Tossicopdipendenza

Buongiorno e grazie in anticipo per il consulto,

tralascio le motivazioni e vado direttamente al sodo: da circa due mesi faccio uso quotidiano di eroina per via inalatoria (la fumo). Non ho un passato da tossicodipendente, non ho mai abusato di nulla ed ho tutto da perdere nel caso questa situazione si protragga oltre..
Riconosco di avere un problema ma non penso di potermi ritenere un tossicodipendente, l'uso ripeto è quotidiano ma non a scopo ludico ma bensì per evitare la trappola dell'astinenza... Ho provato a "staccare" per due giorni nel fine settimana ed ho notato di non avere gravi crisi astinenziali (niente dolori addominali, vomito e crampi) ma comunque ansia agitazione debolezza molto forte, depressione.
Ora la domanda: logicamente mi rendo conto che prima che sia troppo tardi devo cessare il consumo e vi posso assicurare che la mia motivazione è molto forte.
Ho telefonato al Sert della mia città per un consulto e mi hanno dato appuntamento fra dieci giorni (ma è normale?????); non sò se chiudermi in casa tre quattro giorni e fare "self made man" oppure iniziare una terapia con qualche farmaco antagonista (subutex?). La cosa devo dire mi spaventa parecchio, leggo in Internet di terapie della durata di mesi e comunque il Subutex è un oppiaceo... consapevole di non avere una forte dipendenza fisica e probabilmente una bassa dipendenza psichica... non vorrei farla più grossa di quello che è, forse stò solo esagerando e potrei cavarmela con qualche giorno di malessere.. il fatto è che non ho esperienze di questo tipo e non sò come comportarmi, l'unica cosa di cui sono sicuro è che sono sull'orlo di un precipizio...
un grazie a chi vorrà rispondermi
Daniele
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 392 1
Gentile utente
il fatto che vada in astinenza quando non fa uso di eroina è implicito che sia dipendente
la detox da oppiacei può essere effettuata o tramite farmaci sostitivi(metadone o buprenorfina) con dosi che vanno a scalare a cui seguirà una sintomatologia astinenziale di minore intensità rispetto a quella dell'eroina, oppure si può praticare una detox con farmaci alternativi(prevalentemente sintomatici) in questo caso la detox sarà un pò più "sofferente" ma di durata molto più breve;
in entrambi i casi sappia che assolutamente non si deve praticare il "fai da te" pensi di rivolgersi al servizio per le tossicodipendenze oppure dal medico di famiglia o ad uno specialista privato ma si affidi ad una persona competente

Tommaso Vannucchi

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la solerte risposta. Se sarà nelle mie facoltà poter optare per una o per l'altra soluzione credo sceglierò la seconda ipotesi.
Poi penso che chiederò di parlare con uno psicologo, le confido che mai mi sarei aspettato di arrivare a tanto e la mia psiche ne ha parecchio risentito, ho perso un pò di fiducia in me stesso e se prima mi consideravo una persona intelligente ora mi reputo uno sciocco...
Sa qual'è la cosa che mi fa più male? Che sono del '76 e mi ricordo gli anni 80.... non posso dire che abbia scelto questo percorso per ignoranza... non sò come sia potuto succedere e mi sento terribilmente "sbagliato".
Un saluto
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dopo
Utente
Utente
mi permetta un'altra domanda: più che a livello fisico la mia "astinenza" è di tipo mentale nel senso che cado in una profonda depressione ed ho pensieri talmente negativi che ho difficoltà poi a smaltire...
Lei crede che l'abuso che ho perpetrato per circa due mesi possa lasciarmi degli strascichi a lungo termine???
Ho letto diversi articoli sul discorso recettori/endorfine ed ho il terrore che il mio sistema chimico possa essere irrimediabilmente danneggiato; sono sempre stato una persona solare e vorrei tornare ad esserlo non "artificiosamente"....
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 392 1
il trattamento dell'eroinoodipendenza non è solo la detox acuta ma come tutte le dipedenze la vera malattia è la ricaduta pertanto lo scopo del trattamento dopo la detox sarà quello di prevenire le ricadute( a tal proposito esiste un farmaco che si chiama naltrexone)
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dopo
Utente
Utente
bè.. che dire non vorrei fare i soliti discorsi ma per me la questione ora è avere una spina nel fianco che sarebbe la paura dell'astinenza.. tenga presente che da due settimane fumo quel tanto che basta solo per "sfuggire" a quest'ultima e non certo per "sballarmi".
Non penso sia il mio caso il pericolo di ricadute e di sicuro non penso di aver bisogno di un farmaco per evitare tutto questo...
Non vorrei però essere additato come il solito tossico che mille ne promette e poi nulla conclude.. quindi va bene.. fra cinque giorni ho appuntamento al Sert, manterrò un profilo umile e farò ciò che mi diranno di fare... naltrexone compreso... l'importante per me è uscire da questa esperienza "traumatica".
Le pongo un'ultima domanda se ha il tempo di rispondermi: ho un lavoro parecchio impegnativo, nel caso in cui dovessi assumere del Subutex potrebbe complicarmi la giornata? Nel senso che non vorrei, essendo un'oppiaceo a quanto ho capito, essere sulle nuvole...
Ringrazio nuovamente e saluto
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 392 1
non avrà nessun problema se si affida a colleghi esperti del settore, stia tranquillo e in bocca al lupo!!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La tossicodipendenza, se tale è (per questo va fatta diagnosi che non si basa semplicemente sull'uso e sull'assuefazione) richiede una terapia stabile nel tempo per poter consentire il mantenimento della libertà di scelta sull'uso della sostanza. La detossificazione dall'eroina, nel momento in cui si istituisce una terapia con agonisti oppiacei, è "silente", nel senso che non si passa attraverso alcuna fase di astinenza. E' sbagliato gestirsi da sé, perché si perdono di vista gli obiettivi terapeutici. Non è una questione di saperci fare o meno con l'astinenza, è una questione di tenere il timone puntato verso l'obiettivo terapeutico. Per la tossicodipendenza la disintossicazione non ha un ruolo terapeutico centrale, quindi sarebbe inutile impostare un trattamento su questo aspetto.
I trattamenti ad oggi più efficaci sono quelli con agonisti, cioè metadone e buprenorfina, che lei menzionava. Il secondo è più nuovo e non è adatto per tutti i livelli di gravità.
I farmaci oppiacei si usano proprio perché non hanno niente a che vedere con un effetto "droga", e i sintomi narcotici possono esserci, sfumati però, nei primi tempi in cui si aumentano i dosaggi, ma ovviamente non sono il mezzo per cui funziona la terapia. la terapia si fonda sulla riduzione del desiderio e sul blocco narcotico.
Il termine terapie "sostitutive" che può trovare in articoli medici anche, è fondamentalmente sbagliato. Non si sostituisce niente con niente: si somministra una cura che serve per curare una malattia. Incidentalmente se si tratta di una agonista evita anche il passaggio dell'astinenza, o lo tampona immediatamente, ma questo non è il fulcro dell'azione terapeutica.
Se cerca in MinForma c'è un articolo mio in cui cerco di spiegare più o meno la storia e i principi della cura dell'eroinismo.
Saluti

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini