Noduli polmone

Egregi Dottori,

Età 72 anni, maschio, nell'autunno 2012 mi è stato diagnosticato un tumore del rinofaringe T2N2M0 curato presso la struttura ospedaliera del S Giovanni Addolorata di Roma con 33 sedute di Tomoterapia e chemioterapia coadiuvante. I controlli eseguiti durante il corso del 2013 sono stati sempre negativi. Nell'estate del 2014 mi venivano però riscontrate due formazioni nel polmone destro: 1) un addensamento da 6 mm a vetro smerigliato nel lobo superiore a sviluppo intraparenchimale e 2) un piccolo nodulo di 5mm a margini lisci e contorni lobulati nel lobo inferiore (sempre destro) in sede subpleurica posteriore, paravertebrale con "aspetto di nodulo di natura benigna".
I controlli successivi 1) Pet/TaC Agosto 2014, 2) TAC Gennaio 2015 e Tac con mezzo di contrasto Settembre 2015 non mostravano alcuna modifica di questi parametri confermando anzi sempre l'aspetto di "natura benigna" del nodulo di 5mm. Mi accingo a breve a fare una TAC al torace senza mezzo di contrasto nel quadro dei controlli previsti
La mia domanda: sono chiaramente in uno stato di ansia e vorrei sapere se il fatto che i controlli effettuati finora in successione non hanno mai mostrato alcuna variazione può essere interpretato in maniera rassicurante o ci potrebbero essere ancora "brutte sorprese"? e nel caso, quante e quali sono le possibilità di un eventuale intervento chirurgico "radicale"?. Io mi sento bene e,apparentemente, non avverto alcun sintomo sospetto

ringraziando anticipatamente
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Dr. Giovanni De Paula Radiologo 178 18
La letteratura scientifica in merito, tra l'altro reperibile anche da non addetti ai lavori riguardo allo screening per tumore al polmone mediante tac senza mezzo di contrasto, ha sempre evidenziato che per lesioni così piccole, con aspetto benigno, ma troppo piccole per essere o giustificare una biopsia di conferma, l'evoluzione nel tempo ce ne indicano la natura.
Ovviamente una lesione maligna tende a modificarsi precocemente mentre una benigna conserva intatte le caratteristiche di morfologia e dimensioni per tanto tempo; ciò significa che più controlli ad intervalli regolari sono identici più sia abbassa il rischio che sia maligno.
Per quanto riguarda il trattamento una lesione così piccola e circoscritta nella sede indicata può essere ereditata completamente anche mediante altre tecniche che si stanno diffondendo come la termo o la crioablazione percutanea.

Dr. Giovanni De Paula

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dopo
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Ex utente
La ringrazio dottore per la sollecita risposta al mio quesito. Se me lo consente vorrei fare un'ultima domanda: Se le dimensioni de/dei noduli dovessero risultare essere aumentate di uno o due millimetri ciò sarebbe prova indiscutibile della loro malignità o potrebbe ancora trattarsi di noduli benigni?

Ringrazio di nuovo
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Dr. Giovanni De Paula Radiologo 178 18
Il fattore dimensionale non è l'unico parametro per valutare i noduli polmonari; importanti sono anche la forma e il tessuto circostante la presenza di aree nevrotico.
Inoltre la tac dà soltanto una ipotesi probabilistica che si può avvicinare alla realta ma la conferma è sempre anatomo-patologica.
Un differenza di 1-2mm spesso non è significativa perché è difficile riprodurre due immagini perfettamente identiche ( un posizionamento diverso del lettino un respiro più corto o più lungo); alcune macchine sono dotate di un sistema che ne calcola il volume è sono un poco più precise.
In sintesi l'insieme di tutte queste valutazioni e non un solo fattore( se i noduli cambiano di forma.dimensioni e numero se dovessero essere presenti linfonodi o meno e lo studio del parecchia polmonare adiacente ai noduli) fanno propendere per una forma benigna o maligna.
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dopo
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Ex utente
egregio dottore,
la ringrazio di nuovo per la sua risposta e le dico subito che ho aspettato a contattarla perché ho voluto prima ritirare il risultato della Tac al polmone senza mezzo di contrasto fatta oggi, 28/06/2016. Purtroppo il referto indica dimensioni invariate per il piccolo nodulo di 5 mm, ma un aumento da 6x10 a 6x12 della lesione a vetro smerigliato con aumento della componente solida. Il radiologo mi ha consigliato di rivolgermi al mio oncologo suggerendo anche un intervento con ago aspirato. Egli ritiene probabile che la lesione possa essere di natura cancerosa ma ha anche parlato eventualmente di un tipo di tumore a crescita lenta e bassa invasività e che potrebbe essere efficacemente rimosso con un intervento chirurgico. Poiché il mio oncologo di riferimento è attualmente non disponibile mi rivolgo a lei per avere il suo parere.
Grazie
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Dr. Giovanni De Paula Radiologo 178 18
Come già specificato nella precedente risposta l'unica metodica che può chiarire qualsiasi dubbio è il prelievo e lo studio anatomo-patologico di un pezzettino della lesione che si può fare facilmente mediante una biopsia percutanea sotto guida tc.
Per quanto riguarda la tc le dimensioni si sono modificate veramente di poco ma la morfologia è cambiata quindi se non si vuole fare la biopsia resta comunque la necessità di follow up più breve circa ogni 3 mesi.
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dopo
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Ex utente
Ancora torno ad interpellarla perché, come lei può ben immaginare, mi trovo in uno stato di grande ansia. Vorrei, se possibile, la risposta ad altre due domande: 1) è possibile che questo nodulo in crescita possa essere una metastasi del carcinoma del rinofaringe manifestatosi nell'Autunno del 2012 o si tratterebbe necessariamente di tumore primario del polmone ? 2) Lo so che è una domanda banale ma la faccio lo stesso: quale delle due ipotesi offrirebbe maggiori speranze di cura?

