Protesi anca nei giovani: arriva la ceramica monoblocco

Finalmente sembra esistere una reale novità nell'ambito della chirurgia protesica dell'anca nei giovani.

I recenti "scandali" in materia di protesi dell'anca nei giovani, e le successive prese di posizione del mondo scientifico riguardo alle cosiddette protesi "metallo-metallo" stanno rapidamente stravolgendo il mondo della chirurgia protesica articolare.

Le protesi metallo-metallo, a causa delle possibili complicanze relative al rilascio di ioni Cromo e Cobalto sono tema di discussione continua tra gli specialisti, e fonte di preoccupazione tra i pazienti.

Il metallo-metallo è sempre stata una scelta obbligata quando volevamo proporre al paziente giovane una tribologia "hard on hard" (cioè ad usura limitatissima, praticamente nulla), una testa di grandi dimensioni che consenta un range articolare eccellente con un rischio di lussazione minimo o nullo, una protesi quindi adatta anche ad attività sportive intense (se non estreme).

Un monoblocco in ceramica con la sua testa di grande diametroFino a poco tempo fa, a questo tipo di protesi non esisteva una alternativa. Nei pazienti in cui l'impianto del metallo-metallo era controindicato o sconsigliato, dovevamo ripiegare sulla ceramica-polietilene.
Sebbene oggi esistano ceramiche resistentissime e polietileni ad alta densità ed addizionati di vitamina E (ad usura ridotta), la tribologia "hard on soft" ha come svantaggio il fatto che, seppur lenta, una certa usura del materiale è presente. E tale usura va monitorata nel tempo. Inoltre, è noto che il polietilene, affinché la velocità di usura possa essere tenuta a bada, debba avere uno spessore minimo di diversi millimetri, e questo incide notevolmente sulle dimensioni della testa impiegabile: 32 mm nella maggior parte dei pazienti, 36 in quelli di corporatura più massiccia.

Queste dimensioni sono decisamente inferiori rispetto a quelle consentite dalle tribologie hard-on-hard, in cui il ridotto spessore del cotile consente teste di grandi dimensioni: dai 40 fino anche ai 54-56 mm o più.

Oltre al metallo-metallo esiste da tempo un'altra tribologia hard-on-hard, ed è la ceramica-ceramica.
Sfortunatamente fino ad oggi la ceramica ha avuto problemi simili a quelli del polietilene: per evitare rotture dell'inserto acetabolare in ceramica, questo doveva avere uno spessore minimo, che condizionava notevolmente le dimensioni della testina, e sembrava controindicare l'uso del ceramica-ceramica nei pazienti pesanti o particolarmente attivi.

Oggi questo problema è by-passato da una nuova tecnica costruttiva. Nei ceramica-ceramica "classici", il chirurgo impianta il cotile in titanio nell'acetabolo del paziente, e quindi provvede ad assemblarvi l'inserto in ceramica. Oggi esistono dei cotili "monoblocco", sottilissimi e resistentissimi, che escono dalla fabbrica già asssemblati e pronti all'uso, con un esterno in titanio e l'interno in ceramica di ultima generazione.

Questo miglioramento costruttivo consente di impiegare diametri della testa impensabilmente grandi, e di utilizzare la metodica sia con i pazienti grandi e pesanti, sia con i pazienti molto minuti senza dover impiegare testine sotto i 32 mm.

La nuova soluzione è una novità sensazionale, in quanto riapre le porte all'hard-on-hard e alla testa di grande diametro per tutti i giovani.

Naturalmente, come ogni novità, ha i suoi svantaggi: noi impiantiamo con eccellenti risultati queste protesi da più di un anno, ma naturalmente è ancora presto per dire se a distanza di molti anni tutte le promesse di lunga durata saranno mantenute. Inoltre, è importante una menzione tecnica: poiché i cotili monoblocco sono ingombranti e consento piccolissime correzioni nel posizionamento dopo il posizionamento iniziale, sono più difficili da impiantare correttamente e necessitano di una maniacale pianificazione pre-operatoria.
A mio avviso, a causa anche della curva di apprendimento nel loro utilizzo, sono impianti alla portata dei grandi centri iperspecialistici, e poco adatti all'uso routinario negli ospedali generali.

