Esame urine

Tutto sulle analisi delle urine

Revisione Scientifica:

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

L'analisi delle urine è un esame di routine che dovrebbe essere eseguito periodicamente in quanto indica un generale stato di salute dell'organismo: quali sono i fattori che possono condizionare il colore e la consistenza delle urine? Quando è opportuno eseguire l'esame? Quali sono i valori e i risultati?

Il colore delle urine

L'urina è un prodotto di scarto dell'organismo, escreto dal rene, attraverso il quale vengono eliminate le scorie prodotte dal corpo e concentrate nel sangue. In condizioni normali il suo colore è giallo paglierino e limpido.

Il colore delle urine, però, così come il loro odore, può subire variazioni in ragione di diversi fattori non necessariamente patologici.

Variazioni non patologiche del colore delle urine

La dieta è il primo fattore che può influenzare il colore e la consistenza delle urine.

Se si beve molta acqua, ad esempio - regola peraltro assai salutare - l'urina risulterà più chiara, limpida ed inodore; se, viceversa, si introducono pochi liquidi con la dieta, l'urina avrà un colore più scuro, un aspetto più torbido e un odore più intenso, in ragione della maggiore concentrazione di metaboliti e urocromo.

Anche il consumo di determinati alimenti, in quantità massicce, può indurre una colorazione e un odore caratteristico delle urine: in particolare, ciò consegue all'ingestione di barbabietola, zucca, carota e, più in generale, di tutti quegli alimenti dalla colorazione giallo rossa, che possono conferire al liquido urinario tale pigmentazione. Da non dimenticare, poi, gli asparagi che, oltre ad apportare un colore verdino, conferiscono all'urina un odore molto forte e sgradevole.

Sempre tra le variazioni non patologiche dell'aspetto delle urine, possiamo annoverare quelle indotte dai farmaci.

Le vitamine del gruppo B, la rifampina, il coumadin, la fenazopiridina, alcuni lassativi e alcuni farmaci chemioterapici, possono colorare le urine di giallo intenso, fino all'arancio. La fenacetina, la fentoina, l'ibuprofene, la metildopa, la rifampina, conferiscono alle urine un colorito rosso.

L'assunzione di blu di metilene (usato come antidoto o come mezzo di contrasto per esami diagnostici), della cimetidina, dell'amitriptilina, dell'indometacina o del diuretico triamterene, può rendere le urine di un colorito che va dal verde al blu. Ancora, una pigmentazione tendente al marrone può essere il risultato dell'assunzione degli antimalarici clorochina e pirimetamina, del metronidazolo, della nitrofurantoina, dei lassativi irritanti a base di cascara o senna e del metocarbamolo.

Quelle appena descritte sono variazioni che, essendo legate ad un fattore fisico e non patologico, non debbono preoccupare.

Variazioni di colore che possono dipendere da malattie

Se, però, notiamo variazioni significative delle nostre urine, alle quali non sappiamo dare una causa, è sempre bene effettuare un'analisi completa, per escludere la presenza di disturbi più seri.

Il mutamento di aspetto delle urine, infatti, può essere la spia di diverse malattie.

Vediamole:

Urina che assume una colorazione tendente al rosso

L'urina tendente al rosso può indicare la presenza di sangue, che può segnalare l'esistenza di piccole ferite prodotte da microcalcoli renali (la cosiddetta renella) durante il loro passaggio. Lo stesso fenomeno può osservarsi nel corso di infezioni delle vie urinarie, come la cistite o l'uretrite. Nell'uomo, la presenza di sangue potrebbe anche essere sintomo di un'ipertrofia prostatica.

Ciò che, però, va escluso immediatamente tramite un'accurata analisi è la presenza di una sofferenza a livello renale, dal momento che potrebbe anche indicare una neoplasia a carico dei reni o della vescica. In questi casi una diagnosi precoce è fondamentale.

Urina di colore marrone

Nella maggior parte dei casi, l'urina tendente al marrone indica una sofferenza epatica e, dunque, nei casi più gravi, la possibilità di un'epatite o di una cirrosi epatica.

Urina che presenta una colorazione bluastra

Escludendo le cause non patologiche, di cui si è già parlato, questa colorazione è tipica di una malattia, peraltro piuttosto rara, correlata ad una concentrazione eccessiva di calcio nel sangue.

