Protesi totale anca

Gentilissimi Dottori,
scrivo per la mia mamma età 83 anni, è da qualche anno che ha problemi importanti di deambulazione alla gamba destra e per questo ha l’ausilio di un bastone, premetto che da piccola ha avuto la poliomielite, e non ha mai avuto deambulazione gambe e braccia normale. Quest’anno i problemi sono diventati più seri, riferisce che quando cammina, secondo come poggia a terra il piede, ha delle fitte lancinanti che fanno cedere la gamba con il rischio di cadute a terra.

Dalle RX segue:
Segni di coxartrosi bilaterale, a prevalente espressività destra, dove si segnala significativa riduzione dell’interlinea articoalre femoro-acetabolare, associata alla presenza di importante appuntimento del ciglio acetabolare e deformazione della testa femorale. Tenore calcico marcatamente ridotto.

Dalla densitometria segue:
Il BMD misurato a femore intero è 0.624 g/cm2 con un T-score -3.1. Questo paziente è considerato osteoporotico secondo i criteri dell’organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Con uno Z-score di -1.3, il BMD di questo paziente è basso per una persona di questa età.
In passato per la cura dell’osteoporosi ha fatto uso del Forsteo, adesso è in cura con un il Prolia.

Il quesito che vorrei porre è il seguente: è auspicabile un intervento di protesi totale all’anca in un soggetto così osteoporotico e, impossibilitato, dalla poliomielite infantile a fare esercizi alla riabilitazione dopo l’intervento? Oppure sarebbe più saggio pensare all’uso di una sedia a rotelle?

Ringrazio anticipatamente chiunque volesse darmi delle dritte su come muovermi.
Cordiali saluti.
[#1]
Dr. Francesco Versiglia Medico fisiatra 125 8
Buonasera,
il caso di sua mamma è sicuramente complesso e complicato e risulta pertanto difficile dare una risposta esaustiva senza poter visionare gli esami strumentali in vostro possesso e soprattutto senza poter visitare la mamma.

In tutta onestà, l'intervento di posizionamento di una protesi totale d'anca è un intervento pesante, sia per quanto concerne la procedura in sè sia per quanto concerne la rieducazione post-operatoria.

Detto ciò, la scelta dovrebbe essere dettata da tante considerazioni, tra cui cito soltanto:
- l'età della paziente
- il rischio operatorio legato alle patologie internistiche
- la richiesta funzionale della paziente
- la compliance della paziente alla rieducazione successiva all'intervento

Spero di esserle stato utile.

Cordiali saluti.
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