La storia di una Ragazza Fuori di Seno

salvocatania
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo

Libro

 

Francesca Duranti presenterà l'11 luglio alle 18 presso il Centro Bizzozzero spazio legambiente di Parma, il suo primo libro. È omonima della più nota Francesca Duranti, il cui vero nome in realtà è Maria Francesca Rossi, che ha vinto numerosi premi letterari, tra cui Bagutta e Campiello, e che vive tra l’Italia e New York. La nostra Francesca ha esordito su Medicitalia come utente anonima che richiedeva un consulto e possiamo considerarla la prima ragazza fuoridiseno virtuale. Successivamente ha già esordito nella vita reale con interviste e racconti editi dal Corriere della Sera e Repubblica.

http://27esimaora.corriere.it/articolo/chemio-e-cose-carine-la-mia-vita-io-ragazza-fuori-di-seno/#more-38527

http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/articolo_repubblica.htm

dopo che alcuni giornalisti l’avevano conosciuta in occasione del nostro Primo Convegno Ragazze Fuoridiseno nel novembre 2013 a Milano, in cui fece la sua ultima uscita pubblica  Ada Burrone che possiamo considerare la prima Ragazza Fuoridiseno italiana. Ada morirà 6 mesi dopo e non di cancro.

http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/annuncio_giornata.htm

 Primo Convegno Ragazze Fuoridiseno

 

Fuoridiseno in che senso?  
In realtà per decine di anni avevo considerato e catalogato Ada Burrone tra i pazienti “eccezionali “ cui dovevo e devo, e non certo alla Università, gran parte del mio training oncologico riguardo al rapporto medico-paziente.

I Pazienti eccezionali

Il neologismo “fuoridiseno” invece fu da me coniato a seguito di una esperienza professionale con Adriana Pagnoni negli anni 90 (morta un anno fa e non di cancro). Adriana operata da me e nota psicoterapeuta, psicoanalista e poetessa a Milano. Ha pubblicato numerosi libri di poesia e racconti clinici tratti dalla sua esperienza personale. Durante la sua vita è riuscita a trasformare la sua malattia in un atto artistico, e per la sua cultura e personalità rappresenta una tappa importante della mia formazione culturale oncologica. Quando l'ho operata consideravo le pazienti come lei, semplicemente come "pazienti eccezionali", cioè con i requisiti che ho descritto nella tabella. Già sapevo che per sopravvivere a tanto dolore non basta il coraggio, forza e determinazione. E se occorresse anche un pizzico di follia, mi chiedevo?

Lei, a conferma, mi diede indirettamente un suggerimento molto importante per comprendere perché "i pazienti eccezionali" vivano meglio e forse di più (me ne assumo ovviamente la responsabilità).

Infatti nella prefazione del libro di poesie Illità  (vincitore di un premio nazionale) a me dedicata scriveva
"Come ho già risposto verbalmente alla sua domanda: Chi è l'oncologo per me? Mi piacerebbe ripetergli, in sfida, che l'oncologo, per me, è un pazzo. Crede nella vita! ".

Lo sospettavo: "E' pazzo chi crede nella vita"!!!!!! Ecco il parametro fondamentale che mi mancava per comprendere meglio e completare il puzzle delle pazienti eccezionali e soprattutto delle guarigioni inspiegabili.
http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/terapia_speranza_determinazione.htm

 Ragazze fuoridiseno

 Per comprendere meglio come vivere con armonia e coraggio il cambiamento imposto dalla malattia. 

https://www.attive.org/pubblicazioni/

Non anticipo nulla del libro per non stemperare il piacere di leggerlo.

A me è toccato il privilegio di scriverne la prefazione, che qui di seguito riporto:

>>Nessun paziente passa senza lasciare traccia e di qualcuno rimane un ricordo particolare, profondo, che non si dimentica. Che incide a tal punto da modificare il nostro modo di pensare e di agire nella relazione medico-paziente. Si tratta quasi sempre di pazienti che malgrado le nostre pessimistiche previsioni sono “uscite“ dalla griglia delle nostre statistiche.