Urina di colore verde

In questo caso è possibile che vi sia un'infezione in corso, dal momento che l'urina tende ad assumere tale colore quando è contaminata da pus: potrebbe, dunque, esservi una cistite in corso o un'altra malattia di tipo infiammatorio.

Per approfondire:Coliche renali: cosa fare?

Quando fare l'esame delle urine?

Ciò detto, di fronte ad un'urina che presenta un aspetto diverso dal solito, è sempre bene rivolgersi al medico per indagarne le cause: l'analisi da eseguire è un esame delle urine.

Si tratta di un'analisi di laboratorio molto semplice ed assolutamente non invasiva che, nella sua versione "standard" (che non va ad indagare aspetti particolari, che si prendono in considerazione soltanto in presenza di determinati sintomi indicatori di un disturbo specifico), è comunque consigliata a chiunque come esame di routine, da eseguire una volta l'anno per valutare lo stato di salute generale.

Come si esegue l'analisi delle urine?

Come detto, si tratta di un esame non invasivo, per effettuare il quale è sufficiente raccogliere in un apposito contenitore sterile l'urina derivante dalla prima minzione del mattino, scartato il primissomo getto (questo al fine di eliminare eventuali batteri che potrebbero contaminare il campione).

L'urina raccolta va tenuta al fresco e si consegna, poi, presso il laboratorio che effettuerà l'analisi, che consisterà in:

  • un esame fisico volto ad apprezzarne colore ed aspetto,
  • uno chimico, teso a valutare, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, le sostanze fisiologiche e le eventuali sostanze patologiche.

Vi sono alcuni esami particolari (potrete trovarli indicati più avanti) che richiedono la raccolta delle urine di tutte le 24 ore.

Una volta effettuato l'esame, i suoi risultati andranno sempre sottoposti al medico, che saprà valutarli correttamente e consigliare, se del caso, ulteriori approfondimenti.

Valori e risultati dell'esame delle urine

Gli esami effettuabili sulle urine sono moltissimi e consentono di rilevare le patologie più diverse, si tratta di un esame semplice che spesso si rivela fondamentale per la nostra salute.

Il consiglio è quello di effettuare in base alle indicazioni del medico uno screenIng annuale, a partire dall'età adulta, abbinando esami del sangue e delle urine, nella loro formula "standard", che il vostro medico di base vi prescriverà.

Indagini più approfondite, invece, andranno fatte soltanto in presenza di sintomi specifici e su indicazione del medico.

Ecco, comunque, un piccolo vademecum, utile per sapersi districare, senza pretesa di sostituirsi al medico curante, tra i risultati ottenuti in relazione ai vari elementi analizzati.

ACIDO URICO

Questa sostanza si produce nel fegato in seguito ai processi necessari per la rinnovazione delle cellule organiche o l'eliminazione di quelle derivati dall'alimentazione: viene filtrata dai reni ed eliminata attraverso l'urina.

Il valore di questa sostanza nelle urine dovrebbe rientrare tra 0,4 ed 1 g (nelle urine raccolte nelle 24 ore).

Quali fattori influiscono sui valori di acido urico nelle urine?

Un valore che supera quello di riferimento può essere determinato da un eccessivo consumo di alcool, da una dieta troppo ricca di proteine, dalla gotta.

Nei soggetti diabetici o nelle donne in gravidanza si può ossservare un aumento di acido urico.

Dei valori sopra la media possono anche essere indice di insufficienza renale (che può anche evidenziare malattie dell'apparato filtrante, come il rene policistico).

Viceversa, valori più bassi della media possono essere causati da carenze alimentari, da malattie come il mieloma multiplo, il morbo di Wilson, la sindrome di Fanconi.

Anche il consumo di alcuni farmaci (in particolari antinfiammatori e diuretici) può indurre un abbassamento di tale valore.

ALBUMINA

È una proteina molto importante perché aiuta ad impedire che le sostanze utili per il nostro organismo vengano eliminate attraverso i reni.

Non dovrebbe rinvenirsene traccia nelle urine, in condizioni normali.

La sua presenza è indice di disfunzione renale.

ALDOSTERONE

È un ormone secreto dalle ghiandole surrenali, che ha la funzione di regolare i livelli di sodio e potassio, oltre che la pressione del sangue.

