Ansia, tachicardia mattutina, pensieri intrusivi

Buongiorno. Ho quasi 30 anni e da circa un mese è cominciato il mio calvario. Sono sempre stata una persona empatica e sensibile, mi commuovo spesso e riesco sempre ad immedesimarmi negli altri. Vivo da mesi un periodo di profonda insoddisfazione e preoccupazione riguardante il futuro. Negli ultimi anni ho subito un lutto da cui non mi sono piu ripresa al 100 %. Tutto questo accumulo di cose, circa un mese fa mi hanno come provocato un sovraccarico emotivo che mi ha procurato crisi d'ansia, tachicardia mattutina, tremolìo continuo all'occhio, forte sensazione d'angoscia che accompagna le mie giornate, a volte sensazione di tremore, ho perso interesse in tutte le passioni che prima avevo e la voglia di uscire o incontrare gente, inappetenza, nausea ma soprattutto pensieri negativi che mi provocano apatia nei confronti delle persone a cui tengo di piu e perfino nei confronti del mio animale. Questi pensieri mi creano sensi di colpa continui e certe volte mi sembra di impazzire perchè non riesco a capire se i miei pensieri sono razionali o frutto di queste ossessioni.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

da quanto riferisce sembra che stia reagendo al lutto con una sintomatologia ansioso-depressiva insorta a distanza di tempo, ma non per questo scollegata rispetto a quanto ha vissuto.
E' possibile che il sovraccarico di stress dell'ultimo periodo al quale fa riferimento abbia provocato l'"esplosione" di questo quadro sintomatologico, mentre magari in precedenza si era tenuta tutto dentro e ha cercato di "tirare avanti".

In questi casi arriva sempre il momento in cui la persona non regge più emozioni e tensioni e crolla, perchè nessuno ha risorse e resistenza infinite.

Chi è venuto a mancare, quando e in che modo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Quindi lei crede che in realtà i pensieri ossessivi siano dovuti allo stato d'animo che mi ha creato la perdita? In realtà da quel momento non ho mai "tirato avanti", anzi sono rimasto a quel momento, provo lo stesso dolore che provavo quel giorno di un paio di anni fa, se non di più a volte, ma se prima almeno riuscivo a sfogarmi, adesso non riesco più. In merito a questa perdita oltre a dolore ho sempre provato sensi di colpa perché ero lontano, moltissima rabbia perché è stata una cosa improvvisa. Ho sfogato spesso questa rabbia nei confronti dell'altro genitore, colpevolizzandolo nella mia testa di non essersi accorto; tutto in modo irrazionale ovviamente. Quando mi fermo un attimo a ragionare so che nessuno, nemmeno la mia presenza, avrebbe potuto cambiare le cose. Ma la cosa per cui soffro di più al momento sono questi pensieri e sentimenti negativi che mi abbandonano solo la notte e che riguardano il rifiuto di una quotidianità che fino un mese fa invece amavo e proteggevo
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Di fatto ha sì "tirato avanti" (come ha potuto) fino a un mese fa, pur non stando bene, ma è solo in quest'ultimo periodo che si è manifestata tutta la sintomatologia che riferisce, dopo qualche mese di "insoddisfazione e preoccupazione riguardante il futuro".

La rabbia e i sensi di colpa sono normali quando viene a mancare una persona cara, ma quando il periodo di lutto e sofferenza si protrae oltre 12-18 mesi senza che il dolore diminuisca è bene chiedere un aiuto professionale per riuscire ad elaborare l'accaduto.

Visto che individua con precisione il momento in cui sono comparsi tutti questi sintomi e che dice che prima riusciva a sfogarsi e da quel momento non più, riesce anche ad individuare qualche fatto o cambiamento che possa aver fatto peggiorare il suo quadro un mese fa?
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