Le regole per radersi la barba: il rito perduto

luigilaino
Dr. Luigi Laino Dermatologo

Da decenni ormai i mass media bombardano i loro potenziali utenti uomini, sulla scelta della miglior lametta che garantisca una "rasatura perfetta".

Negli anni si è così osservato il trapasso dal "rito della rasatura", ovvero tutte quelle procedure propedeutiche che garantissero un miglior atto di rasatura, ad una "rasatura fast" ovvero quella che impieghi meno tempo possibile per essere espletata.

Le pubblicità dedicate a questa azione che interessa miliardi di uomini quotidianamente (si immagini il budget in termini di spesa..) parlano chiaro: ad oggi e soprattutto nel mondo occidentale quando si parla di rasatura, vale l'identità "prima è meglio".

Grande errore. Uno dei tanti che punteggiano i messaggi massimalisti in termini di consumo.

I nostri nonni, sapevano bene che "il rito della rasatura" doveva prendere tempo: le azioni da dedicare alla pelle del proprio viso erano molteplici, cadenzate e lente. Solo dopo queste azioni, la lama affilata del rasoio poteva accarezzare la pelle, ed anche in quest'ultima e cruciale fase molto è cambiato.

vediamo punto per punto il perché ad oggi si è perso il "rito della rasatura della barba" e come invece si può tornare al compimento di qualche atto che migliori quello che è a tutti gli effetti, è una delle poche azioni che contraddistingue coloro che fino agli anni '80 venivano denominati "il sesso forte" dal loro corrispettivo femminile:

1. Si va troppo di fretta

2. Si vuole ottenere un risultato accettabile nel minor tempo possible 

3. Non ci si rende conto che la rasatura è un atto traumatico sulla nostra pelle

4. Non si conoscono le regole della rasatura

Compito di questa news, quindi, è quello di rieducare al compimento di tutti quegli atti utili ed essenziali per ritornare ad apprezzare il concetto tutto maschile di "farsi la barba".

 

Ecco le regole d'oro:

1. Scegliere un momento della giornata in cui si ha TEMPO; oggi a differenza di ieri, il primo mattino e' lo spazio più pericoloso per farsi la barba: quindi, alzarsi 15 minuti prima o cambiare fase della giornata. meglio una rasatura fatta bene di sera che una rasatura pessima al mattino!

2. Idratare i peli della barba: anche loro come la pelle del viso possono idratarsi; per farlo si può ricorrere alla una doccia  tiepida (che deve durare qualche minuto); mai con acqua fredda: l'acqua fredda crea la riduzione degli osti follicolari (astringe i pori) e altera la rasatura.

3. Ammorbidire ed elasticizzare il pelo e la pelle: Tornare quindi al mitico ed ormai abbandonato "pennello da barba" che aveva ed ha una funzione ben precisa: quello di ammorbidire la pelle ed i peli e di emulsionare la crema da barba: la "modernizzazione" di quel tradizionale gesto - a mio avviso - sta tutto nella "schiuma da barba spray" ovvero in un surrogato di quella composizione, la quale non era fine a sè stessa ma, più semplicemente, il prodotto finale di un atto con peculiarità ben diverse.

4. Ridurre l'attrito fra lama e pelle: scegliere lame adeguate (spesso e' sufficiente un bilama, mentre a mio avviso i rasoi con 12 lame [!] non farebbero altro che aumentare l'attrito sulla pelle) e nuove: se si riusa un rasoio, provvedere di proteggere le lame precedentemente utilizzate e lavarle con acqua e sapone liquido prima della rasatura (facendo attenzione a non sfregare nel senso del taglio..!) per eliminare residui e batteri

5. Adottare una tecnica a colpi consecutivi e limitarsi a radere piccole zone volta per volta avendo cura di risciacquare il proprio rasoio con acqua tiepida (come detto l'acqua fredda crea una obliterazione dell'ostio follicolare e impedisce una corretta rasatura)

6. Ascoltare il parere del proprio dermatologo sui prodotti da usare dopo la rasatura; questo non e' un concetto campanilistico, ma tecnico e pratico: non tutte le pelli sono uguali (grasse, miste, secche, con dermatiti o dermatosi); va da sè che NON PUÒ ESISTERE un unico prodotto post rasatura valido per ogni pelle! In tal modo si ridurranno le lesioni post rasatura (follicolite, dermatite irritativa da contatto) e si miglioreranno eventuali patologie connesse.