Quali fattori influiscono sui valori di aldosterone nelle urine?

I valori normali variano da 5 a 15 microgrammi nelle urine (l'esame si effettuano sulle urine delle 24 ore).

Valori superiori al normale possono essere indice di sofferenza epatica, feocromocitoma, sindrome di Conn, iperaldosteronismo.

Valori inferiori, invece, indicano insufficienza delle ghiandole surrenali, possibile diabete mellito, ipopituitarismo. Valori bassi possono anche essere sintomo di tubercolosi.

AMILASI

Le amilasi sono enzimi prodotti dal pancreas, che svolgono la funzione di agevolare la digestione dei carboidrati complessi.

Possono rinvenirsi, in modeste quantità, sia nel sangue che nelle urine, ove la loro concentrazione dovrebbe rientrare nel range compreso tra 100 e 1100 UI/I (con riguardo alle urine delle 24 ore).

Una concentrazione maggiore potrebbe essere la spia di una calcolosi biliare, di una pancreatite o di altre infezioni (ad esempio quella delle ghiandole parotidi).

Un'alta concentrazione di amilasi può derivare anche da fattori esterni come l'assunzione di diuretici, steroidi, farmaci antinfiammatori o dall'abuso di alcool.

ASPETTO

Dell'aspetto delle urine in condizioni normali si è già detto.

Urine scure o torbide possono segnalare processi infiammatori in corso.

BILIRUBINA

È un pigmento dal colore giallo rossastro che si trova nella bile e deriva dalla scissione dei globuli rossi.

In condizioni normali non deve essere presente nell'urina.

Se viene rinvenuta, può segnalare la presenza di un'anemia (emolitica o perniciosa o anche talassemia) o malattie epatiche in genere (da una semplice infiammazione o calcolosi delle vie biliari alla cirrosi, all'epatite, al tumore del pancreas o del fegato). Può anche rivelare i sintomi di un avvelenamento.

La presenza nelle urine potrebbe anche indicare malattie come la malaria e la febbre gialla.

CALCIO

Si tratta di un minerale molto importante per il funzionamento dell'organismo, deputato a regolare la calcificazione delle ossa e dei denti, la coagulazione del sangue, la contrazione muscolare.

Il valore normale è compreso tra 100 e 250 mg (da rinvenirsi nelle urine delle 24 ore).

Quali fattori influiscono sui valori di calcio nelle urine?

Valori superiori alla media possono essere causati semplicemente da una dieta troppo ricca di questo elemento, ma possono anche mettere in luce un'osteoporosi o, finanche, disturbi e malattie più gravi, come l'iperparatiroidismo, l'acromegalia, il mieloma multiplo, le sindromi di Fanconi o di Cushing, il morbo di Paget, la sarcoidosi.

Particolare attenzione va prestata alla possibilità, nel caso di malattia tumorale, che vi siano metastasi ossee.

Valori inferiori alla media, invece, possono indicare ipoparatiroidismo, pancreatite acuta, sindrome nefrosica, ma anche trovare causa in fattori esterni come la carenza di vitamina D, lo stato di malnutrizione o, viceversa, di obesità, il rachitismo, lo stato di gravidanza o l'uso di contraccettivi o farmaci diuretici.

CATECOLAMINE

Si tratta di diverse sostanze, chiamate ammine, che contribuiscono a regolare l'apparato cardiocircolatorio, il sistema nervoso, il metabolismo, la temperatura e la muscolatura liscia.

I valori normali si assestano, per l'adrenalina in 5-50 microgrammi, per la noradrenalina in 50-100 microgrammi, per la catecolamina in valori inferiori a 250 microgrammi (tutti valutati sulle urine delle 24 ore).

Valori oltre la media possono indicare una semplice ipertensione, ma anche la presenza di un raro tumore chiamato feocromocitoma.

CHETOSTEROIDI

Sono composti steroidei prodotti dal metabolismo ormonale del testosterone e del progesterone.

I valori ritenuti normali variano in base al sesso: da 10 a 15 mg per i maschi e da 5 a 10 mg per le femmine (nelle urine delle 24 ore).

Valori superiori alla media possono indicare una malattia endocrina, soprattutto a carico delle gonadi e del corticosurrene, ma anche un tumore del testicolo.

