Tumore prostata fattori rischio prevenzione

I perché del cancro alla prostata

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

La prostata è una struttura anatomica importante dell'apparato uro-genitale di un uomo: è la ghiandola che produce, insieme alle vescicole seminali, circa l’80% del liquido seminale che normalmente viene eiaculato.

Caratteristiche del tumore alla prostata

Il carcinoma prostatico è il cancro più diffuso nel sesso maschile: rappresenta il 20% di tutti i tumori che vengono diagnosticati agli uomini.

Evoluzione del carcinoma prostatico

Il tumore alla prostata generalmente ha una crescita lenta e non presenta sintomi specifici se non quando entra in stadi di sviluppo più avanzati.


Cellula tumorale in proliferazione

La sua evoluzione è talmente lenta che molti uomini con questa patologia vivono una vita normale e muoiono per altre cause che con questa neoplasia nulla hanno a che fare, ad esempio un infarto cardiaco.

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Diagnosi del tumore alla prostata

Per impostare una terapia efficace è importante ottenere una diagnosi precoce del tumore: si calcola che circa l’85% degli uomini con un cancro alla prostata arrivi precocemente a una diagnosi corretta.


Stadiazione del tumore prostatico

Per approfondire:Tumore alla prostata: 3 passi per una diagnosi precoce

Fattori di rischio

Tra i principali fattori che aumentano il rischio di sviluppare un tumore alla prostata si segnalano i seguenti:

  • Età: il cancro della prostata è più frequente dopo i 65 anni (circa l’80% dei casi riscontrati) ed è raro prima dei 50 anni (meno dell’1% dei casi);
  • Etnia: è di facile riscontro nei paesi occidentali e più ricchi, mentre in Asia, Africa ed America Latina la sua incidenza è rara.
  • Ereditarietà: una storia familiare di carcinoma prostatico raddoppia il rischio di ammalarsi;
  • Genetica: la presenza delle mutazioni BRCA1 e BRCA2, responsabili di tumore all'ovaio e al seno, aumenta il rischio del cancro alla prostata.

Un ruolo considerevole è svolto dallo stile di vita, infatti alimentazione, abitudini e condizioni particolari (fumo, attività fisica, peso) incidono sul rischio. In particolare:

  1. diete sbilanciate con esagerato consumo di grassi animali, provenienti soprattutto da carni rosse, cotte ad alte temperature; infatti questo tumore è più frequente nei paesi dove il consumo di carne è giornaliero rispetto ad altri dove si utilizzano diete a base soprattutto di riso, prodotti ricavati dalla soia o altri vegetali.
  2. squilibri ormonali che possono giocare un ruolo negativo, ad esempio assunzione di sostanze dopanti e cibi molto ricchi di grassi, anche vegetali, che possono aumentare la quota di testosterone che sembra a sua volta accelerare la crescita di un tumore già presente nella ghiandola;
  3. alcuni lavori, come ad esempio l'utilizzo continuo di saldatori, produrre batterie d'auto, lavorare la gomma dei pneumatici o essere frequentemente esposti al Cadmio, sembrano aumentare le probabilità di contrarre un tumore alla prostata;
  4. vita sedentaria con pochi interessi e poca attività fisica adeguata, regolare e costante, può essere correlata al tumore prostatico; quindi sono consigliate passeggiate, corse e attività ginniche in generale ma anche, quando possibile, curare il proprio giardino o l'orto.

Per approfondire:Cancro alla prostata e carenza di testosterone

Prevenzione

Non sono note le precise cause che determinano un tumore della prostata, ecco perché la prevenzione si può basare principalmente sull'assunzione di comportamenti sani, a partire da una dieta equilibrata ricca di fibre, frutta e verdure con la riduzione di grassi animali, in particolari di carni rosse. Da sottolineare i benefici di pomodori e di broccoli, cavolfiori, cavoli, noci e caffè.

A questo si aggiunge l'abitudine a svolgere una regolare e costante attività fisica per mantenere sotto controllo anche il peso corporeo.

Note positive sono date dall'uso di alcuni farmaci, che sembrano ridurre i rischi, come l’aspirina, la finasteride, i farmaci che abbassano il colesterolo e i trigliceridi nel sangue e alcuni antinfiammatori non steroidei.

Infine, soprattutto superati i 40 anni di età, è opportuno effettuare le visite periodiche di controllo con specifici esami per la prostata.

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Data pubblicazione: 20 agosto 2013 Ultimo aggiornamento: 08 novembre 2021

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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