Disbiosi, invecchiamento e cancro
In un articolo recentemente pubblicato su Lancet Oncology viene evidenziato il possibile collegamento tra la disbiosi intestinale e l'incremento dell'incidenza del cancro con l'avanzamento dell'età.
Gli autori ipotizzano che i cambiamenti della popolazione batterica intestinale (microbiota) associati all'invecchiamento facilitino lo sviluppo e la crescita del cancro atraverso la compromissione dell'idoneità del sistema immunitario.
Il processo di invecchiamento è, infatti, associato a una riduzione dei microbi commensali benefici che controllano l'espansione dei commensali patogeni e mantengono l'integrità strutturale della barriera intestinale con la produzione di componenti del muco e di acidi grassi a catena corta. La progressione della disbiosi intestinale e la dispersione di prodotti microbici contribuisce allo stato proinfiammatorio della mucosa gastroenterica connesso all'età (inflammaging) e influisce negativamente sul sistema immunitario, compromettendo così il processo di rimozione delle cellule mutanti e senescenti e consentendo la crescita del tumore.
Gli studi su modelli sperimentali animali e l'importanza dei commensali nell'immunoterapia del cancro suggeriscono che questo stato è però reversibile. Pertanto, interventi che modificano la composizione del microbiota intestinale, come l'introduzione di probiotici appropriati, potrebbero ridurre l'infiammazione e rinnovare le funzioni immunitarie in modo da assicurare benefici antitumorali nella popolazione anziana fragile.
A. Scuotto. Batteri intestinali e cancro. Medicitalia, 23.11.2015.