Cistiti persistenti: sospettare un tumore della vescica

La diagnosi precoce rappresenta una priorità della medicina moderna e questo è tanto piú vero quando stiamo parlando di tumori. I disturbi dei paziente devono essere sempre valutati con attenzione. A volte sintomi che spesso sono tipici di malattie benigne possono nascondere tumori aggressivi e pericolosi per la salute del paziente.

È il caso ad esempio dei disturbi minzionali di tipo irritativi come i bruciori ad urinare, l'aumento della frequenza minzionale, l'incominciare ad urinare di notte fino ad arrivare alle vere e proprie infezioni delle vie urinarie.

Occorre sempre valutare che i sintomi persistenti delle infezioni urinarie, soprattutto se non migliorano con il tempo e nonostante il trattamento medico possono invece essere secondari alla presenza di un tumore della vescica.

Questo tipo di neoplasia spesso si manifesta con il riscontro di sangue nelle urine e nei fumatori. Questo determina, qualora non ci siano questi due dati, un ritardo nella diagnosi. Nei pazienti che hanno una sintomatologia definibile "tipo cistite", occorre sempre sospettare la presenza di una neoformazione vescicale che può manifestarsi, e' bene ricordarlo, anche nei soggetti non fumatori e senza sangue nelle urine.

I tumori della vescica che provocano infezioni delle vie urinarie sono tipiche nelle donne e spesso portano ad un grave ritardo diagnostico che può compromettere anche la prognosi della paziente.
Diventa quindi consigliabile, nei casi di cistiti resistenti ai trattamenti farmacologici e recidivanti, valutare i pazienti con un esame citologico delle urine e una semplice cistoscopia.

 

 

Data pubblicazione: 23 maggio 2015 Ultimo aggiornamento: 20 giugno 2015

4 commenti

#3
Utente 231XXX
Utente 231XXX

Buongiorno dottore vorrei qualche informazione riguardante un problema di cistite ricorrente da circa 14 mesi dopo varie terapie antibiotiche con ciproxin da 500 nattina e sera per 16 giorni, si allegerisce il dolore all'ingine e fianco sx, ma dopo circa due mesi ricompare con brucire difficolta ad urinare epresenza di sangue nelle urine con urinocoltura sempre positiva, anche con antibiotici specifici in base all'antibiogramma, con unal'ternanza di klebsiella, escherichia colie, o eseguito una colonnoscopia con esito negativo.
L'urologo mi a detto di eseguire una cistiscopia per valutare il caso, ma nel frattempo visto l'esame positivo mi a prescritto AUGMENTIN 875mg+125mg mattina e sera per 6 giorni più PROSTADEP PLUS per due mesi con NEO FURADANTIN da 100mg per tre mesi e per 10giorni al mese.
O eseguito questa terapia ma dopo due mesi dal termine della terapia ho rifatto gli esami ed e ricomparsa POSITIVO a Staphylococcus aureus= 4.000 UFC/ml
più Presente Flora saprofita abituale= 30.000 UFC/ml ( Flora mista).
Vorrei un vostro parere il perchè dopo tanto tempo e terapia antibiotica non va via questa forma di cistite.
Può esserci correlazione con la calcolosi renale!
Posso fare qualcos'altro visto che mi e stato riferito che se l'esame dell'urinocoltura e positivo la cistiscopia non si può eseguire!
Ringrazio anticipatamente per il vostro interessamento
Distinti saluti.

#4
Utente 424XXX
Utente 424XXX

Quindi avere minzione frequente da 40 giorni con bruciore esclusivamente post minzione che non è migliorata dopo tre giorni di ciproxin è un campanello d'allarme?

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