CILINDRI

Si tratta di particelle formate da agglomerati di proteine che si formano nei tuboli renali (da qui la caratteristica forma).

Non dovrebbero essere presenti nelle urine e la loro presenza indica una sofferenza a livello renale.

Possono osservarsi diversi tipi di cilindri, la cui presenza può essere sintomo di differenti disturbi.

  • cilindri cerei: possono indicare una glomeruolonefrite cronica o una nefrangiosclerosi di origine diabetica.
  • cilindri epiteliali: anch'essi possono indicare una glomerulonefrite cronica, ma anche un'insufficienza renale acuta, una uremia o uno stato di ipotermia. Sedimenti cilindrici epiteliali possono anche essere la conseguenza dell'assunzione di farmaci (in particolare salicilati).
  • cilindri eritrocitari: anche in questo caso può essere presente una glomerulonefrite, ma anche una malattia policistica renale, un papilloma od un carcinoma del rene, un'ematuria.
  • cilindri ialini: la loro presenza è concomitante ad alcune malattie come il diabete o una nefropatia ipertensiva e possono indicare alcuni stati di sofferenza come l'ittero o l'ipertermia. Si osserva un loro aumento anche in caso di intensa attività fisica o dopo un'anestesia.
  • cilindri leucocitari: indicano una possibile nefrite o pielonefrite o anche di lupus eritematoso.

CITOLOGIA

La citologia urinaria prende in esame le cellule, alla ricerca di alterazioni che potrebbero far sospettare l'insorgenza di una forma tumorale: è un esame molto importante perché consente la diagnosi precoce di queste patologie.

CLORURI

Si tratta di sali che si rinvengono nel plasma.

I valori normali della concentrazione nelle urine si attestano tra 110 e 250 mEq (nelle 24 ore).

Se si riscontrano valori superiori, potrebbe essere sintomo di una insufficienza respiratoria cronica oppure di malattie più rare, come il morbo di Addison o la sindrome di Cushing.

Più semplicemente, però, l'alta concentrazione di questi sali potrebbe derivare da una dieta troppo ricca di sodio o dall'assunzione di steroidi.

Anche valori inferiori alla media possono segnalare un problema: in particolare, diabete mellito, insufficienza renale, infezioni; ma anche una forte diarrea o uno stato di ipertermia, con conseguente disidratazione; anche il consumo di farmaci salicilati, infine, abbassail livello si questo valore.

COLORE

Sul colore delle urine già si è detto. Si ribadisce, qui, che il colore normale deve essere giallo paglierino e che variazioni intense nella colorazione possono avere origine in cause patologiche.

CORPI CHETONICI

I chetoni sono elementi prodotti dalla degradazione degli acidi grassi, che avviene quando l'organismo non ha a disposizione una quantità sufficiente di zuccheri.

Non dovrebbero rinvenirsi nelle urine.

La loro presenza può essere sintomo di diabete (di tipo I) o da un'epatite cronica. La chetonuria, però, può rinvenirsi anche in caso di digiuno prolungato o dieta povera di carboidrati, nelle donne in stato di gravidanza, dopo un'anestesia o un intenso sforzo fisico.

CREATININA URINARIA

La creatinina è prodotto di scarto dell'organismo, naturalmente presente nell’urina.

L'esame che si effettua in relazione a questa sostanza (che si chiama Clearance della creatinina) misura la velocità della sua eliminazione.

Sono considerati normali valori compresi tra 0,7 e 2,0 g (nelle urine delle 24 ore).

Valori al di sotto della media indicano un aumento della creatinina nel sangue, che può essere dovuto a dermatomiosite, miastenia, morbo di Addison, distrofia muscolare, pliomielite, diabete, insufficienza renale cronica, mioglobinuria, tetano, traumi o ustioni gravi. Nei casi meno gravi, tale diminuzione può dipendere semplicemente dal digiuno.

EMOGLOBINA

È una proteina che si ritrova nei globuli rossi ed ha la fondamentale funzione di ossigenare i tessuti.

In condizioni normali deve essere assente nelle urine.

Ove presente, indica uno stato di anemia o di ipotermia, uno stato di sepsi, un avvelenamento da funghi o una forte reazione allergica (ad esempio il favismo) ma può anche segnalare la presenza di malattie quali il morbo di Cooley o la scarlattina.

