Problemi di respirazione

Buongiorno mi chiamo Paolo ho 32 anni e mezzo, sono sempre stato uno sportivo, dal calcio al nuoto alla palestra, premesso questo, non ho mai avuto problemi cardiaci, noto però da un po di tempo come un affaticamento tipo affanno, quando faccio uno sforzo come fare molte rampe di scale,mi sono recato da un cardiologo ho fatto test da sforzo, ecg ed elettrocardiogramma, tutto negativo, mi ha solo riscontrato la sindrome da cuore di atleta dicendomi che non è un problema cardiaco che può provocare queste cose, ho eseguito ecografie addominali tutto negativo, e notando anche acidità di stomaco ho fatto anche una gastroscopia che mi ha evidenziato una lievissima ernia iatale, mi è stato detto che può provocare mancanza di respiro o extrasistole come ho avuto un paio di volte, chiedevo se devo preoccuparmi, sono una persona con molta paura e ansia pensando a queste cose.
Grazie
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Utente,
la "sindrome del cuore di atleta" è caratterizzata da un'insieme di rilievi, di cui il più immediatamente individuabile è la bradicardia, che si manifestano in soggetti che praticano sport a livello agonistico con costanza.
Io non conosco se la sua attività fisica sia da inquadrare in un quadro agonistico o piuttosto ludico - ricreativo.
Le dico questo perchè molte diagnosi di "sindromi da cuore di atleta" sono poste con superficialità senza che vengano verificati tutti i requisiti per poterle dignosticare.

Studi controllati hanno peraltro dimostrato che nei soggetti che praticano attività fisica a livello non agonistico non vi è sostanziale differenza rispetto a un cuore di un soggetto "normale"
Ciò premesso per chiarezza, se la "fame d'aria" dopo sforzo le è insorta improvvisamente e non l'aveva prima, è bene che venga indagata senza liquidarla aprioristicamente come un "fenomeno nervoso" o legato alla presenza di una piccola ernia Jatale da scivolamento che non le ha mai dato fastidio prima d'ora.
A mio avviso una RX grafia del torace in AP e LL, preceduta da una accuratissima valutazione auscultatoria dell'ambito polmonare e cardiaca, integrata da una spirometria non dovrebbero essere omesse.
Esclusa ogni patologia si potrà parlare di dispnea da "nervoso".
Questo il mio personalissimo consiglio via web.
A Lei e a chi la segue realmente spetta la valutazione del problema, nonchè la rivisitazione della diagnosi della "sindrome da cuore di atleta".
Cordialità.
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dopo
Utente
Utente
Ma quindi lei mi consiglierebbe di fare una visita pneumologia prima?
Cordialmente Paolo
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dopo
Utente
Utente
Mi è comunque capitato anche a riposo
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dopo
Utente
Utente
E non capisco perché il primario di cardiologia di un ospedale come quello di Reggio Emilia mi abbia detto che non dipende dal cuore allora
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Utente,
ribadisco che la "sindrome da cuore di atleta" è una entità ben codificata che si manifesta in soggetti che praticano sport a livello agonistico professionale.
E' difficile da repertare in soggetti "atletici" che non praticano attività agonistica.
Tra l'altro possiede caratteristiche ECGrafiche, ecocardiografiche, auscultatorie e cliniche, che permettono di distinguerla per esempio da una ipertrofia ventricolare di altra origine, o da altre anomalie cardiache.
Questo ho scritto stanotte e questo ribadisco stamane.

Se la "fame d'aria" capita a maggior ragione anche a riposo, essendovi una stretta relazione tra l'apparato cardiovascolare e quello respiratorio, prima di concludere che si tratta di ansia, e non è detto che non lo sia, va escluso che non vi sia alla base una patologia organica del cuore (specie nelle sezioni destre) o nell'apparato respiratorio.
Potrebbe trattarsi anche semplicemente di una broncostenosi su base allergica, episodica, accentuata o scatenata dalla inalazione di aerosol di acido gastrico in presenza di una incontinenza cardiale concomitante all' ernia jatale.
Via web possiamo fare mille supposizioni.
Per evitare di cadere in discussioni sul sesso degli angeli e soprattutto per giungere ad una concreta soluzione del suo problema, le consiglio di sentire un altro cardiologo in primis e se questi lo riterrà opportuno, o se Ella vuole farlo sua sponte, di consultare uno pneumologo.
In bocca al lupo. Mi faccia sapere se vuole.
Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Perfetto, infatti le dicevo il cardiologo l ho consultato mi ha fatto 3 esami non ho consultato un pneumologo, proverò a consultarlo e le risponderò qui sul suo esito.
Cordialmente Paolo
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dopo
Utente
Utente
Inoltre comunque ho sempre praticato sport a livello intenso sia in palestra che quando giocavo a calcio che quando ho nuotato. Almeno 5 giorni a settimana per 10/12 anni per 2 ore al giorno.
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Paolo,
quindi ha praticato attività sportiva di tipo agonistico?
Perchè in tal caso le strutture dove si allenava così intensamente avrebbero dovuto richiederle la certificazione del Medico Sportivo.......
Lei mi risponderà: siamo in Italia, le leggi si possono aggirare.
Purtroppo è vero, come è vero che ciascuno è padrone di gestire la sua esistenza.
Stia attento con il cuore, tuttavia: è un organo resistente e infaticabile, ma intrinsecamente vulnerabile.
Cordialità.
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dopo
Utente
Utente
Diciamo che lo considero sport fatto intensamente, poi non ho gareggiato più di tanto, ma esami alla mano il cardiologo mi ha diagnosticato proprio il cuore di atleta l esame ECG aveva riscontrato quello ma mi ha spiegato che in se la sindrome da cuore di atleta non da "fame d aria" ho fatto i test da sforzo nella mia vita più di uno è sempre risultato perfetto come le avevo anticipato, ineffetti questa fame d aria non si manifesta sempre sotto sforzo anzi solo se faccio molte scale per il resto in corsa o quant altro mai, per questo mi sembra tutto strano, penso che avendo fatto esami delle carotidi, ECG, elettrocardiogramma e test da sforzo il mio cuore sia stato controllato no?
Cordialmente Paolo