Ripresa attività fisica dopo un anno di pubalgia

Salve dottori,
Scrivo per avere un vostro parere riguardo alla situazione fisica che da circa un anno sto vivendo. Sono un ragazzo di circa 21 anni. Premetto che sono sempre stato uno sportivo, seppur amatoriale. Da sempre ho avuto la passione per la bicicletta, seppure, non ho mai fatto ciclismo a livello agonistico, e non ho mai avuto una bici da corsa, amavo semplicemente andare in bici a passeggiare, anche se facevo durante l’estate quasi 15 km al giorno. Sin da piccolo ho sofferto di piedi piatti con retropiedi valghi, e inoltre ho una lieve cifosi dorsale. Ho indossato i plantari, per vari anni, li ho tolti 6 anni fa, perché in teoria ero “ guarito”. Ora, il problema è questo: da circa un anno ho un’ entesite inserzionale mediale degli adduttori di destra. Il problema purtroppo non è stato inquadrato subito, prima di arrivare alla diagnosi reale è passato parecchio tempo purtroppo. Ho fatto una visita specialistica ortopedica, mi sono stati prescritti dei plantari, una cura farmacologica per evitare che l’entesite posso calcificarsi ed un programma di fisioterapia. La situazione è migliorata di molto, sto molto meglio. La mia domanda è: la ripresa dell’ attività fisica, come deve essere? Inoltre, qual’e’ uno sport che secondo voi è più adatto per questa mia situazione?
In attesa di una risposta vi ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti.
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Dr. Gianpaolo Sardo Medico dello sport 246 16 1
Gentile utente, credo che il suo problema sia stato adeguatamente trattato dall'ortopedico di fiducia che, giustamente le ha prescritto il plantare e la FKT. Il ciclismo ed il nuoto sono sport adatti a questa sua condizione, il primo perchè attività sportiva effettuata in ambiente non soggetto a forza di gravità, il secondo perchè evita il trauma dell'impatto al suolo che, per intenderci, si avrebbe ad esempio con il jogging, la pallavolo, il calcio ecc. Diventa necessaria, da parte sua, una corretta valutazione della corretta intensità della sua attività sportiva. La promuovo a "difensore di se stesso". Non abbia il timore di fermarsi se il suo fisico sta andando oltre. Alla fine dell'allenamento, poi, non dovrà mai dimenticare lo stretching. Il muscolo allungato, non contratto le eviterà tanti problemi e/o sensazioni negative tipo quella che tutti definiscono "sono pieno di acido lattico"; gran parte della sensazione dipende dalla contrattura muscolare.
Cordiali saluti.

Dr. Gianpaolo Sardo
specialista in Medicina dello Sport - Catania
www.studiomedicostaff.it

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dopo
Utente
Utente
Dottore la ringrazio per la celere risposta. Valuterò adesso l’idea del nuoto. Eventualmente andare in palestra, ed evitando carichi di peso molto elevati, e facendo magari delle semplici camminate sul tapis roulant, potrebbe essere “rischioso”?
Grazie di nuovo per la disponibilità.
Cordiali saluti.
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Dr. Gianpaolo Sardo Medico dello sport 246 16 1
gentile utente, la camminata veloce su tapis non le crea problemi. Tutto sta nell'intrapprenderla con la giusta gradualità, come tutto del resto. Ricordi sempre lo stretching.
cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Dottore la ringrazio affettuosamente della sua disponibilità, e per la sua chiarezza.
Buona serata.