Data pubblicazione: 10 novembre 2012

21 commenti

#3
Utente 284XXX
Utente 284XXX

Metallo metallo, Ceramica Monoblocco, cosa scegliere per un Paziente di 43 anni!!! Il dilemma è onnipresente. Certo le notizie non rendono felici noi pazienti che da anni attendono che la scienza produca risultati confortanti. Leggere la notizia della ceramica monoblocco lascia aperta qualche speranza, ma per chi deve sottoporsi ad un intervento di protesi i dubbi sono davvero tantissimi! Un anno credo non basti a valutare la validità di un prodotto, forse ce ne vogliono almeno 10 per fare una media troppo per attendere ad esempio per uno come me che ha la sua anca a fine corsa, allora che fare? il dilemma resta.

#4
Utente 302XXX
Utente 302XXX

Dovrei avere da 5 mesi la ceramica indicata, vedremo. L'unica cosa che posso aggiungere è di prendere coraggio e affidarsi non tanto ai tanti millantatori dai nomi roboanti, ma al medico che ci trasmette le giuste sensazioni e alla struttura adeguata.

#5
Utente 284XXX
Utente 284XXX

Rispondo al commento di oggi, @utente 302245, ciao, ma dovrei avere sta per ho da 5 mesi questo tipo di protesi? in effetti, come e' andata, come ti trovi con la protesi, sei stato operato da un tuo medico di fiducia? a presto ciao Gianluca.

#6
Utente 302XXX
Utente 302XXX

Si Gianluca, sono stato operato 5 mesi fa dall'unico medico che dopo tanto girare mi ha dato veramente fiducia e coraggio. Una volta dimesso dalla riabilitazione dell'ospedale, ho proseguito con gli esercizi consigliati fatti in casa e al momento tutto procede per il meglio. Sono molto alto e robusto e prossimamente dovrò affrontare la medesima operazione anche per l'altra gamba. Come tutte le cose del genere, non si può che sperare al meglio, poi il resto è in mano alla sorte ;). Ciao, Valter

#8
Utente 284XXX
Utente 284XXX

Ciao Walter, ho avuto modo ieri di visionare un intervento all'anca pubblicato su youtube mi sono reso un po conto di quello che viene fatto e in che modo viene posizionato un Cotile nell'Acetabolo. Però sulle protesi in CERAMICA MONOBLOCCO cioe' con il Cotile in titanio pre -assemblato , mi viene un fortissimo dubbio che spero il Buon Dr. Caldarella potrà sciogliere, se nelle protesi MODULARI, un componente in caso di deterioramento puo' essere cambiato ivi compresi gli inserti " acetabolo e/o testa"in caso di consumo, come si fa con l'acetabolo ???? Bisognerà strapparlo via dall'alloggiamento del Bacino??? ma il Cotile in Titanio - Ceramica pre-assemblato, non viene colonizzato dall'osso del bacino??? sarà problematico sostituirlo? ecco questi sono dubbi seri, pertanto spero che le CERAMICA CERAMICA DURINO IN ETERNO.. ma vorrei sapere il parere del Dr. Caldarella, potrebbe aiutarci a capire meglio...

