L'attenzione alla salute nasce da piccoli
Riporto per intero questo bellissimo articolo della scrittrice per l'infanzia Chiara Patarino che cita anche il portale Medicitalia.
Qual'è l'aspetto della nostra vita a cui teniamo di più?Amore, amicizia, libertà, denaro? Certo sono importanti, ma al primo posto non possiamo che mettere la salute. Basta un mal di testa a cambiarci la giornata figuriamoci malanni ben più rilevanti. La qualità di vita è strettamente collegata a come ci sentiamo fisicamente e psicologicamente con quel filo corpo - mente che ci avvolge più o meno consapevolmente.
Ormai si legge molto sull'argomento e anche la rete contribuisce a una informazione a largo spettro. Ma un'informazione "autogestita" può anche essere fuorviante. E' meglio rivolgersi ai siti istituzionali o a portali medici come ad esempio www.medicitalia.it in cui vi è una comunicazione ampia e diffusa sulle varie patologie, la possibilità di uno scambio interattivo medico paziente e un rigoroso controllo scientifico.
Questo per quanto riguarda gli adulti, ma possiamo fare di più per i bambini e farli crescere con maggiore consapevolezza sull'importanza della salute e sensibilizzarli sin da piccoli su come prendersene cura.
Come? Attraverso il gioco e il racconto, modalità a misura del loro mondo emotivo con cui sintonizzarsi per farsi ascoltare. In quarta e quinta elementare ad esempio, si incomincia a studiare il corpo umano , questa è una opportunità per estendere la informazione anche alle "regole" per star bene, con una corretta alimentazione, la postura adeguata al computer e con lo zainetto, lo sport.
Le scuole possono essere il traino più adeguato per la diffusione della cultura scientifica con la lettura e il gioco.
Il nostro Omero, l'osso del mistero è nato in questa ottica, quella di educare divertendo, e stiamo iniziando proprio ora gli incontri nelle scuole, attivando un feed back con maestre e studenti.
Ma non solo: la fiaba può essere un efficace strumento narrativo capace di stimolare la partecipazione anche nel caso di bambini ospedalizzati per affrontare la malattia attraverso la sua conoscenza, la vicinanza e l'accettazione trasformando gli elementi di sofferenza in gioco, alleggerendo così il carico di dolore...
Concludiamo con un vecchio proverbio sempre attuale:" Chi è sano...non sa quanto sia ricco!"
e, visti i tempi difficili, incominciamo a prenderci cura delle nostra salute,il resto forse arriverà