I danni cognitivi del cellulare

Usare troppo il cellulare rende meno intelligenti e più “disordinati” mentalmente?
Negli ultimi anni sono stati effettuati diversi studi al fine di valutare l’impatto dell’impiego del telefono cellulare sulla salute fisica e psichica degli utilizzatori.

Fra gli effetti indesiderati del suo utilizzo sono stati presi in considerazione due ordini di conseguenze:

  • effetti dovuti alla modalità di impiego del dispositivo sullo stile di comportamento e cognitivo
  • effetti dovuti all’influsso diretto dell’irraggiamento da microonde radio che i cellulari emettono mentre sono accesi e utilizzati per parlare o inviare sms.

 

Cellulare e scadimento delle prestazioni cognitive

Alcuni studi si sono concentrati sull’influsso dello stile di comportamento rinforzato dall’impiego del cellulare sulla capacità di rispondere adeguatamente ad alcuni compiti cognitivi, dimostrando che in certi casi non sarebbe tanto l’esposizione all’inquinamento elettromagnetico generato dai cellulari ad influenzare le capacità cognitive, ma proprio l’utilizzo attivo del telefono per parlare e inviare messaggi.
In generale si è dimostrato che chi utilizza di più il cellulare svolge peggio degli altri i compiti cognitivi più impegnativi perché risponde in modo più rapido e più errato e approssimativo ai test.

Uno studio su quasi 400 studenti australiani di età compresa fra 11 e 14 anni ha dimostrato che il numero di telefonate effettuate nel periodo di tempo esaminato era direttamente proporzionale ad un calo delle prestazioni cognitive: ne risentiva la memoria di lavoro e in alcuni test aumentava la tendenza a rispondere agli esercizi proposti in maniera più rapida e meno accurata, quindi più impulsiva.
I risultati sono stati analoghi considerando il numero di sms inviati.

L’ipotesi esplicativa è questa: chi usa molto il cellulare impara a pensare di meno e a fornire in ogni caso una risposta, piuttosto che una risposta giusta.
Abituarsi al tipo di comunicazione resa possibile dalla diffusione del telefono cellulare significa abituarsi alla possibilità di correggersi “in corsa” e di avere ripensamenti, perciò la singola risposta è sempre meno definitiva e sempre più in progress.

Di fronte a test che richiedono una risposta definitiva il soggetto che non è abituato a darne tende a rispondere come se potesse correggersi in un secondo momento anche se ciò non è possibile, ritrovandosi preda della propria impulsività.

Questo comportamento impulsivo può dipendere anche dall’abitudine all’annullamento del tempo di attesa che deriva dalla possibilità di comunicare immediatamente con chiunque, non dovendo più rispettare quelle attese che in passato quando nessuno aveva un telefono costantemente con sé, erano obbligatorie e non abbreviabili.

Questa ricerca è stata svolta su un campione di preadolescenti, ma lo stesso risultato era stato ottenuto in un precedente studio condotto su un campione di adulti esposti in laboratorio alla frequenza di 915Mhz e non condizionati da altri fattori come l’utilizzo di farmaci o droghe e la carenza di sonno.

Anche loro rispondevano più in fretta e in maniera meno accurata e precisa quando erano sottoposti all’influsso di onde che, come dimostrato, modificavano il loro comportamento. Sembrerebbe dunque che la tenenza a rispondere male purchè in fretta e ad annullare il tempo di riflessione possa dipendere sia dallo stile indotto dall’impiego del cellulare, sia dall’effetto diretto del’irraggiamento del cervello durante il suo utilizzo.

Un successivo esperimento ha valutato l’impatto dell’esposizione alle microonde radio emesse dal cellulare durante le telefonate sui tempi di reazione a compiti cognitivi di natura visuo-spaziale, dimostrando che le reazioni erano più lente quando il soggetto doveva utilizzare la mano opposta al lato della testa sul quale stava appoggiando il cellulare: telefonare con il cellulare a destra rendeva più lenta la risposta fornita con la mano sinistra e viceversa.

Poiché ogni emisfero cerebrale è dominante rispetto al lato opposto del corpo (comanda cioè il movimento dell’altro lato) i ricercatori hanno concluso che l’utilizzo attivo del cellulare influisce con il funzionamento del cervello e con le prestazioni cognitive.
In questo studio sono stati esaminati ed esclusi possibili effetti dovuti all’inquinamento elettromagnetico diffuso, considerando anche l’esposizione a fonti di irraggiamento esterne rispetto al cellulare: si è in questo modo determinato che è proprio il cellulare in funzione a rendere scadenti le prestazioni ai test cognitivi somministrati.


Cellulare e disturbi del comportamento

Gli effetti dell’uso eccessivo di telefoni cellulari riguardano anche conseguenze più a lungo termine e rilevanti sul piano clinico e psicopatologico.
Uno studio danese condotto su quasi 30.000 bambini di 7 anni ha indagato il rapporto esistente fra problemi comportamentali ed esposizione al cellulare durante la gravidanza e durante l’infanzia.

Confermando quanto emerso da una ricerca precedente, i risultati indicano una correlazione significativa fra disturbi del comportamento ed esposizione alle onde emesse dal cellulare.

Questa correlazione è emersa con maggiore significatività nei bambini la cui esposizione al cellulare era stata sia pre-natale che post-natale: questi bambini presentavano disturbi della condotta, disturbi emotivi, iperattività, difficoltà di relazione con i compagni e con gli altri in genere.
I risultati sono stati confermati anche da uno studio effettuato su oltre 3.000 bambini e ragazzini tedeschi.
Lo studio danese ha inoltre evidenziato la correlazione esistente fra l’utilizzo del cellulare e la comparsa e frequenza di attacchi di mal di testa nei bambini, non escludendo tuttavia la possibilità che questo fenomeno sia dovuto anche all’esposizione ad altri dispositivi come tv, videogiochi e computer.

 

Come regolarsi?

Per quanto possa essere difficile o impossibile rinunciare al cellulare, questi risultati sostanzialmente convergenti dovrebbero indurre alla moderazione nell’utilizzo di dispositivi sui cui effetti a breve, medio e lungo termine non si sa ancora molto e al loro impiego contenuto e intelligente, evitando di accostarli alla testa.

Queste precauzioni sono ancor più importanti se parliamo di bambini e cioè di individui in crescita: è fondamentale non solo preservarli dall’irraggiamento delle microonde radio, in assenza di evidenze scientifiche a lungo termine, ma anche insegnare loro l’importanza di riflettere e non incoraggiare i comportamenti impulsivi derivanti dal pensiero di poter sempre correggere e rimediare alle proprie azioni.

Questo tipo di insegnamento può partire da un discorso che li faccia riflettere sull’importanza di pensare a ciò che si fa e di cercare di farlo al meglio anche quando in teoria, ci sarebbe la possibilità di correggere il tiro, perché questo tipo di mentalità non diventi un’abitudine e uno stile di comportamento e relazione con gli altri.

Fonti:

Data pubblicazione: 15 marzo 2013 Ultimo aggiornamento: 23 marzo 2013

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