#9
Dr. Emanuele Caldarella
Dr. Emanuele Caldarella

Caro utente,

i Suoi dubbi sono legittimi.
Allora, andiamo con ordine. Anzitutto, partiamo da caso più frequente di revisione: è quello di un cotile con interno in polietilene, il cui spessore si è usurato negli anni. L'usura può essere rilevata con delle normali RX, in quanto è totalmente asintomatica. Con i controlli periodici è possibile monitorare l'usura progressiva e decidere di intervenire nel momento migliore, prima che si instaurino dei danni. Infatti le microparticelle di polietilene usurato sono nocive: nel tentativo di fagocitarle, il nostro sistema immunitario pian piano riassorbe l'osso intorno alla protesi, provocando dolore e scollando la protesi dall'osso.
Solo intervenendo prima che il dolore si manifesti è possibile cambiare solo il pezzo interno di polietilene.
Purtroppo più frequentemente il paziente non si fa vedere ai controlli programmati, e quindi giunge all'attenzione del chirurgo quando ormai la protesi è mobilizzata. A volte il reimpianto si presenta difficoltoso proprio perché l'osso è danneggiato.
Con le protesi in ceramica questo problema non dovrebbe esserci: non essendo presente debris di polietilene, l'osso dovrebbe essere in buone condizioni. Se è possibile e consigliabile, si può rimuovere la ceramica e cementare all'interno del cotile preesistente un inserto in polietilene nuovo. Generalmente è però possibile rimuovere il cotile con un traumatismo minimo nei confronti dell'osso, grazie a strumentari appositi. Con pazienza e abilità un cotile emisferico può essere rimosso senza grossi danni all'osso, e si può quindi reimpiantare un cotile da primo impianto nuovo, magari ancora con un interno in ceramica. Tutto sta a lavorare bene, con le tecniche corrette e gli strumenti giusti.

Spero di essere stato utile.

#10
Utente 284XXX
Utente 284XXX

Dottore, lei è stato molto chiaro e molto articolato, immaginavo che le mie riflessioni fossero fonte di ulteriori ragionamenti, in effetti, Lo scollamento del titanio dall'interno dell'osso, avviene anche per il Polietilene che viene immesso nel circuito dell'organismo, per quanto riguarda il metallo metallo, avviene il medesimo fatto... ma avviene anche per un rigetto da parte del paziente verso il titanio. Le domande che vorrei porre sono circa 3... procedo per ordine:
1)si puo' valutare la compatibilità di un paziente verso il TITANIO? o il TANTALIO, ho letto che quest'ultimo ha una gran compatibilità, in effetti la compatibilità dovrebbe avere successo perche' le protesi sono rivestite di un film che confonde il sistema immunitario proveniente da noi stessi, questo dovrebbe essere prodotto in coltura e messo sulla protesi.

2)per un pazienza non di grosse dimensioni nel caso mio 168 x 72KG con attività Soprtiva Natatoria da agonista, in questo caso si puo' scegliere un testa NON TROPPO GRANDE e utilizzare una protesi in Ceramica Classica con moduli sostituibili? parlo delle classiche modulari compreso Inserto acetabolare NON COTILE.

3) con l'ingegneria moderna non hanno inventato un sistema che renda una protesi indistruttibile e facile da togliere?

4) il Cemento non è dannoso? in effetti, riempire l'acetabolo di cemento, anche se studiato per il corpo umano, inoltre non da errori di posizionamento?

Ho terminato con quest'ultima riflessione.... sulla carta quanto dovrebbero durare queste protesi ceramica monoblocco? in effetti il problema si presenterebbe solo in caso di deterioramento del Cotile? Spero che le mie domande siano pertinenti. Saluto tutti . grazie

#11
Utente 284XXX
Utente 284XXX

Chiedo scusa per qualche errore ortografico dovuto alla fretta!!!

#12
Dr. Emanuele Caldarella
Dr. Emanuele Caldarella

Rispondo alle Sue domande punto per punto:
1) Probabilmente è possibile, ma nella pratica clinica questi test non vengono utilizzati in quanto il titanio è uno dei materiali più biocompatibili ed anallergici in assoluto.
2) Molto probabilmente in un caso come il Suo un cotile classico con inserto in ceramica è utilizzabile, ma non glielo posso assicurare.
3) In effetti sì, abbiamo alcuni sistemi di estrazione dei cotili che consentono, con un po' di abilità di rimuovere il cotile portandosi dietro solo uno strato d'osso di circa un millimetro.

4)attenzione: quando parlavo di cemento, mi riferivo alla possibilità di LASCIARE il cotile in sede. Il cemento in questo caso viene usato per fissare un nuovo inserto in polietilene al vecchio cotile, e non è quindi a contatto con l'osso. Se invece si rimuove il cotile e se ne mette uno nuovo, non serve alcun cemento.

