Gli antidepressivi possono costituire un rischio per il successo degli impianti dentali?

Specialista cancellato
DentistaOdontoiatra

Recentemente un nuovo argomento è venuto alla ribalta per quanto concerne l' implantologia orale.

Secondo un articolo pubblicato sul Journal of Dental Research di novembre 2014, tramite uno studio di coorte si è voluto valutare se esistesse un' associazione tra l' assunzione di antidepressivi (SSRI) e il fallimento dell' osteointegrazione.

Due concetti preliminari:

-Gli SSRISelective serotonin reuptake inhibitors , sono una classe di antidepressivi non triclicici che non stimolano la produzione di nuova serotonina, bensì ne inibiscono il riassorbimento cerebrale ad opera delle proteine della membrana pre-sinaptica (re-uptake). Molecole appartenenti agli SSRI sono fluoxetina, sertralina,paroxetina, citalopram, fluvoxamina, citalopram, escitalopram. Tra gli effetti collaterali dell' utilizzo a lungo termine si annoverano: osteoporosi, acatisia e la xerostomia

-L' osteointegrazione è il processo per il quale si ottiene un anchilosi funzionale tra l' osso e l' impianto osteointegrato, senza interprosizione di tessuto connettivo. Costituisce il presupposto per il successo implantoprotesico;

I risultati di questo studio retrospettivo, hanno mostrato una percentuale di fallimento degli impianti dentali negli assuntori di SSRI del 10,6% contro il 4.6% dei non assuntori. Certamente tali risultati andranno validati e le principali limitazioni di tale studio, affermano gli autori stessi, stanno nel fatto che non sono state acquisite la "compliance dose" e il periodo di trattamento, dati che avrebbero potuto portare alla luce aspetti più complessi del problema.

Sicuramente, in base a tali risultati è possibile suggerire una certa cautela nella terapia implantologica per tali pazienti e considerare opzioni di trattamento differenti.

Per consultare l' abstract dell' articolo in questione

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4212463/

 

 

Data pubblicazione: 25 ottobre 2016 Ultimo aggiornamento: 12 maggio 2017

15 commenti

#1
Dr. Dario Spinelli
Dr. Dario Spinelli

Premetto che non ho letto l'articolo e non mi occupo di implantologia...
però mi pare che in questo articolo manchino molti elementi.
Ad esempio, trattandosi di farmaci antidepresssivi, siamo sicuri che non ci sia un minor grado di compliance nel mantenimento igienico? O magari maggior bruxismo? O altri fattori comunque non legati al farmaco in sè...Insomma, letto cosi' mi pare davvero poco significativo

#2
Dentista
Dentista

Sicuramente. Anzi, di per sé ogni studio non prospettico ha dei limiti.
Ma proprio perché si tratta un retrospettivo, ha il solo scopo di portare alla luce un dato, sul quale poi disegnare ulteriori studi.

#3
Dentista
Dentista

Senza quindi trarre conclusioni. Secondo me potrebbe essere uno spunto di discussione interessante nei prossimi anni.

#4
Dr. Daniele Tonlorenzi
Dr. Daniele Tonlorenzi

Dario infatti è scritto che non è stato analizzato il grado della depressione, la quantità dei farmaci assunta ed indica una probabile riduzione dei successi legata alla possibile riduzione dell'igiene orale nei soggetti depressi. Considerazioni da tenere presente, non tali da controindicare (allo stato attuale delle conoscenze) il posizionamento di impianti in soggetti depressi (sarà la depressione?) o che depressi non lo sono più perché assumono farmaci (saranno i farmaci a causare un lieve aumento degli insuccessi)?
Di sicuro, dopo aver letto l'articolo, i soggetti depressi o che assumono farmaci andrebbero sottoposti a richiami di igiene orale più frequenti

Randomized clinical trials should also be carried out in the future to confirm our results, since there is selection bias, such as confounding by indication, missing clinical data, and the risk of underreporting data in cohort studies.

#5
Dr. Daniele Tonlorenzi
Dr. Daniele Tonlorenzi

Al di la dello studio non prospettico la limitazione è data dal fatto che mancano i dati clinici (i pazienti non sono stati osservati) ma sono stati recuperati da vecchi file cartacei.

Records of patients with dental osseointegrated prosthesis for this retrospective cohort study were identified in the clinic database, and the original hard copy files were retrieved for manual examination.

Le informazioni sono poi state riportate dai pazienti su questionari standardizzati. E' difficile stabilire se tutti i pazienti hanno compreso alla stessa maniera. Secondo me poco probabile.
Preoperative patient information, including medication, habits, and behavioral factors, was self-reported through a standardized questionnaire that was filled prior to the surgical intervention.

Il dato resta, la rivista è prestigiosa le ricerche andranno approfondite.
I soggetti con depressione che assumono antidepressivi possono continuare ad assumerli. E' necessaria una maggiore attenzione all'igiene orale.

#6
Dr. Daniele Tonlorenzi
Dr. Daniele Tonlorenzi

intendevo dire che possono tranquillamente sottoporsi agli impianti.

#7
Dr. Sergio Formentelli
Dr. Sergio Formentelli

Gli inibitori della ricaptazione della serotonina sono farmaci che aumentano la contrattilità muscolare orale.
Ciò è noto in chi si occupa di bruxismo e verificato ripetutamente mediante misurazioni strumentali notturne.
L'effetto collaterale del gruppo di farmaci non è in genere segnalato nei foglietti illustrativi.
La cosa non deve sorprendere, dato che il bruxismo deriva proprio dalla attivazione encefalica di nuclei che attivano il canale serotininergico.
Il bruxismo per canto suo, dato che compporta un aumentato carico funzionale, pur nion essendo una controindicazione assoluta all'effettuazione di impianti, necessita di precauzioni particolari sia nel numero di impianti da inserire (pericolosissimo in tal senso l'all-on-four o l'all-on-six), sia nella tipologia di protesi da allestire.
Non mi stupisce per nulla un aumento di incidenza nel fallimento implantare in chi assume tali farmaci, ma lo considero un risultato logico e prevedibile, e in linea con le altre conoscenze scientifiche del momento.

Guarda anche antidepressivo