Di nuovo grazie
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Dr. Giovanni De Paula Radiologo 178 18
Senza u esame cito-istologico non è possibile sapere né se si tratta di un tumore né di che natura si tratta nel senso che prima di fasciatoio la testa bisogna vedere se è una lesione tumorale.
Per quanto riguarda la terapia considerando che si tratta di una sola lesione è aggredisce con buoni risultati in entrambe i casi; certamente una metastasi rappresenta sempre un campanello di allarme maggiore rispetto ad una lesione primitiva limitata alla sola lesione perché indica una diffusione della neoplasia primitiva.
È altrettanto vero che una metastasi presenta in genere un comportamento più aggressivo che correla poco con la lenta crescita e spesso non è isolata.
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dopo
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Ex utente
Le sono ancora una volta grato per la sua pronta e chiara risposta. Ovviamente consulterò appena possibile il mio oncologo che dovrà decidere le cose da fare. Mi lasci concludere, gentile dottore, con una considerazione paradossale: se, come sembra probabile, questa lesione in evoluzione indica la possibile insorgenza di un tumore primitivo del polmone, mi troverei nella strana condizione di dover ringraziare il primo tumore (quello del rinofaringe) che, costringendomi a fare dei continui controlli, mi consentirebbe così di intervenire in tempo sul secondo (quello del polmone) salvandomi, forse, la vita. Molto buffo davvero!

La saluto e ringrazio ancora

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Dr. Giovanni De Paula Radiologo 178 18
La correlazione può essere considerata da altri punti di vista.
Manon è raro che si riscontra qualcos'altro facendo controlli per altri motivi.
La realtà è che , allo stato attuale e nonostante i mezzi a disposizione, anche nelle patologie serve un pizzico di fortuna.
Cmq mi tenga informato.
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dopo
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Ex utente
Tra le possibili correlazioni mi pare di capire possa esserci quella relativa alla quantità eccessiva di radiazioni proprio in seguito ai numerosi controlli ma d' altro canto, potevo non farli? Non ho mai fatto nessun controllo di mia iniziativa ma soltanto quelli richiesti dal centro oncologico. Mi piacerebbe sapere la sua opinione in proposito. Comunque la informerò sicuramente sugli sviluppi del caso

grazie ancora
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dopo
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Egregio Dottore,
Torno a farmi sentire dopo un po' di tempo perché la mia situazione ha avuto una evoluzione non buona e pertanto mi farebbe piacere avere il suo parere in proposito. Ho effettuato ago aspirato sul nodulo a vetro smerigliato che si era leggermente ingrandito e pertanto le allego il testo del referto:
Gli strisci citologici pervenuti in esame mostrano cellularità media espressa da cellule epiteliomorfe, assemblate in microaggregati cellulari a contorni irregolari; frequenti i fenomeni di dissociazione cellulare. Le cellule epiteliali in esame mostrano nuclei lievemente irregolari per foggia e dimensioni. Il quadro citologico osservato suggerisce un Adenocarcinoma non microcitomatoso, esente da segni di pleomorfismo.
Ovviamente ho contattato il mio oncologo che mi ha tranquillizzato (si fa per dire) dicendomi che la cosa si risolve con inyervento chirurgico. Mi ha poi fatto visitare da un suo collega chirurgo del torace del Policlinico Umberto il quale ha parlato di adenocarcinoma al primo stadio resecabile con possibilità di sopravvivenza a 5 anni di circa il 70 %. La mia perplessità riguarda la natura del tumore che essendo ancora subcentimetrico e da nodulo a vetro smerigliato pensavo avesse una prognosi più favorevole. Avevo letto infatti che i tumori provenienti da questo tipo di noduli sono in genere a lenta evoluzione e a basso tasso di malignità. Avevo dunque capito male? Mi farebbe piacere avere una sua opinione in proposito.

ringrazio in anticipo