Quando le mestruazioni fanno i capricci

Nelle donne in età fertile il ciclo mestruale di regola si manifesta una volta al mese, con un intervallo che oscilla tra i 20 e i 40 giorni, con una durata variabile tra i 3 e i 7 giorni. La quantità del sangue perduto è compresa di solito tra i 30 e i 50 ml.

Si definisce metrorragia la perdita di sangue al di fuori del periodo mestruale, menorragia la mestruazione più abbondante del normale, menometrorragia la combinazione delle 2. Il termine AUB (Abnormal Uterine Bleeding) riassume tutte e tre le possibilità.

Se la perdita ematica è notevolmente elevata può compromettere la salute della paziente, causandole una grave anemia, inoltre può influire negativamente sulla sua attività lavorativa, sulla sua vita sociale e sessuale.

 

Cause:

 1- patologia correlata a gravidanza

2- patologie endocrine (obesità, malattie della tiroide, iperprolattinemia, policistosi ovarica, ecc.) che causano cicli anovulatori

3- patologie uterine benigne (polipi, fibromi, iperplasia endomeriale benigna) e maligne (carcinomi e sarcomi) 

4- cause funzionali da squilibrio tra i meccanismi dell'emostasi e della vasocostrizione in donne con ciclo ovulatorio

Diagnosi:

1-anamnesi

2- visita e pap test

3- esami generali (in particolare l'emocromo) e ormonali

4- ecografia

5- isteroscopia diagnostica con eventuale biopsia

Terapia:

1- chirurgica nei casi di patologia organica o di patologia disfunzionale ribelle alla terapia medica  (isterectomia o miomectomia, laparotomica o laparoscopica, isteroscopia operativa, radiologia interventistica)

2- medica, oggi molto più articolata ed efficace che in passato 

La terapia medica comprende:

1- contraccettivi estroprogestinici per os, per via transdermica o per via vaginale: riducono in maniera significativa l'entità del flusso mestruale

2- progestinici per os o per via intrauterina (IUD al progesterone) utilizzabili allo stesso scopo, in particolare lo IUD induce atrofia endometriale fino all'amenorrea
 
3- androgeni (danazolo): provocano atrofia endometriale, ma hanno pesanti effetti collaterali 
 
4- GHRH agonisti: agiscono attraverso una temporanea menopausa, quindi possono essere usati solo a breve termine
 
5- FANS: agiscono come inibitori della sintesi delle prostaglandine, riducendo la perdita ematica del 40% (controindicati nelle malattie emorragiche ereditarie, di cui la più comune è la malattia di von Willebrand, nella quale possono però essere utilizzati gli altri farmaci).
 
6- acido tranexamico (agisce come antifibrinolitico, favorendo la coagulazione del sangue)
 
In conclusione, dopo un'accurata diagnosi, oggi la terapia dell' AUB può essere sempre più personalizzata, tenendo conto della causa, ma anche dell'età, delle esigenze della paziente e delle sue personali inclinazioni.
 
Bradley LD, Gueye NA,Am J Obstet Gyecol. 2016;214:31-44 
Data pubblicazione: 09 marzo 2016

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