 

Ed ora, finalmente... per chi aveva dimenticato l'essenza di questo atto... buona rasatura!

Data pubblicazione: 25 settembre 2013

13 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Egregio dottor Laino,

ho apprezzato non poco il Suo articolo, in qualità di "tradizionalista" per antonomasia.
Le rappresento che mi rado quotidianamente dall'età di 20/21 anni. Faccio parte della generazione del c.d. "modernismo" ove (anche...) il pennello da barba andava un po' in "soffitta".
Da adolescente comtemplavo, ammirato, il rito quotidiano del mio papà che adoperava il c.d. rasoio di sicurezza, la vaschetta contenente il sapone ed il (come da Lei menzionato) mitico "pennello".
Per non deludere il "retaggio" familiare ho iniziato ad usare il "surrogato" - invero: schiuma rapida e "bilama gillette usa e getta".
Non nascondo che mi sono sempre trovato bene.
Ovviamente, attenendomi alle azioni propedeutiche come da Lei citate.
Tuttavia, ho voluto, in un determinato "momento storico" della mia vita, rivalutare il vecchio "pennello". Mi sono munito di un "omega" professionale, di sapone in tubo (introvabili le vaschette...) e per oltre 10 anni ho atteso alle vecchie tradizioni di pulizia del viso!
Negli utlimi anni, però, ho alternato la rasatura con la schiuma rapida, con la quale ho notato un resa assai migliore di quella in tubo e spalmata col pennello.
Invero, la rasatura col pennello mi lascia sempre una sensazione di cattivo odore sul viso, di bruciore nella zona sotto-mascellare e sul collo, mentre con la rapida ottengo una sensazione di benessere, nonché di fragranza indicibile. Ne consegue che, al momento, sto optando per la rasatura c.d "moderna". (al rasoio elettrico non giungerò mai ...)
Tengo a precisare che il sapone sia in tubo che in schiuma è della stessa casa produttrice/distributrice.

Gradirei una cortese Sua interpretazione in merito, non senza ringraziarLa della attenzione ripostami.

Con molta cordialità


#2
Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

Gentilissimo,

I nostri sono dettami non vincolanti, ovviamente, che nascono dai princípi dermatologici che abbiamo cercato di enunciare in modo fruibile all'utenza.

Per quanto attiene alla sua richiesta, rispondo che - come spesso accade - non esiste un assioma matematico che si riverberi nella medicina come nella dermatologia: pertanto una regola comportamentale può non essere valida per tutti.

Come ha letto nel mio scritto, l'idratazione del pelo e della pelle costituiscono i crismi fondanti per una buona rasatura. Questi possono ovviamente raggiunti in diverso modo.

La storia della rasatura, insegna taluni accorgimenti che è bene non dimenticare. Le performance dei nuovi prodotti sono ovviamente frutto di ricerche cliniche che meritano assoluto rispetto.

I nuovi gel da barba ad esempio (pur senza escludere altri prodotti) che non ho citato nell'articolo per brevità, possono surrogare a mio avviso anche una buona pennellatura, a patto di mantenere le regole necessarie di idratazione preventiva.

Nel suo caso specifico le variabili sono troppe per poter fornire pareri utili in via telematica.

Tutto va bene, ma il mio articolo detiene funzione di "memento" piuttosto utile ai più giovani, per non dimenticare alcune buone regole di comportamento che attingono a tempi passati.

La saluto cordialmente.

#3
Ex utente
Ex utente

Gentile dottor Laino,

preliminarmente, La ringrazio, vivamente, per l'attenzione riposta al commento che mi sono preso congedo di articolare al Suo peregrino componimento.

Ormai, viviamo un momento storico imperniato, fondamentalmente, sulla "fretta". Nessuno è più incline ad attenersi agli adempimenti del sano vivere del passato.
Quel drappo di seta et similia, comunemente denominato "cravatta", che provoca soffocamento e che ti fa "perdere" 15 minuti di traffico in tangenziale, che contraddistingueva il c.d. sesso forte (?) dal "debole" (?) sino agli anni '80, oramai è divenuto un oggetto stucchevole, afinalistico, parimenti al "pennello"...
Faccio ammenda della prolissità, ma condivido appieno La Sua espressione "memento", memento, codesto, che dovremmo noi consociati tutti (istituzioni in primis) adoperare con maggiore vigore e con maggiore frequenza, onde assicurare quelle regole comportamentali che gioverebbero non poco al convivere civile, in una società che man mano, pare, che stia colando a picco! e come è dato sapere dalla quotidiana cronaca che ci viene riportata dai media.
Approfitto della Sua simpatia per renderLe noto un aneddoto pertinente il predetto indumento/accessorio:
mio nipote di appena (appena...) 3 anni, nel vedermi con quel drappo "penzoloni" che indossavo, mi chiese di buon grado: "che cosa è? - " a che cosa serve?". Conseguentemente, restai annichilito e, inevitabilmente, privo di una risposta adeguata!... in relazione ai "tempi" !
Credo che guardarsi alle spalle alla ricerca dei passi dei nostri antenati è oggi, non solo obbligatorio e doveroso, ma fonte di rassicuranti certezze!
Parrebbe saggio, e per nulla anacronistico, rivalutare, riesaminare costumi ed etichette del "passato" - ricercare nelle tracce dei nostri "nonni" il segno di uno stile, di una bellezza raffinata di gesti e simboli che garantirebbero la grazia e la spontanea eleganza del comportarsi "bene", dell'esistere e dell'essere in armonia con se stessi e col prossimo.
Confidando di non averLa annoiata, La ringrazio ancora dell'attenzione e La saluto con molta cordialità.

#4
Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

Ci mancherebbe, nessuna noia, anzi!
Però al nipotino furbetto..avrei risposto immediatamente: "e' un copribottoni per camicia"!

Cari saluti,

#5
Ex utente
Ex utente

Gentilissimo dottor Laino,

purtroppo, quel “furbacchione” lì è figlio della società del chi più urla più fa bella figura, figlio del chi più è “s-bottonato..., meglio sta”!
Nella fattispecie, figlio della società del silicone e del tatuaggio; quest’ultimo (non me ne voglia qualcuno...) e non vorrei essere configurato troppo “lombrosiano”, ma lo considero il simbolo, o meglio, una delle più caratteristiche espressioni della involuzione dei popoli ricacciati verso lo stato di barbarie originaria...; un tempo il “malandrino” aveva l’orgoglio fanatico e sensuale del “tatuaggio”, come il negro del Borneo, come il cannibale del Katonga! Egli sente più viva, più valida la bellezza del proprio corpo, si sente più fiero, più coraggioso ed imponente verso gli umili!

Non vi è pubblicità ove non si mostra un fondoschiena a bella posta..., il “figlio di Rambo” che ti propone il profumo di ultima generazione..., la pro-nipote di “Barbie” che ti propone, in guisa di (w)anna (m)archi, la crema anti-rughe (?) testata ad... Harvard...!

Illudiamo i bambini a diventare cantanti, veline/i e calciatori... (“scorciatoie” per pochi eletti...)... Ecco la società del Prozac e del lettino di Freud - dove stiamo andando?
Ben venga il capitalismo, ben venga lo “Yankee”, lo “sbracato” ..., lo “sbottonato”, ma in ossequio al quel minimo etico che dovrebbe essere atteso, albergare sovrano e finalizzato, soprattutto, a stabilire la pacifica convivenza tra noi consociati!
Il “memento” è “conditio sine qua non” per noi adulti..., come Lei ha sottolineato nel Suo pregiato scritto (con giustezza di intendimenti e che vanno “anche"... al di là dei protocolli dermatologici).

Gentile dottor Laino, faccio, di bel nuovo, ammenda per il “fuori traccia...”, ma Lei è persona dabbene che mi ha ingenerato non poca fiducia e, forse,... speranza!

Evviva il “pennello” – al rogo psicotropi e... “matrimonialisti” (quelli che “curano”... le coppie???)

Grazie infinite dell’attenzione e del tempo che mi ha voluto dedicare.

Con molta cordialità.






