Nuova speranza per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo
La ketamina, farmaco ad uso anestetico, meglio noto come sostanza d’abuso, sta stimolando numerosi studi in ambito psichiatrico sulla base della sua capacità di antagonizzare i recettori NMDA del glutammato, uno dei più diffusi neurotrasmettitori e alla base di numerose funzioni cognitive.
L’ultimo studio, in ordine cronologico è stato presentato al meeting annuale della American Psychiatric Association, il 19 maggio 2013 a San Francisco (USA).
Un gruppo di ricercatori della Columbia University (New York, USA), guidati dalla Dott.ssa Carolyn Rodriguez, ha testato l’efficacia dell’ infusione endovenosa di ketamina in pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo. Lo studio ha incluso 15 pazienti, non in trattamento farmacologico o psicoterapico: i pazienti sono stati trattati con un’infusione endovenosa di ketamina, seguita, una settimana dopo, da un infusione endovenosa di soluzione salina (placebo), oppure con l’ordine inverso, ossia prima la soluzione placebo e una settimana dopo con la soluzione di ketamina.
I risultati dello studio evidenziano che il 50% dei pazienti ha mostrato una riduzione dei sintomi ossessivi superiore al 35%, soglia ritenuta indicativa per definire una risposta clinica positiva, dopo 7 giorni dall’infusione di ketamina e non dopo l’infusione di placebo.
Gli autori suggeriscono che i risultati incoraggianti stimolano verso ulteriori ricerche e verso ulteriori studi con un maggior numero di pazienti, sia per meglio comprendere i meccanismi patofisiologici alla base del disturbo ossessivo-compulsivo, in cui è fortemente coinvolto anche il sistema glutammatergico, sia per sviluppare eventuali strategie terapeutiche, di supporto a quelle tradizionali, che possano garantire una efficace risposta terapeutica sin dai primi giorni di trattamento, senza dover necessariamente attendere molte settimane.
Fonte: The American Psychiatric Association's 2013 Annual Meeting. Abstract NR4-01. Presentato 19/05/2013