Il semaforo gay

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Vienna, in occasione dell'Eurovision song contest- vinto lo scorso anno da Conchita Wurst - propone oggi dei nuovi e più seduttivi semafori.

Sembra proprio che l'obiettivo sia la perenne provocazione: uomini con il rossetto e la barba ed adesso il "semaforo gay".

I semafori sono stati riprogrammati per l'occasione ed il desueto semaforo tricolore con omini rossi, gialli o verdi, è stato sostituito da uno nuovo di zecca con immagini di coppie "uomo-uomo" o "donna-donna" in atteggiamenti intimi ed affettuosi, con tanto di cuoricini lampeggianti.

L’iniziativa, come spiega all’agenzia Apa Sonja Vicht della municipalità, vuole essere sia un contributo alla tolleranza sia una strategia per sensibilizzare l’attenzione sui semafori, spesso ignorati dai passanti e dagli automobilisti.

Qualche riflessione
L'etichetta "omosessualità" è stata tolta definitivamente dal Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali già dal 1973.

Il documento dell’Associazione Psichiatrica Americana (APA), che sanciva questa modifica, dichiarava:

“Lomosessualità in sé non implica un deterioramento nel giudizio, nelladattamento, nel valore o nelle generali abilità sociali o motivazionali di un individuo”.

L'omosessualità, già da tempo, non viene più considerata come una malattia, ma nonostante questo, qualche pregiudizio - ed aggiungo io, strumentalizzazione - persiste ancora, generando sconforto, sofferenza e ghettizzazione degli omosessuali.

L'ordine degli psicologi ha messo al rogo le famigerate e false terapie riparative ed in alcuni paesi inoltre è stato legalizzato il matrimonio tra partners dello stesso sesso; mi chiedo perché perseverare nella "diversità"?

Anche un semaforo come questo, in realtà, sancisce la diversità...

  • Iniziative come questa siamo davvero certi che vadano nella direzione giusta?
  • Servono davvero a far passare un messaggio di normalità?
  • Diventa indispensabile far lampeggiare due uomini o due donne che si amano per poter attraversare la strada?
  • Se l'omosessualità non scandalizzasse davvero, forse non ci sarebbe la necessità di un semaforo a parte?
  • L'omosessualità non è da considerarsi patologica, quindi perché un semaforo "diverso"?
  • Perché evidenziare e sottolineare la diversità, invece della presunta normalità?
  • Oltre all'aspetto meramente commerciale, quale messaggio vuole far passare questo semaforo?
  • Ci saranno semafori per i disabili, gli obesi, le anoressiche, i belli ed i brutti?

Speriamo di no!

 

Sembra un'ennesima trovata per strumentalizzare ed adoperare gli omosessuali per fini commerciali, politici e di visibilità.

 

Fonte: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2015/05/12/vienna-arriva-semaforo-con-coppie-gay_ecb2c8e3-26ec-47db-8d8b-b9789c186bab.html

 

 

Aggiungo la seguente lettura come approfondimento

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5351-l-omosessualita-non-e-una-malattia-ordine-sospende-psicologo.html

 

 

Data pubblicazione: 24 maggio 2015

Autore

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Laureata in Psicologia nel 1992 presso La Sapienza-Roma.
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia tesserino n° 1048.

Psicologa con perfezionamento in sessuologia clinica, vanta oltre 25 anni di esperienza clinica e didattica. Autrice di numerosi libri e articoli scientifici, è membro attivo della Commissione di Sessuologia della Società Italiana di Andrologia (SIA) e componente dell'Editorial Board dell'Archivio Italiano di Urologia e Andrologia. Collabora con centri di riproduzione assistita e riviste di settore.

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