#6
Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

Grazie dell'aggiunta, ma sottolineiamo che qui al rogo mettiamo solo (e soltanto in pochissime particolari occasioni) le salsicce, la scamorza o il radicchio...nessun altro!
La tolleranza per tutti è in primo luogo il buon viatico per una vita sostenibile (per sè stessi e per il nostro prossimo).
Anche questa é una questione di Stile. Stile Medicitalia.
Chiudo l'off topic e saluto

#8
Utente 251XXX
Utente 251XXX

Buonasera Dr. Luigi Laino,

Oggi mi sono imbattuto casualmente in questo suo articolo. Volevo sapere se è da sfatare o meno il mito secondo il quale 'radersi quotidianamente' contribuisce ad una più rapida ed omogenea crescita della barba. Glielo chiedo perchè ho 24 anni e dal momento che non ho una barba nè omogenea nè fitta tanti mi dicono che è per via della rasatura che non pratico giornalmente. Io ho sempre supposto che ci fosse solo una base genetica e ormonale dato che anche mio padre ha avuto uno stesso iter. Avevo letto anche da qualche parte che una buona idratazione della pelle e l'uso di olio di eucalipto favoriscono la crescita della barba. Ad ogni modo è solo una curiosità, vivo serenamente con la mia 'poca' barba.

Cordiali Saluti

#9
Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

Caro ragazzo

Solo luoghi comuni errati.

Saluti a lei

#10
Utente 251XXX
Utente 251XXX

Grazie per la disponibilità.
Tanti Saluti

#11
Utente 134XXX
Utente 134XXX

Buongiorno Dottore
Qualora tutti gli accorgimenti Pre rasatura fossero osservati, si può ritenere il rasoio elettrico una valida alternativa?
Inoltre, perché consiglia un bilama più di un monolama? Qual'è il criterio in esame?

Cordiali saluti

#12
Utente 266XXX
Utente 266XXX

Buongiorno dott. Laino,
sono un utente di 33 anni, da alcuni mesi ho iniziato con grande soddisfazione a radermi seguendo il metodo della rasatura tradizionale (rasoio di sicurezza e pennello da barba) e ho apprezzato moltissimo il suo articolo.
Volevo chiederle, se possibile, un chiarimento su un dubbio che ho tuttora: ma è davvero fortemente controindicato farsi la barba dopo la colazione ? Ho sentito spesso dire in giro (anche da barbieri con anni di esperienza) che "la barba va fatta rigorosamente al mattino e a stomaco vuoto", consiglio che finora ho cercato di seguire NON senza qualche problema. Amo fare le cose lentamente e con precisione e questo vale ovviamente anche per il rito della rasatura mattutina (preceduto dalla doccia) il quale però, per poter essere eseguito con calma, (come lei ha giustamente consigliato) mi porta comunque via un bel po' di tempo (almeno 40-45 minuti, a volte anche di più) e finisco quindi per sedermi (affamato come un lupo) a fare colazione molto tardi rispetto all'ora della sveglia. Attualmente sto facendo un percorso di rieducazione nutrizionale e sono seguito da un medico nutrizionista, il quale mi ha rimproverato per questo mio comportamento (di rimandare la colazione) e mi ha consigliato di mangiare appena sento la fame del mattino (cioè nel mio caso appena sono sveglio) per mantenere l'equilibrio metabolico. Lei ritiene che io possa rimandare tranquillamente doccia e rasoio a dopo la colazione senza pregiudicare con ciò il risultato della rasatura? La ringrazio in anticipo

#13
Ex utente
Ex utente

Buongiorno Dr. Laino,
prima di tutto volevo farle i complimenti per il suo portale l'ho trovato super specifico e perfetto!

Oggi mi sono imbattuto proprio in questa discussione con degli amici "barbuti" e loro mi hanno detto che si ok è importante radersi la barba, ma è importante anche la cura della barba GIORNALMENTE!

Cercando su internet ho trovato un portale di barber specializzati
https://lamettaorasoio.com/consigli-trattamento-barba-antonelli/
che afferma appunto che la cura della barba è IMPORTANTE la cura della barba proprio come la rasatura perfetta.

Voi invece cosa ne pensate?
Grazie mille per la sua disponibilità?

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