Le palpebre, oltre al fatto

Gentilissimo dottore,
Ho una figlia di otto anni che soffre da diversi anni di una forma di blefarite direi cronica, con persistenza di occhi gonfi, arrossati, lacrimanti, congestionati e pieni di bolle sopra e sotto le palpebre, oltre al fatto di avere abbondante secrezione che al mattino al risveglio è particolarmente abbondante rendendole difficoltoso anche soltanto aprire gli occhi. Dopo vari consulti, presso vari oculisti, tutti hanno diagnosticato la blefarite e tutti hanno dato terapia con colliri e pomate oftalmiche a base di cortisone ma purtroppo, dopo vari e anche lunghi trattamenti, sebbene per alcuni giorni sembra andare meglio, alla prima interruzione, dopo pochissimi giorni il problema ricompare in tutta la sua gravità. In ultimo, ci siamo anche rivolti ad un dermatalogo, il quale dopo aver escluso attinenze con malattie dermatologiche, alla vista degli occhi della bambina, ha supposto che andava fatta vedere con urgenza da un bravo ed esperto oculista che approfondisse meglio il problema, anche mediante un tampone del secreto oculare per verificare eventuali presenze batteriche da trattare con antibiotico, ed ha consigliato vivamente di evitare il cortisone che le stava rovinando la pelle atrofizzando la parte sotto palpebrale. Lui stesso, ci suggeriva un oculista di comprovata fama e bravura, che visita periodicamente nella città di Bari, al fine di ottenere migliori consigli e migliori risultati nel trattamento degli occhi di mia figlia.
Ora, la mia domanda è questa, secondo la sua esperienza vale la pensa fare ciò, spendendo tra l'altro non pochi denari, per sentirsi magare dire che non si può far nulla e che bisogna convivere con il problema blefarite? Lei che ne pensa? Le sarei oltremodo grato se potessi ricevere, via mail, un suo illustre parere. La ringrazio infinitamente.
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Dr. Eugenio D'Aniello Oculista 183 7 3
Gentile utente, mi rendo conto della sua apprensione per la bambina; le consiglierei, al momento di effettuare un tampone congiuntivale con antibiogramma (lo può fare anche in un buon laboratorio nella Sua città); se la situazione non è drammatica, prima di effettuare il tampone non somministri alcun farmaco per due settimane. Potremmo riuscire a capire se c'è un germe patogeno e a quale antibiotico è sensibile. Se al momente, invece, la secrezione è abbondante, e la bambina non è allergica a gli antibiotici, pulisca bene le palpebre con salviettine umidificate per le palpebre (ce ne sono molte in commercio), quindi utilizzi un collirio a base di fluorochinolonici (antibiotici a largo spettro), evitando il cortisone per il momento. Mi faccia sapere

Dr. Eugenio D'Aniello, Oculista
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www.eugeniodaniello.it

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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentilissimo dottor D'Aniello, innanzitutto mi scuso per il ritardo con cui le porgo i miei ringraziamenti per il consulto ricevuto, ma ho voluto attendere l'esito del tampone congiuntivale arrivato soltanto oggi.
Partiamo dal fatto che ho immediatamente seguito il suo consiglio facendo eseguire alla bambina un tampone congiuntivale con antibiogramma ed antimicotico. Il risultato ha dato pèer entrambi esito negativo. Da tre-quattro giorni, considerato che gli occhi della bambina erano in conidizioni pessime, abbiamo tuttavia cominciato una terapia con pomata antibiotica (exocin) e collirio antinfiammatorio non steroide (dicloftil) evitando al momento, come da Lei consigliato, il cortisone. C'è un lievissimo miglioramento, ma gli occhi sono ancora arrossati e c'è comunque parecchia secrezione, soprattutto mattutina, oltre al fatto che un occhio in particolare le lacrima spesso. Nel frattempo, in attesa di una visita già prenotata presso un oculista consigliatoci come professionaista molto esperto, lei ritiene appropriata la terapia che stiamo attuando? O eventualmente potrebbe consigliarci altro? Ed inoltre una ulteriore visita oculistica porterebbe ad approfondire le cause del problema ed a tentare di risolverlo oppure si rischia soltanto di ricominciare con i cortisonici e niente più? In attesa di un Suo ulteriore parere La saluto cordialmente ringraziandola ancora per la sua cortese disponibilità.
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Dr. Eugenio D'Aniello Oculista 183 7 3
Gentile utente, sono daccordo con il collega. Tentiamo prima di ridurre la secrezione, il che significa ridurre la carica batterica. Sarà poi il collega, in base alle condizioni della bambina, a stabilire se e per quanto tempo utilizzare il cortisone. Stia comunque tranquillo: l'uso del cortisone non significa che il problema non sarà risolto. Un cordiale saluto