Può anche essere determinata dall'uso di farmaci quali chinino e fenacitina

LEUCOCITI

Si tratta, comunemente, dei globuli bianchi.

I valori ritenuti normali devono evidenziare una concentrazine inferiore a 5 - 10 per ogni millilitro di urina.

Valori superiori indicano, in genere, un'infezione in corso. Possono anche essere sintomo di ascessi renali, bilnarziosi, diabete mellito, mieloma multiplo, neoplasie renali, pielonefrite, prostatite, rene policistico.

Anche un forte trauma può essere la causa di un aumento di globuli bianchi.

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ODORE

Così come il colore, anche l'odore delle urine non dovrebbe essere troppo intenso.

L'assunzione di alcuni farmaci o alimenti può modificare temporaneamente l'odore dell'urina, ma se non sussistono tali condizioni, un cattivo odore persistente può essere sintomo di un'infezione in corso.

PARASSITOLOGIA URINARIA

Si tratta di un esame microscopico del sedimento urinario.

È utile per individuare organismi patogeni quali la Candida, il Trichomonas (causa di infezioni vaginali), uova di schistosoma Haematobium o di Ossiuri, Phtirius Pubis.

PESO SPECIFICO

Indica se nell'urina sono disciolte molte sostanze o se il liquido è composto prevalentemente da acqua ed è un ottimo test per valutare la funzionalità del rene.

Il valore di riferimento è compreso tra 1010 e 1030.

Valori che eccedono la media possono indicare uno stato di anemia, una cirrosi epatica, diabete mellito, edema polmonare, mieloma multiplo, nefrosi, ritenzione di sodio. Più semplicemente, il valore sale con la disidratazione, la febbre alta, la sudorazione abbondante.

Un valore al di sotto della media, invece, può essere determinato da abuso di sostanze alcooliche o di farmaci diuretici, insufficienza renale, ipertiroidismo, poliuria.

PH

Il PH misura l'acidità delle urine.

Un valore normale dovrebbe variare da 5 a 7 (su una scala che varia da 0a 14, dove lo 0 indica la massima acidità e 14 il più alto grado di alcalinità).

Un PH più alcalino indica alcalosi metabolica oespiratoria, una sepsi urinaria, una sindrome di Conn o di Cushing, ma può essere determinata anche da un forte vomito, da una dieta ricca di frutta o dall'uso di farmaci antiacidi.

Un PH molto acido, invece, può essere determinato da un'insufficienza renale cronica, da un diabete mellito, da una dieta iperproteica o ipoglucidica (con molte proteine e pochi zuccheri), dal digiuno prolungato.

POTASSIO

È un minerale fondamentale per il funzionamento del nostro organismo.

Insieme al sodio ed al calcio, contribuisce a regolare il ritmo cardiaco e l’equilibrio idrico ed è responabile della conduzione degli impulsi nervosi e della contrazione dei muscoli.

La sua concentrazione dovrebbe essere di 30 - 110 millequivalenti (nelle urine delle 24 ore).

Una concentrazione maggiore potrebbe derivare da sindromi quali quella di Conn, la sindrome di Cushing, di Fanconi, da uremia, dall'uso massiccio di farmaci cortisonici e di diuretici, ma anche da ipercalcemia o da una dieta troppo ricca di potassio.

Valori troppo bassi possono segnalare una glomerulonefrite, il morbo di Addison, o, semplicemente, essere causate da forte vomito, digiuno o da una dieta povera.

PROTEINE

Sono sostanze indispensabili per il nostro organismo e non dovrebbero essere filtrate dai reni.

Non dovrebbero, di conseguenza, essere presenti nelle urine. Tuttavia, può rinvenirsene una minima quantità, che non dovrebbe comunque superare i 150 mg (nelle urine delle 24 ore).

Se presenti in grandi quantità possono segnalare anemia, amiloidosi, diabete, glomerulonefrite, gotta, mieloma multiplo,pielonefrite, cistite, sindrome nefrosica.

La presenza di proteine può segnalare anche uno stato di gravidanza, di ipertermia o ipotermia, o un avvelenamento (in particolare da arsenico, bismuto o mercurio).