Alcuni di questi, nella mia quasi quarantennale esperienza oncologica, hanno scritto pagine cruciali, talvolta strazianti, ma sempre straordinariamente lucide sulla loro vita dove non c’è sconfitta, non c’è rassegnazione nelle loro parole. Talvolta c’è palese persino l’incoraggiamento per il medico che non lesina il suo impegno, mostrando le sue emozioni.

Nella mia vita professionale di chirurgo oncologo sono stato costretto ad esplorare il mondo femminile in tutte le sue sfaccettature. Sono stato un medico fortunato che ha avuto il privilegio di scrivere in Italia il primo documento di Medicina Narrativa (“Il Carcinoma mammario dalla parte della paziente “), in una epoca in cui non si parlava di comunicazione e persino l’informazione era negata non per superficialità (o disumanità ) ma perché si era convinti che la verità avrebbe potuto danneggiare il paziente incoraggiando propositi autolesionistici. Del resto allora la maggioranza dei pazienti morivano e le poche guarigioni si ottenevano a prezzo di terapie molto aggressive (mastectomia superallargata ad esempio o radioterapia aggressiva), dolorose e invalidanti.

Il libro non nacque dalla intuizione di una notte, ma perché contemporaneamente a Milano, grazie a Umberto Veronesi (quadrantectomia versus mastectomia) e Ada Burrone, si registravano eventi rivoluzionari per i cambiamenti culturali che determineranno in campo oncologico in Italia e nel mondo.

Ho avuto il privilegio di accompagnare donne che hanno cambiato la storia della medicina come Ada Burrone per oltre 40 anni, ma  quotidianamente anche donne che apparentemente sono state protagoniste di vite silenziose, di cui non hanno lasciato traccia, ma che sono state capaci di affrontare situazioni enormi, drammi e difficoltà con la forza impressionante dell’amore e di un sorriso che non si è mai spento. Donne decise e intraprendenti, donne timide e solitarie. Ogni storia femminile incentrata sulla malattia oncologica meriterebbe che qualcuno vi si soffermasse per coglierne nelle pieghe la forza e gli insegnamenti che potrebbero condizionare decine di altre vite.


Vivere una malattia che si sa potenzialmente letale può, per la persona, aumentare il bisogno di operare nei medici, anche al di fuori di quel che essi possono effettivamente dare, con tutta la buona volontà e con la migliore capacità professionale possibile. In questa situazione si crea una sorta di paradosso: il fattore che rende necessario l’incontro tra il medico e la persona ammalata, il tumore, è anche il fattore che divide i due, a causa dei bisogni e pensieri talvolta del tutto inconciliabili.

Da sempre i medici illuminati, pur assumendo una posizione rispettosa delle conoscenze acquisite, trasmettono un’intenzione a comunicare, che viene percepita dal malato come vicinanza e disponibilità a curare al meglio creando una sorta di alleanza terapeutica.

Altrettanto potremmo dire dei “grandi” ammalati, capaci di parlare ai loro medici con una umanità comprensiva e talvolta addirittura spiazzante; capaci anche di valutare le possibili prospettive negative della loro malattia e di chiedere un aiuto possibile e non onnipotente; capaci perciò di lenire il dolore o la paura di chi li cura, talvolta con poca speranza statistica, e di trasmettere gratitudine non per la guarigione, ma per l’aiuto  ricevuto.

Nel secolo scorso utilizzavo il sinonimo di “pazienti eccezionali” per definire i grandi ammalati che favoriscono l’alleanza con i medici. Quando i miei capelli cominciarono a diventare grigi arrivai alla conclusione per l’esperienza acquisita “sul campo” che “ci vuole tanto coraggio, ma anche un pizzico di follia per rilanciarsi nella vita dopo una esperienza così carica di dolore.

Decisivo il suggerimento di una mia paziente, nota psicoanalista e poeta a Milano, che narrando in rime la sua esperienza con il cancro, in un libro di poesie (vincitore di un premio nazionale) mi definisce: “ E’ pazzo il mio chirurgo oncologo! E’ pazzo chi crede nella vita “. All’istante coniai  il neologismo di “ragazzafuoridiseno “, che crede nella vita.

