Diastasi dei retti dell'addome

Salve,

A luglio 2012 sono stato operato per peritonite perforata. Mi è stato fatto un mediano di circa 17 cm dal pube a sopra l'ombelico.
A seguito dell'intervento mi è comparso un laparocele sovraombelicale, operato a novembre 2012.
Dato che non mi è stata applicata la rete il laparocele mi è ricomparso e l'ho rioperato a dicembre 2013.
Questa volta la rete mi è stata applicata e ho risolto il problema del laparocele.

Purtroppo dopo qualche mese dall'ultimo intervento mi è stata diagnosticata una diastasi dei retti dell'addome di 4cm x 4cm, evidenziata da ecografia.

Ora mi piacerebbe risolvere una volta per tutte questo problema che, oltre ad una questione estetica (compare una "palla" sopra l'ombelico) non mi permette di svolgere attività fisica (mi stanco facilmente).

Prima di decidere per l'intervento volevo rassicurazioni sulla buona riuscita dello stesso, o quantomeno capire che percentuali di fallimento ci possono essere in questo tipo di correzione e come affrontare correttamente il post-operazione.


Se invece decidessi di non operarmi, come potrei fare per poter evitare un aumento della diastasi facendo un po' di sport tipo tennis o corsa?
Sarebbe utile indossare una "panciera" contenitiva? O è meglio continuare con la vita sedentaria?

Grazie mille in anticipo!
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signore la diastasi dei muscoli retti è determinata da una retrazione laterale dei muscoli retti che danno luogo alla formazione di un salsicciotto cranio caudale sopra l'ombelico nel suo caso. L'intervento chirurgico consiste nel riavvicinare i bordi delle fasce dei muscoli retti in modo da ricreare la contiguità da parte delle due strutture. Normalmente si pone una rete di rinforzo al di sopra per evitare la recidiva. siccome lei è giovane l'attività fisica sull'addome determinerà un progressivo peggioramento della diastasi e quindi se è già molto evidente e consigliabile operarsi anche perchè il tratto interessato è tutto sommato abbastanza piccolo. cari saluti

Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia