Tumore vescicale

Gentile dottore, scrivo per mia mamma, 53 anni, operata nel gennaio 2014 per k vescica, nel febbraio 2014 per timoma B1; nel luglio 2014 le hanno diagnosticato istiocitosi a cellule di Langherans; circa 1 mese fa operata di nuovo per k vescica con questo risultato. Notizie cliniche: Neoplasia vescicale recidiva (presso Ta G2); Materiale inviato e descrizione macroscopica: A) neoformazione collo vescicale ore 12. 1 frammento. 1/1 TI; B) neoformazione confluenti parete anteriore, frammenti per 2,5 g. N/2 TI; C) neoformazione parete laterale sinistra. 1 frammento. 1/1 TI ga Diagnosi istopatologica: A) C) frammento di carcinoma papillare uroteliale a basso grado (sec who 2016), non infiltrante il tessuto connettivo sottoepiteliale. (Ta). Non evidenza di infiltrazione linfovascolare. Tonaca muscolare propria non rappresentata nel prelievo in esame. B) frammenti di carcinoma papillare uroteliale a basso grado (sec who 2016), non infiltrante il tessuto connettivo sottoepiteliale. (Ta). Non evidenza di infiltrazione linfovascolare. Tonaca muscolare propria non rappresentata nel prelievo in esame.
Sta svolgendo un ciclo di instillazioni endovescicali con mitomicina e farmorubicina. Vorrei chiederLe: qual'è in genere la prognosi di questo tipo di tumore, un parere sulla terapia, eventuali alternative, inoltre se l'ipertermia oncologica potrebbe risultare utile in concomitanza; vorrei inoltre sapere se può esistere un nesso tra istiocitosi, malattia autoimmune (soffre di psoriasi alle gambe e ha sofferto di alopecia) e tumore. Grazie mille in anticipo
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.4k 1.7k 16
Innanzi tutto sarebbe opportuno che lei ci scrivesse utilizzando il profilo di sua madre, che conterrebbe per noi importanti elementi di giudizio.
D'ogni modo si tratta di un tumore superficiale della vescica, seppure alla prima recidiva. La cosa più importante in questi casi è il controllo endoscopico assiduo, eventualmente inframmezzato dalla chemioterapia endocavitaria (instillazioni). Questo è esattamente quanto pare si stia facendo. L'ipertermia diremmo sia da riservare a casi particolari, più complessi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Buonasera dottori, grazie per la risposta. Mia madre sta seguendo il ciclo di instillazioni: gli effetti collaterali sono comparsi all'improvviso dopo la quinta instillazione, precisamente dopo una decina di giorni da quest'ultima (ciò mi è parso strano poiché credevo che se ci fossero stati sarebbero comparsi immediatamente dopo l'instillazione). Ematuria, costante bisogno di urinare, dolore pelvico e vescicale, bruciore: a un certo punto ci siamo recati al pronto soccorso dove ci hanno detto trattarsi di infezione urinaria e disuria, consigliati ciprofloxacina cistalgan e delorazepam; i sintomi persistono, decidiamo di rimandare la successiva instillazione, la dottoressa ci ha detto trattarsi di cistite chimica.
Vorrei domandarvi se è normale il persistere dei sintomi dopo 1 mese dall'ultima instillazione, inoltre se è preferibile sospendere il ciclo di instillazioni e per quanto. Ora il costante bisogno di urinare si accompagna a stanchezza. Comunque dall'ultima cistoscopia (08/08) risulta: introduzione agevole dello strumento, mezzo limpido, papille ureterali in sede, area flogistica/necrotica in parete posteriore, verosimile esito recente instillazione, non recidive in atto.
Grazie in anticipo per l'aiuto.
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.4k 1.7k 16
In effetti la cistite chimica può lasciare a lungo dei fastidiosi strascichi, ma a lungo termine le cose dovrebbero stabilizzarsi. Se gli effetti collaterali dell'instillazione sono stati cosí intensi, forse non è il caso di insistere.
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Utente
Utente
La ringrazio per la pronta risposta, chiedo scusa se risulto pedante, secondo Lei cinque instillazioni possono già aver fatto "il loro dovere"? Esiste una terapia alternativa alle instillazioni? Abbandonare la terapia potrebbe incidere sensibilmente sugli sviluppi futuri? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.4k 1.7k 16
Le instillazioni sono un supporto, ma più importante è il controllo assiduo. Se si manifesta una grave intolleranza il gioco potrebbe non valerne la candela, pertanto non pare il caso di insistere. Il ciclo è stato comunque quasi completato. Lei ha omesso di riferirci quale farmaco sia stato utilizzato (mitomicina? BCG?). Quando la situazione si sia completamente stabilizzata si potrebbe provare ad utilizzare un farmaco diverso, sempre che ne sussistano le indicazioni.

La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.

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