Linfoadenopatia, è normale?

Salve, sono un ragazzo di 22 anni affetto da immunodeficienza a comune variabile (con deficit di IgA e IgG, quest'ultima supportata da infusione bisettimanale di immunoglobuline umane) e vari problemi nelle analisi immunologiche; è ormai da 1 anno che soffro di linfoadenopatia e la dottoressa presso cui sono in follow mi ha detto che è strettamente legato alla immunodeficienza, il loro aspetto va da pochi millimetri (anche 0.2) fino a massimo 1/1.5 cm, questi sono tutti concentrati nel collo, alcuni in zona laterocervicale, alcuni alla base, hanno tutti la stessa conformazioni, un po' duri, non dolenti ma mobilissimi. Questa situazione come andrebbe affrontata? Al momento mi capita di fare una ecografia ogni 4-5 mesi e vedere la dimensione dei linfonodi sul collo e, per ora, nessuno di questi ha mai superato i 2 cm. Le mie domande sono: anatomicamente parlando, come può un deficit immunitario causare un ingrossamento dei linfonodi, cioè i linfonodi si ingrassano per quale motivo? Inoltre come devo comportarmi di fronte a questa situazione, devo attuare altri metodi di prevenzione? fare altro?
Grazie anticipatamente per la risposta.
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
La collega che la segue ha ragione: un deficit di IgA e di IgG giustifica totalmente una poliadenopatia a livello del collo.
Ciò perché, senza entrare in dettagli complessi, i linfonodi del collo drenano il cavo orofaringeo che costituisce la barriera immunitaria continuamente frapposta tra noi e i germi.
A livello dei linfonodi le cellule del sistema immunitario, in lei deficitarie nella funzione, cercano di supplire a questo deficit moltiplicandosi e ingrandendosi: da ciò l'aumento di volume dei linfonodi. Benigno!
Le ho esposto la spiegazione in soldoni perché non è questa la sede per fare un trattato di immunologia.
Una sollecitazione meccanica dei linfonodi li infiamma ed è quindi da evitare: eviti di toccarsi e di "martoriarli" ;-)
Un controllo ecografico lo faccia su consiglio della Collega.
Si tranquillizzi e non tema: l'infusione di IgG le consente una vita normale, con qualche piccola attenzione in più.
Cari saluti,
Caldarola.