Quanto alla durata, chi lo sa? La speranza è che durino per sempre, cioè che la ceramica non si rompa mai. L'intenzione è quella, ma ahimè, possono sempre capitare gli imprevisti.

Distinti saluti

#13
Utente 284XXX
Utente 284XXX

GRazie per la risposta molto molto esaustiva, devo dire che ha chiarito molti dubbi, le argomentazioni sono molto molto convincenti, devo dirlo... nel caso mio in effetti sarebbe auspicabile una protesi di nuova concezione ceramica ceramica.. Una domanda ma ad oggi dai numeri che avete le protesi Ceramica Mono.. che risultati stanno dando? In effetti io ho un accorciamento dovuto alla mancanza della testa.,,, dalla prima infanzia.. oggi ne ho 43 crede che riesca a recuperare i 2.4 centimetri o giudi li...?

#14
Dr. Emanuele Caldarella
Dr. Emanuele Caldarella

Non ho guardato i dati, ma probabilmente in circa un anno ne abbiamo impiantate più di cento-centocinquanta... e per ora nessun fallimento. Quanto al recupero della lunghezza, di solito un allungamento fino a 3- max 4 cm è possibile senza problemi.

#15
Utente 284XXX
Utente 284XXX

Spero che a distanza di poco tempo queste protesi vadano bene, ma immagino che ormai siamo su una buona strada... ringrazio per le risposte sempre pronte e puntuali.... guardo ora avanti con un po di ottimismo in piu'... saluto tutti gli amici del forum ciaoo

#16
Utente 350XXX
Utente 350XXX

Salve Dottore, causa incidente bici, a dicemdre 2013 mi hanno impiantato una protesi(Ceramtec Biolox Delta da 40mm) anca sx ceramica/ceramica(necrosi testa femore). Ho ripreso a fare ciclismo amatoriale, prima facevo circa 200/250 km a settimana(anche con salite impegnative), ora ne faccio intorno ai 170/200 di km. Avverto solo qualche piccolo fastidio al gluteo(credo sia normale), ma volevo sapere è sconsigliabile per l'usura fare questi km, o non mi devo preoccupare.
Grazie

#17
Dr. Emanuele Caldarella
Dr. Emanuele Caldarella

Caro utente, la bicicletta è uno degli sport più indicati per chi ha una protesi dell'anca. Stia tranquillo.
Tuttavia La invito a postare le richieste di consulto nella sezione dedicata, in quanto la Sua richiesta non è attinente al tema di questo post.

#18
Utente 350XXX
Utente 350XXX

Ok, grazie per la risposta Dottore(ho inserito anche la domanda più dettagliata nella sezione consulti).

#19
Utente 350XXX
Utente 350XXX

Salve Dottor Caldarella, ho postato la richiesta di consulto(nella sezione apposita) riguardo la protesi anca nel ciclismo per avere più dati circa la possibile usura della stessa, altre controindicazioni,etc, come mai dopo aver avuto 23 Vs. letture(credo siano tutte di ortopedici), la mia domanda è stata cestinata? Ho scritto anche quì in quanto l'argomento mi sembra inerente e Lei cortesemente mi ha risposto, ma avrei voluto avere altri dati che potessero soddisfare la mia conoscenza sull'argomento? Grazie lo stesso
Cordialità
Francesco

#20
Dr. Emanuele Caldarella
Dr. Emanuele Caldarella

Caro Francesco,

mi dispiace che la Sua domanda sia caduta nel vuoto, non so come mai sia sparita. Non ho risposto personalmente perché non avevo altro da aggiungere. Al di là del fatto che il ciclismo sia uno degli sport più indicati per i portatori di protesi d'anca e del fatto che io stesso lo consiglio, non ho dati precisi sui valori di chilometraggio e di usura della protesi, e se devo essere sincero dubito che siano stati raccolti. Può però provare in medicina dello sport, magari lì trova qualche specialista in possesso di dati che mi sfuggono.

#21
Utente 456XXX
Utente 456XXX

molto interessante questo articolo.Si può sapere l'incidenza di fallimenti ad oggi?quanti pazienti con questa protesi praticano sport?
grazie

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