SANGUE

Anche sulla presenza di tracce di sangue nelle urine si è già detto: dovrebbero essere del tutto assenti.

Il sangue nelle urine può indicare calcolosi renale, uretrale o vescicale, cistiti gravi, ma anche cirrosi epatica, neoplasie a carico di prostata, reni e vescica, papillomi, pielonefrite, porpora.

Da rilevare che la presenza di sangue potrebbe derivare anche dall'uso di acido acetilsalicilico, di anticoagulanti e sulfamidici o dal flusso mestruale nelle donne.

SEDIMENTO

I principali elementi che compongono il sedimento urinario (analizzabile al microscopio) sono i globuli rossi, i globuli bianchi e i cilindri (di cui si è già parlato). Si possono, inoltre, osservare cristalli, cellule epiteliali, batteri e parassiti.

In condizioni normali l'urina non dovrebbe presntare alcun sedimento.

Nel caso si riscontrassero alcuni di questi elementi, vedere le relative voci.

SODIO

È un minerale, al pari del potassio, utile per regolare l'equilibrio idrico dell'organismo, il ritmo cardiaco e gli impulsi muscolari.

Il suo valore di riferimento varia tra i 50 ed i 200 mEq (nelle urine delle 24 ore).

Valori superiori possono indicare diabete, morbo di Addison, nefrite, insufficienza renale cronica, ipoaldosteronismo (vedi voce aldosterone), ipopituitarismo. Valori alti possono derivare anche da uno stato di ipotermia, dall'uso di diuretici o da una dieta ricca di sodio.

Valori troppo bassi possono essere sintomo di cirrosi epatica, pancreatite acuta, sindrome di Cushing o sindrome nefrosica, oppure derivare dal digiuno o presentarsi in caso di forte stress, interventi chiurugici, ustioni o forte vomito.

TEST DI GRAVIDANZA

Il test di gravidanza accerta l'instaurazione di una gravidanza attraverso la presenza nelle urine di un ormone, la gonadotropina corionica, tipico di questo stato.

UREA

È la componente principale delle urine, nella quale si concentrano i prodotti di scarto che, escreti dal fegato, vengono eliminati attraverso i reni.

Il suo valore dovrebbe attestarsi tra i 10 ed i 35 grammi (nelle urine delle 24 ore).

Una concentrazione superiore può indicare ipertiroidismo o leucemie o, più semplicemente, derivare da una dieta iperproteica, da iperpiressia, da intossicazione da fosforo o da ustioni estese.

Valori molto bassi, invece, potrebbero essere il sintomo di un diabete mellito o di ipotiroidismo, epatopatia, insufficienza renale, ma anche derivare da digiuno, da disidratazione, da vomito o diarrea o dallo stato di gravidanza.

URINOCOLTURA

Si tratta dell'esame che si effettua per individuare i batteri responsabili delle principali infezioni delle vie urinarie.

Una volta individuato il batterio, può essere eseguito un antibiogramma, per stabilire quale sia l’antibiotico più adatto per sconfiggere il batterio stesso.

Per approfondire:La batteriuria asintomatica

UROBILOGENO

Si tratta di un prodotto di scarto, proveniente dalla trasformazione della bilirubina (vedi sopra).

Non dovrebbe essere presente nelle urine, ma ne è tollerata una minima quantità, non superiore a 0,2 mg (nelle urine delle 24 ore).

Valori superiori indicano possibile cirrosi epatica, emolisi, ittero, malattia di Gilbert, ma anche un'infezione in corso.

Valori inferiori possono essere sintomo di ittero ostruttivo.

VOLUME

Misura la quantità di urina prodotta dall'organismo nell'arco delle 24 ore.

Valori normali sono compresi tra 800 e 1500 cc.

Un'iperproduzione può essere determinata da alcolismo, diabete, iperparatiroidismo, ipertensione, oppure da un consumo eccessivo di liquidi o dall'uso di farmaci cortisonici e diuretici.

Una produzione inferiore alla media può conseguire, invece, ad un blocco renale, ad uno stato di disidratazione, diarrea, ipotensione, shock, traumi, ustioni o forte vomito.

Per approfondire:Vescica iperattiva: cos'è e quali sono le cause?

Data pubblicazione: 21 maggio 2014 Ultimo aggiornamento: 07 novembre 2022

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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