I Politici e la Politica (anche sanitaria) che Vorrei: parte seconda
premessa: mi preme specificare che il sottoscritto non esercita politica attiva, ma è semplicemente un Cittadino Medico amante della buona Politica e che vorrebbe anche con questi piccoli apporti, contribuire liberamente alla costituzione di un libero pensiero costruttivo senza pretendere che sia un assioma assoluto, ma solo nella speranza che questo possa essere di ausilio per chiunque legga avendo il potere di cambiare le cose
Riprendendo come promesso il discorso del precedente Blog post e dopo aver chiarito che per me, anche l'attuale legge elettorale potrebbe andar bene, a patto che si stabiliscano dei rigidi criteri di selezione (avendo già descritto le criticità del porcellum e soprattutto del meccanismo delle preferenze "malate" che hanno caratterizzato una fetta delle nostre 2 precedenti Repubbliche) vado ad enunciare*:
- come dovrebbe essere prescelto un Politico all'interno di un partito o movimento
- cosa dovrebbe dichiarare il candidato prescelto a comporre le liste, come "minimo sindacale" per far comprendere ai Cittadini che la politica non è finita e ancora si può pensare ad un Futuro migliore:
anzitutto, i criteri di selezione del Listino:
- preselezione dei candidati da parte del candidato premier o del capolista di un partito o di un movimento, anche su suggerimento dei dirigenti o della base ma SEMPRE sulla scorta del seguente DECALOGO:
1) assenza di precedenti penali (e qui vedo che l'attuale consiglio dei Ministri sta già varando una Legge in merito, molto bene, era ora...)
2) assenza di rinvii a giudizio all'atto della candidatura
3) al massimo 2 mandati elettorali già svolto di qualsiasi caratura, compreso l'attuale
4) età massima 45 anni per almeno i 2/3 dei componenti il listino
5) sesso femminile per almeno la metà dei componenti il listino
6) background socio-culturale (curriculum, appartenenza a organizzazioni no-profit, attivismo sociale/culturale/politico etc. saranno le variabili di incremento del peso specifico di un candidato)
7) incompatibilità con doppi incarichi politici ed istituzionali
8) assenza di chiari conflitti di interesse
9) accettazione della "Carta di intenti del Buon Politico" (vedremo in seguito di che si tratta)
10) accettazione della "Dichiarazione di Responsabilità del Buon politico" (vedremo in seguito di che si tratta)
Anticipo che per:
- Carta di intenti del Buon Politico, si intende un documento attuativo che deve essere firmato dal candidato al Parlamento composto da un decalogo di cose da varare prima di ogni altra, ed è composto da una reale "spending review del Potere e dei Palazzi" e da regole di rilancio dell'economia e lavoro oltrechè tutela della Famiglia e del risparmio. Io il mio decalogo ce l'ho pronto ed è disponibile sul mio account di Twitter, ma credo che qualsiasi cittadino di buon senso al corrente delle crucialità di questa Nazione potrebbe stilarlo.
- Dichiarazione di Responsabilità del Buon Politico , si intende una certificazione di regole eguali (vedi quelle relative al decalogo di preselezione del candidato) o integrate (come ad esempio l'autolimitazione dello stipendio a 2.500 euro al mese) a quelle già descritte alle quali il candidato giura di attenersi e partono dalla candidatura fino a tutta la durata del mandato. Il venir meno ad una o più di queste regole crea un impeachment del Paralmentare che può arrivare alla sua espulsione fino alla rinuncia alla Poltrona che ricopre in ogni momento della sua attività Parlamentare. Noi Medici siamo sempre sotto esame per ciascun nostro paziente e per ciascuna nostra attività anche la più apparentemente banale come una ricetta elettronica, non vedo perchè un politico debba esimersi una volta eletto dalle promesse fatte e pattuite con gli elettori..
una volta selezionato il candidato, questo viene proposto on-line ai cittadini elettori di quel partito ed accettato per silenzio assenso o rivalutato/cancellato, in caso di macroscopici e certificati errori od omissioni rispetto ai criteri stabiliti, rilevati o fatti rilevare dalla Base anche in maniera telematica. Ovviamente tale servizio sarà espletato nel mantenimento della Privacy ed ogni abuso o dichiarazione mendace, potrebbe essere perseguito in termini di Legge, questo per arginare fenomeni di inquinamento della selezione.
Un cenno doveroso sulla Privatizzazione in Sanità:
La ricerca di "fonti alternative" poste in essere dal Governo Monti a più riprese, tocca sicuramente un tassello fondamentale della prospettiva Futura del panorama sanitario pubblico.
La mia idea, da operatore del settore parte da un assunto: il rischio di default della Sanità pubblica è altissimo;
Aprire la Sanità pubblica alle nuove fonti economiche (ovviamente si parla di privato) può sicuramente essere utile, ma il quadro deve necessariamente essere normato affinchè si evitino da SUBITO i rischi di conflitti di interesse o di interesse puro nella costituzione di un bene comune.
La proposta immediata che mi viene in mente è la seguente:
il partner privato della Sanità pubblica può offrire il suo supporto per diventare "socio" della tariffazione aziendale: guadagnerebbe in pratica un percentuale (da stabilire caso per caso) dei ticket sanitari.
In tal modo si eviterebbe ciò che spesso si è visto, dove il privato acquisisce per decenni i diritti di appalti e gestione delle opere destinate alla sanità, spesso di gran lunga più onerose di un prestito o un mutuo bancario..