve .
Son un ragazzo di 20 anni , ecco il mio problema .
Son ancora timido e mi sta creando in questo periodo un bel po di disagi .
Ho pochi amici , di cui , uno risponde solo quando vuole lui e altro vuole fare solo quello che vuole lui .
In passato uscivo spesso , avevo un gruppo , dopo esser stato bocciato ho cominciato a uscire molto meno come al solito finendo per perdere i contatti con loro .
Sono uno che sta simpatico alle persone , pero essendo insicuro e altro mi vien difficile provarci a chiedere di uscire se non son loro a chiedermelo .
Ragazze in passato ne ho avuta una , adesso non riuscendo ad approcciare perchè avendo pochi amici e io che non riesco a decidermi mi sta rovinando esistenza , son continuamente depresso ,quei amici che ho mi aumentano ancora di più ansia e depressione come si comportano loro , mi fan stare male di più di quello che sto adesso .
Non vedo vie di uscita , vorrei provare uno psicologo ma soldi non ne ho e mi piacerebbe uscirne da solo, magari è una fase dell ' età ma non so da che parte cominciare .
I miei i classici genitori severi che voglion che me la sbrighi da solo , non ho possibilità di parlarne con loro perchè penserebbero che alla fine mi faccio troppe paranoie , pero questo fatto di stare cosi in questa situazione non riesco a superarlo .
Ditemi voi come posso fare , io andar avanti cosi mi sto rovinando esistenza e i pochi amici che pensavo che eran amici mi fan stare ancora piu male a volte da non volerci piu uscire con loro , preferiscon stare tutto al giorno al pc al posto di uscire .

Grazie
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Spesso la solitidine non è una scelta, ma una via di fuga...

La timidezza, la riservatezza, possono anche essere una valore aggiunto all'esistenza...basta saperle dosare.

Sei parla di depressione, di deflessione del tono dell'umore, questa andrebbe diagnosticata da un nostro Collega per comprendere se viene prima o dopo le sue difficoltà relazionali, ed eventualmente, curarla.

Farcela da solo?
E perché?
Se si rompesse una gamba immagino la ingesserebbe...anche in questo caso, se è necessario, gli aiuti ci sono.

Gli psicologi, almeno per una prima consulenza, può trovarli anche in convenzione, senza dover chiedere i soldi ai suoi genitori.

Coraggio....è ancora tanto giovane, cambiare è possibile

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Da quanto dice sembra che lei abbia proprio il terrore di stare solo! Come fosse un dovere avere una compagnia e sentirsi "scartato" se non ne ha!
Come suggerito dalla collega Dott.a Randone provi a chiedere un colloquio di consulenza, per accertarsi che non esista in Lei un "errore metodologico".
Se non dovesse esistere si accetti com'e'.
Non tutti sono compagnoni, e non tutti si adattano a tutti.
Esistono tanti modi di "non essere soli" anche senza "sposare" chiunque: esiste lo sport, le associazioni culturali che si occupano di cose interessanti!
E poi sa? Stare con se stessi a leggere, studiare, non e' proprio detto che sia "stare soli". Lo ha mai pensato?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
Gentile Utente,

la timidezza e l'introversione non sono di per sè aspetti negativi se non quando interferiscono in modo importante nella vita di tutti i giorni e, come nel suo caso, quando vanno ad incidere anche sull'umore.

Sarebbe quindi importante che chiedesse un aiuto psicologico che la aiuti ad affrontare queste sue difficoltà.

Perchè intanto non provare a seguire quello che più le piace e a vedere cosa offre in quel campo la sua città?
Avrà modo così di incontrare persone nuove e magari con qualcuno a scambiare qualche parola, sempre meglio che stare in casa davanti a un computer.
Cosa ne pensa?

Cordiali saluti

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Ragazzo,
da quello che racconta pare che Lei sappia perfettamente quali sono le cose che "dovrebbe fare" per stare meglio, purtroppo però le difficoltà che percepisce si rivelano essere paralizzanti, e questo la incastra dentro un circolo vizioso.

Questo produce fisiologicamente il malessere che Lei esprime in questa sede.

Io credo che Lei avrebbe davvero bisogno di un confronto con un collega, data però la Sua difficoltà economica, potrebbe provare chiedere una consulenza in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale.

Rimaniamo a disposizione se avesse bisogno di altri chiarimenti.

In bocca al lupo

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense