Lo odiano da morire

Salve, già ieri ho posto una domanda e mi son scordata di porne un'altra. Spero abbiate la pazienza di leggere ciò che vi scrivo :)
Ho vent'anni e mi sono da poco lasciata col mio ragazzo. I problemi erano che lui voleva più libertà di uscire con me e altre cose che non sto a riportare perché particolarmente personali.
Entrambi ci sentivamo bloccati dato che i miei mi hanno sempre dato orari da rispettare e abbiamo preferito fare una pausa. Lui poco tempo prima che prendessimo questa decisione aveva avuto una discussione con mia madre e da quel momento è stata una lenta discesa verso il loro odio nei suoi confronti.
Ai miei genitori ho parlato ed ho chiarito che voglio la mia libertà pur sempre dandomi delle regole, ad esempio tornare alle 2 di notte e non a mezzanotte. E finalmente sono riuscita ad ottenere un po' di libertà.
Io e lui ora vogliamo riprovarci e i miei sono contrariati al 100% e sono ritornati a dire che se mi rimetto con lui dovrò tornare di nuovo a mezzanotte e non potrò uscire quando voglio.
Mi hanno vietato di andare a casa sua, mio padre non vuole nemmeno che lui venga davanti al cancellone del mio condominio...ora io dico, capisco la loro preoccupazione e che vogliano proteggermi. Dico anche che credo di essere in grado di prendere delle decisioni anche in campo amoroso, ascoltando sì i loro consigli, in fondo sono i miei genitori.
Quello che dico è...perché continuano con la solfa "altre famiglie per bene fanno tornare i figli alle 23 di sera, se torni alle 2 di notte non sei un persona per bene, non ha senso stare fuori fino a quell'ora".
Per me ha senso perchè vorrei stare coi miei conoscenti e sentirmi una volta ogni tanto libera ed uguale ad altri.
Non vorrei sembrare una "bambina viziata" ma posso assicurarvi che tutte le regole che mi imponevano e che hanno ancora intenzione di impormi mi creano disagio e depressione perché ad un certo punto a mio parere sono immotivate.

Forse sono io in errore, ma questa situazione mi mette davvero in difficoltà.
Grazie per l'attenzione
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Penso che Lei, fino a quando vvra' con i Suioi debba rispettare il loro modo di essere.
Potra' trattare, cercare una maniera. Ma non negarla.
Se fose Lei al loro posto cosa farebbe?
Accetterebbe passivamente di vedere una figlia disattendere i Suoi desiderata?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Io rispetto il loro modo di essere dottoressa. Non dico di voler fare ciò che mi pare e piace sia chiaro.
Dico che le loro decisione delle volte possono non essere giuste; io ho un carattere combattivo e non riesco più a dire "si va bene lo faccio", mi sentirei una marionetta.

No di vedere mia figlia fare quello che le pare e stare zitta no. Ma ascolterei le sue ragioni e cercherei di capire e aprirmi mentalmente.
Sono molto rispettosa nei loro confronti ma loro non mollano. Non chiedo di uscire dalla mia vita e lasciarmi allo sbando ma di sostenere la mia crescita e il mio cambiamento. Si sono fermati a quando avevo 15 anni
[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Esprima loro il Suo punto di vista. Chiedendo e non pretendendo di venire ascoltata.
Sono i Suoi genitori e Le vogliono bene. Non vogliono che Lei abbia danni. !
[#4]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Ho avuto sempre un modo di dialogare con loro molto tranquillo dottoressa. Continuerò così ed esprimerò il mio pensiero cercando un punto di incontro.
La ringrazio per il suo tempo