Una regolare vita sessuale dopo un infarto: nessun problema

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

 

Una regolare vita sessuale dopo un infarto può risultare positiva.

Questo dato sembrerebbe essere confermato da un recente lavoro, condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Tel Aviv ed ora pubblicato sulla prestigiosa rivista “The American Journal of Medicine”.

Sembrerebbe, da questa ricerca, che le persone che sono sopravvissute ad un attacco cardiaco e che hanno una vita sessuale attiva presentino meno probabilità, rispetto a chi non è ”attivo”, di morire negli anni successivi a causa di un problema cardiaco.

 

     

 

I ricercatori israeliani hanno condotto uno studio epidemiologico, prospettico seguendo per 22 anni 1.120 persone che al momento del loro infarto avevano 65 anni o meno.

Una prima relazione positiva, indicata in questo studio, sembrerebbe quella riferita al buon numero di rapporti sessuali prima dell’infarto e le minori probabilità di morire dopo questo evento cardiaco avverso.

Questo positivo rapporto tra sesso e aumento della sopravvivenza dopo un infarto è apparso ai ricercatori ancora più significativo nelle persone che mantenevano una regolare attività sessuale dopo l’infarto.

 

     

 

Anche chi aveva rapporti non frequenti (meno di una volta la settimana) avrebbe il 28% di probabilità in meno di morire, mentre, in chi riusciva a mantenere una frequenza di almeno un rapporto la settimana, questa percentuale saliva al 37%.

Su questi dati molte considerazioni di ordine generale possono essere sollevate, ad esempio il rapporto con l’età dei soggetti valutati, le eventuali malattie collegate ad un problema cardiaco: ipertensione, iperglicemia, ipercolesterolemia, la presenza o meno di un partner stabile ed altro ancora.

In effetti, quando i nostri ricercatori hanno aggiustato i dati per età, altre condizioni di salute, stili di vita e fattori socio-economici, la relazione positiva tra regolare attività sessuale e più alta sopravvivenza post-infarto è risultata meno significativa.

 

     

 

Altre considerazioni sono poi da non sottovalutare, come ad esempio pensare che chi mantiene una regolare vita sessuale generalmente presenta meno problemi di salute generale ed inoltre rapporti sessuali più frequenti sono collegati a livelli di testosterone nel sangue più alti e questo dato generalmente è associato ad un minor rischio di patologie cardiovascolari.

Come si può intuire molti ancora sono le variabili da valutare ed il lavoro, qui presentato, necessita sicuramente di altre conferme successive più significative.

 

Fonte:

https://www.amjmed.com/article/S0002-9343(19)30554-6/fulltext

Altre informazioni:

https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/7617-sesso-piu-e-meglio.html

 

Data pubblicazione: 12 agosto 2019 Ultimo aggiornamento: 20 agosto 2019

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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