Nel mio blog delle ragazze fuoridiseno Francesca, trentenne, irrompe nel 2013. Presenta un alto rischio familiare (Brca1) ed è in gravidanza. E’ una nativa digitale. So bene che i nativi digitali hanno comportamenti differenti rispetto ai non nativi digitali, che si manifestano non solo sul piano razionale della cognizione, ma comprende anche il piano della relazione con gli altri, persino delle emozioni e soprattutto della propria identità. Propositivo l’ingresso nel blog di Francesca smentendo lo stereotipo dei “giovani di oggi sempre “sdraiati” secondo la caratterizzazione di Michele Serra. Sdraiati magari sì, ma per digitare, dunque indaffarati e attivissimi, impegnati a scambiare, condividere, collaborare in una ideologia comunitaria (lo sharing, la condivisione) lievemente paradossale, perché sorge da una atomizzazione sociale in cui spesso neppure lo spazio è condiviso: ciascuno a casa sua, entrando così non nel post-umano, ma in un diversamente umano.

                                  

Non mi intimorisce affatto il suo grido di dolore “A staccato fanculo”…., alla scoperta della malattia, perché è una forma trasgressiva dietro la quale c’è un dolore lacerante, che merita molto rispetto. E forse non è neanche trasgressione, e anche se lo fosse, per me da sempre la trasgressione può essere persino rispettosa se non fa male a nessuno. e può essere la massima espressione di libertà che ha in sé originalità e creatività.

Non solo “sdoganai " immediatamente la locuzione di Francesca, ma questa da allora è stata adottata da tutti noi del gruppo fuoridiseno come inno-metafora della reazione adattiva alla comunicazione di una brutta notizia come lo è senz’altro la sentenza “Lei ha un cancro! ”.

Francesca è una figura storica del gruppo: lo ha fondato, lo ha animato insieme ad altre ed ha contribuito a tenerlo vivo. Molti blog su temi oncologici si auto-estinguono in tempi brevi anche se lanciati da testimonial famosissimi (il nostro ha oggi un milione e mezzo di visitatori e 6500 commenti) perché hanno come tema centrale il cancro. Noi invece non ci occupiamo di cancro, perché l’eterogeneità delle varie forme tumorali non può rappresentare una piattaforma comune e condivisibile, tant’è che le pazienti subiscono trattamenti differenti e personalizzati. Noi ci occupiamo nel blog invece della seconda e più grave malattia che si accompagna ad esso: la paura del cancro, malattia comunissima anche in chi non ha mai avuto il cancro.

Francesca ha contribuito a modo suo: e non è un modo convenzionale. Perché, forse, Francesca non è una persona convenzionale. Nel tempo ha condiviso scampoli della sua vita, della sua quotidianità, del suo adattamento al tumore, alle cure, alle emozioni intense e destabilizzanti che le hanno tenuto compagnia, nelle sue ricerche affannose, nei suoi tentativi di “normalizzare” una esperienza che di normale non ha nulla. Perlomeno in una società come la nostra, che tenta di tenere il dolore, la sofferenza, la malattia e la morte fuori dalla sua percezione, che si sforza di esorcizzare a tutti i costi le sue angosce e di coltivare un ottimismo irrealistico.

Francesca è stata anche fortunata: parla sempre bene del rapporto con il suo chirurgo e la sua oncologa. Tutto questo lo ha attraversato, lo ha metabolizzato, digerito e fatto suo.

E poi ha mandato tutto “A-STACCATO-FANCULO”.

Ha scelto di vivere, di viversela. Di occuparsi di ciò che per lei conta, che le piace, la fa star bene. Talvolta esagera e lo narra a noi con il candore e l’innocenza della bambina“ …se esco a far shopping devo lasciare il portafogli a casa…!”.

Ha scelto di aprire questa sua esperienza agli altri, alle altre persone, di mostrar loro cosa c’è in quegli spazi che forse per molto tempo erano rimasti compressi, chiusi, e che la malattia le ha dato l’occasione giusta per spalancare, o meglio che Francesca ha scelto di spalancare, strappandoli alla malattia e ridonandoli alla vita. A noi del gruppo ragazzefuoridiseno  ha regalato, in quanto giovane mamma e moglie, occasioni per parlare di paure, di rabbie, di speranze e per ricordarci che la creatività, quando smettiamo di costringerla ed imbrigliarla, è più prolifica di qualsiasi malattia. >>

Salvo Catania

Data pubblicazione: 04 luglio 2016 Ultimo aggiornamento: 04 ottobre 2016

24 commenti

#1
Utente 390XXX
Utente 390XXX

Ma che bello !! Esorcizzare il cancro con "fuoridiseno" e "a-staccato-fanculo" sembra banale ma è invece geniale. Lo leggerò senz'altro !

#2
Ex utente
Ex utente

Carissima Francesca,
mi rivolgo direttamente a lei. Voglio chiederle una cosa: ma come si sente a vivere queste esperienze così diverse tra di loro? "Francesca" di qualche anno fa se lo sarebbe mai immaginato?
Un caro saluto...

Gianluca Calì

#3
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Ottimi gli spunti-assist di discussione

1) Come disinnescare (=esorcizzare) il potere del cancro nell'immaginario collettivo

2) Come Francesca ha vissuto il CAMBIAMENTO alla scoperta e cura della malattia.

Adesso le diamo qualche giorno per riprendersi dalle....fatiche della presentazione e poi sono certo commenterà anche lei.

#4
Ex utente
Ex utente

Francesca vedere la copertina del tuo libro è una osa che.mi rende orgogliosa... In fondo in quella ragazza fuori di seno ci ritroviamo pezzetti di tutte noi... Hai dato voce a te e ne hai data altrettanta a me e a tutte le altre ragazze.... Un abbraccio fortissimo
Elisa

#5
Utente 391XXX
Utente 391XXX

Ma che bello !!!....lo dico anche io specie quando i medici "danno voce...a chi non ha voce " come accade nel caso di noi pazienti. Lo leggerò senz'altro !

#6
Utente 380XXX
Utente 380XXX

Come non si può non essere d'accordo con il dr. Catania che per sopportare tanto dolore (l'ho sperimentato sulla mia "pelle") non basta il coraggio e la razionalità, e forse ne occorre più di un pizzico di follia per accettare i cambiamenti legati alla malattia ?
Grazie per averlo compreso da medico. Spesso i suoi colleghi ci danno delle matte stravaganti quando questo sentimento adattivo emerge in noi.

#7
Utente 343XXX
Utente 343XXX

Una bellissima emozione vedere come un percorso così difficile come quello oncologico possa essere ricomposto e trasformato in un'esperienza di vita. Brava Francesca, quanto lavoro hai fatto su te stessa con il tuo enorme bagaglio sulle spalle. Mi piace immaginarti così adesso, finalmente in cima ad una montagna che anche a me fu detto di dover scalare. Ed ora che hai posato a terra tutto il carico con un fiore in bocca ti godi il panorama.
Grazie a nome di tutte quelle donne che hanno incontrato la tua storia e che, forse con meno risorse a disposizione non hanno ancora avuto il coraggio di ricomporre la propria.


#8
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Francesca ricordi quando ripetevamo la nostra speranza che il cancro, nel futuro, fosse solo un segno zodiacale..........beh con tutti quei " astaccatofanculo" che le Ragazzefuoridiseno hanno pronunciato e urlato in questi anni mi sa che se n'è proprio ANDATO a............ Non vedo l'ora di leggere il tuo libro e già ora ti ringrazio per l'opera che hai fatto per te, per noi e per tutte le altre che leggendolo trarranno esempio e forza di vivere.
A presto LORI

#9
Utente 258XXX
Utente 258XXX

GRAZIE anche da parte mia alla cara Francesca di oggi!
Aspetto il resoconto sull'evento da voi RFS partecipanti.
Un abbraccio!
Antonia

#10
Ex utente
Ex utente

Francesca io non posso aspettare tre settimane per il librooooooo!!!!!!!!... Come faccio?!?!... Non c'è un modo per averlo in maniera più rapida?!
Vorrei averlo subito e farlo leggere a tutti. ... Ti voglio tanto bene e spero che il tuo papà stia meglio...
Baci
Elisa

#13
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Complimenti a Frascesca !

Ho scoperto contattando la casa Editrice Fedelo's che la prima edizione del libro è andata a ruba, tant'è che in questi giorni stanno provvedendo alla ristampa.

Scopro, con un anno di ritardo (mi ha scritto Cristina Cenci responsabile del Blog DIGITAL HEALTH ) che da un anno va in giro riproponendo una slide sulle ragazze fuoridiseno (vedi link) e che aveva inserito ad aprile 2015 in un suo articolo

http://cristinacenci.nova100.ilsole24ore.com/2015/04/20/dalle-storie-le-cure-medicina-narrativa-e-salute-digitale/

#14
Utente 418XXX
Utente 418XXX

Mi ha colpito la capacità di Francesca di raffigurare le realtà che più spaventano noi donne travolte dall Tsunami (così definisce l'avventura del cancro) con REALISMO e FANTASIA, con INTENSITÀ ma con LEGGEREZZA, senza dolore. Questo le permette di vivere e raccontare ogni esperienza ed emozione senza sprofondare nell' angoscia. Un DONO per le lettrici!

#15
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Nella mia recente vacanza ho lasciato a casa computer, IPad, router e tutte le diavolerie connesse ma mi sono portata il libro di Francesca con l'intento di RILEGGERLO e scrivere un giudizio decente per un libro così importante. Non sono molto brava e quello che dico esprime solo in parte ciò che vorrei dire alla nostra Francesca per il suo CAPOLAVORO.

Prima di tutto vi racconto l'icontro di Parma per la presentazione del libro. In una giornata caldissima e soffocante di luglio niente era al confronto del calore di un'atmosfera unica e piacevole piena di bella gente soprattutto belle Signore. Io e la mia amica Silvia siamo state accolte da Francesca raggiante e felice di vederci. Dio com'è cambiata la nostra Fra! Avevvo davanti una donna bellissima (e non è una sviolinata) sorridente, per niente agitata almeno in apparenza. Quando ha preso la parola per raccontare con la sua voce i momenti più strggenti dall'inizio della malattia, credetemi che eravamo tutte commosse ripensando alla nostra stessa esperienza di disperazione, di paura e di SPERANZA che continua e si sparge. Si sono susseguiti i discorsi della sua "onco" del suo chirurgo ed io guardando Francesca che mi sorrideva contenta dell'approvazione che le trasmettevo con gli occhi mi sono sentita tutt'uno con questa splendida Donna sicura di sè, ero orgogliosa di averla conosciuta e di avere la sua sincera amicizia.
Eh si ! Quel piccolo scarafaggio impaurito di qualche tempo fa si è trasformato in una stupenda farfalla dalle ali color rosso fucsia che emana VOGLIA DI VITA. Della sua vita fanno parte tutte le persone che le vogliono bene, che l'hanno aiutata e lei ha scelto di aiutare le altre raccontando la sua storia per trasmettere come da un'esperienza così drammatica si possa riemergere e continuare a vivere, Lei ci è riuscita !
La giornata si è conclusa cn successo, tutti i libri venduti, io nel mio ho il primo autografo della nostra scrittrice Ragazzafuoridiseno che mi auguro continui a scrivere perchè ci sa fare. BRAVA FRANCESCA-
Lori

#16
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Ho letto il libro !

Non posso rinuncciare alle solite frasi che possono considerarsi formali però rispecchiano la pura verità. E' un buon libro perfetto nella grafica, nelle immagini e nelle frasi estrapolate dalle canzoni di noti cantautori. L'introduzione del dott. Catania è degna presentazione per un libro che diventerà famoso, glielo auguro ! Insomma mi piace.!
Come al solito quando un libro è importante per me, mi crea curiosità e interesse, la mia critica è riportata sui fogli bianchi alla fine del libro stesso, un indice personale dove annoto le pag. con le frasi sottolineate che mi hanno colpito per rileggerle ancora.
Così facendo rischio di fare un diario del diarioe allora dirò qualcosa di semplice che mi viene spontaneo.
Qui non c'è solo la storia di Francesca, c'è il suo cuore pieno di amore e di voglia di vita. Ci siamo noi e tutte le persone che hanno avuto importanza nel suo percorso e alle quali è sinceramente affezionata. Ci ha regalato qualcosa di importante che dovremo tener presente: dal profondo della disperazione e del dolore si può riemergere con la " FORZA DELLA VITA " e tornare a vivere occupandoci di ciò che conta veramente e che ci fa star bene. Niente sarà come prima però può essere MEGLIO di prima se riusciamo a "trasformare il dramma in un'esperienza che insegna a vivere una vita piena e ricca ".
Lori

#17
Utente 137XXX
Utente 137XXX

A FRANCESCA

Un ringraziamento particolare per quello che il tuo libro rappresenta per me . In questo momento in cui fatico a evitare che prevalga il nonsenso in tutto ciò che faccio e cerco disperatamente di accettare la mia nuona situazione , mi ha fatto bene leggere quello che sono per te e per le altre ( pag. 171 ) riferito alle MIE metastasi. Ho trovato il significato del mio " INSIEME A TUTTO " spargendo granelli di speranza per le altre.

Un GRAZIE anche per avermi dedicato un intero capitolo che mi fa sentire orgogliosa della tua opinione e dell'amicizia sincera che mi regali

GRAZIE per avermi affiancato alla tua amata Mamma ricordando spesso i Suoi gusti, le Sue frasi, il Suo modo di interpretare la vita, sapessi che piacere mi fai e credo proprio che saremmo state buone amiche se l'avessi conosciuta. Alle volte i ricordi dei bei momenti passati con chi ci ha lasciato ci permette di sopravvivere al dolore della perdita in modo sereno e dolce. " Sentenziare" proverbi è anche una mia abitudine e forse è la famosa saggezza di chi è avanti negli anni. Ora chiudi gli occhi e prova a pensare di vedere due distinte signore sedute al Caffè Florian in Piazza San Marco ( l più famoso locale Caffè del '700 ) che sorseggiano un caffè ascoltando la bella musica dell'orchestra. Due signore eleganti con tanto di orecchini pendenti (la nostra passione) e tacco 12 ( sedute però) e Carla dice con orgoglio di avere una figlia famosa scrittrice e Lori che la stupisce dicendo di averti conosciuta ............bello no ?
La vita è bella anche nei sogni !

Con l'augurio che il tuo libro sia presto un bestseller aspetto il prossimo e ti abbraccio
Lori

#18
Utente 418XXX
Utente 418XXX

Francesca,
mi associo all'augurio di Lori...che il tuo libro diventi un bestseller...HA TUTTO PER DIVENTARLO....Si merita di essere letto e apprezzato da più persone possibili e soprattutto TE LO MERITI TU!

Io per quanto mi riguarda parlo spesso del tuo libro suscitando molta curiosità' e credo già un po' di acquisti.
Mi è anche successo settimana scorsa in chemio di parlare con una giovane donna, anche lei in cura, del tuo libro e lei mi ha detto che lo stava leggendo anche lei.
Anche lei si è identificata moltissimo con te e con il tuo racconto è anche lei ha sottolineato le pagine come se dovesse studiarle e scritto appunti.
Per dire l'interesse e l'emozione che suscitano le tue pagine.

Isabella

#19
Utente 421XXX
Utente 421XXX

Francesca,
mi hai lasciato senza parole. Il libro l'ho letto d'un fiato, salvo rallentare alla fine perché mi dispiaceva terminarlo!!
Sei stata dirett e schietta, a volte brutale, altre volte divertente, mai banale e hai trasmesso empatia. Credo che tu abbia saputo dare voce a chi a vissuto o vive un'esperienza di malattia, pur non avendolo provato in maniera diretta. Credo sia davvero, come traspare dalle tue parole, un'altalena di paura, rabbia, dolore, ma anche speranza e follia.
Molto bella la "colonna sonora" con le parole delle canzoni e l'impaginazione è da Oscar : originale, rispetta e accompagna il tuo scritto.
Complimenti Francesca e GRAZIE davvero
A tutta vita
Laura

#20
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Francesca ,

Michela (Corriere della Sera) mi ha detto che sta aspettando il suo libro (^__^)

#22
Utente 275XXX
Utente 275XXX

Prima di tutto vorrei ringraziare tutti quelli che hanno scritto un commento al mio diario. e' bello avere un feedback sul proprio operato.

poi vorrei rispondere al dott. calì, Gianluca , quando ero piccola desideravo fare la scrittrice, era un mio sogno nel cassetto, che fu "stroncato" da giudizi impietosi dei miei prof e anche dalla voce interiore impietosa pure quella, della Francesca di allora, che ogni tanto riemerge anche oggi.
Poi la malattia, quel "TANA LIBERO TUTTO" .. ed ora eccomi qui.

non mi considero comunque una scrittrice, ma una che semplicemente ha dato voce, finalmente ai non detti è stato un viaggio, il vero viaggio che si fa dentro se stessi, un' esperienza liberatoria e che mi ha avvicinato agli altri, e gli altri a me.

quindi grazie a tutti e non solo per i commenti ma anche per lo spirito con cui è stato preso in mano il libro.

@Lori , vorrei dire che mi ha commosso tanto quell'immagine di te e mia mamma sedute al cafè Florian di Piazza San Marco. un'immagine talmente vivida che me la vedo davanti e sorrido,
La nostra Lori, che ha sempre detto di "non sapere scrivere bene" ....

@ Isabella che ho conosciuto alla presentazione.

@ Laura, mia collega e a tutte le donne come lei che pur non avendo avuto a che fare con la malattia hanno preso in mano il libro, l'hanno letto senza giudizio e hanno tratto qualcosa da esso.

riporto sotto alcuni commenti che sono stati scritti sulla mia pagina fb

#23
Ex utente
Ex utente

Cara Francesca ho ricevuto oggi il tuo libro ordinato ormai da un po che aspettavo come una bambina aspetta i regali di natale!!!!!
Ti abbraccio forte e ti voglio bene
Attraverso le tue parole rivivono le mie gioie le mie paure i miei desideri... TuttA una esplosione di emozioni ...
Elisa

#24
Utente 343XXX
Utente 343XXX

Grazie Francesca per aver scritto questo libro, ma devo dirti che la lettura di queste pagine mi hanno letteralmente sconvolto e ho dovuto fermarmi alcune volte per ripartire il giorno dopo. A volte non ce la facevo ad andare avanti...ma devo dirtelo con estrema schiettezza:
Il tuo diaro mi è sceso giù, veloce come quando si beve un bicchiere di acqua fresca. Ha toccato tutte le pareti del mio io più profondo e sconclusionato. E' passato tra le fessure dei nodi più stretti che non sono ancora riuscita a sciogliere e li ha allentati, tanto.
Mi hai fatto ridere e piangere con la tua semplicità, con la tua verità. Mi sono innamorata un po' anch'io di re Artu' e anche di tuo marito. Forse un po' di più del dottor Salvo, ma lei dottore faccia finta di niente.
E stanotte ti ho pure sognata , forse eravamo dentro ad uno dei tuoi sogni che mi hanno un po' intrippato tanto da rendermi conto di avere la bavina alla bocca al risveglio.
Grazie per questo viaggio stupendo che mi hai fatto fare tra le tue pagine e per avermene dedicate alcune.Sei davvero una gran bella persona.
Dai un bacio alla tua mamma da parte mia-

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