Cistite sintomi bruciore

Riconoscere la cistite e i suoi sintomi

Un'infezione delle vie urinarie o seminali può interessare la vescica, l'uretra o la prostata: il bruciore durante la minzione è fra i principali sintomi della cistite, uretrite o prostatite

Dr. Giovanni Beretta Data pubblicazione: 04 giugno 2011 Ultimo aggiornamento: 04 gennaio 2022

Cosa sono la cistite e l'uretrite

Quando si avverte bruciore durante la minzione è possibile che ci sia un’infiammazione delle basse vie urinarie: questa infezione può interessare la vescica urinaria (cistite) o anche l’uretra (cioè il canalino che permette all’urina di fuoriuscire all’esterno, da qui il nome di uretrite).

Vi sono varie forme di cistite e qui ricordiamo, un po’ schematicamente, che se l’infiammazione è dovuta alla presenza nelle urine di microrganismi, soprattutto batteri, ma non vi è di alcun disturbo o sintomo, allora parliamo di cistite o batteriuria asintomatica mentre, quando abbiamo una infiammazione pura con sintomi ma senza la possibilità di riscontrare nelle urine la presenza di un qualche microrganismo, si parla allora di cistite interstiziale. Se le recidive sono frequenti e ripetute si parla di cistiti ricorrenti.

Cause

Un’infiammazione della vescica e dell’uretra è una patologia che colpisce più frequentemente e in modo più “insistente” il sesso femminile. Questo dato clinico ed epidemiologico è in buona parte spiegato dalla particolare situazione anatomica che caratterizza l’altra metà del cielo; infatti l'anatomia femminile, con la presenza di un’uretra più corta e che ha il suo meato esterno che finisce spesso in vagina, favorisce la possibilità che diversi microrganismi, più o meno patogeni, risalgano le vie urinarie e qui possono scatenare un problema infiammatorio.

A questo dato obiettivo poi dobbiamo sempre ricordare che i rapporti sessuali, le eventuali gravidanze e diversi metodi contraccettivi possono favorire la comparsa e la permanenza di episodi di tipo infiammatorio a livello delle basse vie urinarie in molti momenti della normale vita di una donna.

Negli uomini, soprattutto nei giovani maschi, invece non ci sono problemi anatomici che giustificano una più facile insorgenza di una cistite ma spesso un tale problema infiammatorio e le sue recidive possono essere dovute a una prostatite batterica o senza batteri che si è (si veda a questo proposito le malattie della prostata).

Quando poi il maschio diventa adulto ed entra nella terza età possono presentarsi altri problemi che possono scatenare una cistite come ad esempio una ipertrofia prostatica benigna, una calcolosi oppure un’ostruzione a qualsiasi livello delle basse vie urinarie.

Sintomi

I più frequenti e comuni sintomi e disturbi lamentati da chi ha una infiammazione delle basse vie urinarie sono la difficoltà, il bruciore e il dolore a urinare (stranguria), questi sono accompagnati quasi sempre da un aumento della frequenza dello stimolo a urinare (pollachiuria) e dalla strana sensazione di non aver svuotato completamente la vescica. Poi possono essere presenti anche una minzione notturna frequente (nicturia), febbre, dolore alla regione del pube (pubalgia).

Quasi sempre l'urina è torbida e possono esserci tracce di sangue (ematuria o microematuria se non si vede).

Sintomi della cistite

Sintomi della cistite

Diagnosi

La diagnosi in queste situazioni cliniche si basa su una attenta e precisa valutazione clinica, sulla verifica della presenza dei disturbi prima descritti, su alcune indagini di laboratorio come l'esame delle urine, urinocoltura con la valutazione esatta dell’eventuale carica batterica e il relativo antibiogramma, cioè l’indicazione di quale antibiotico, testato in laboratorio, è più utile prescrivere in presenza di quella particolare infezione.

Dobbiamo sempre ricordarci comunque che nella donna tutti i disturbi delle basse vie urinarie possono esser scatenati anche da infiammazioni vaginali causate da Micoplasmi, Chlamydiae, Trichomonas o Candida e che, soprattutto nei casi di cistite recidivante e fastidiosa, può essere utile anche eseguire un esame colturale su materiale prelevato tramite tampone vaginale e uretrale.

Altre indagini fondamentali, di primo livello e non invasive, sono: un'ecografia delle vie urinarie che permette di fare una attenta e primaria valutazione morfologica dell’apparato uro-genitale e una uroflussometria registrata o uroflussogramma che invece ci permette di valutare come la vescica si svuota e può indicarci un eventuale problema ostruttivo, soprattutto a livello del collo vescicale e dell’uretra.

Cistite diagnosi

Ecografia per diagnosi della cistite

È importante fare una corretta diagnosi di infiammazione delle basse vie urinarie soprattutto nella donna in gravidanza perché circa il 30% delle donne che presentano tale problema clinico, in questa particolare fase della loro vita, va incontro ad una infiammazione acuta anche degli ureteri e dei reni, cioè può avere una pielonefrite, con un alto rischio di morbilità e mortalità del feto e successivo aborto.

Per approfondire:Esterasi leucocitaria nelle urine

Terapia

Per la cura della cistite e delle infiammazioni causate da infezioni batteriche semplici, non complicate e non recidive, sono quasi sempre sufficienti cicli di antibiotici a largo spettro d'azione, meglio se la scelta dell’antibiotico, come già detto, viene guidata da un antibiogramma. Altri farmaci, come antidolorifici e antinfiammatori, possono essere usati per ridurre il dolore e per “calmare” lo stato irritativo ed infiammatorio.

Recentemente sono stati proposti anche alcuni rimedi fitoterapici, come l'estratto di semi di pompelmo, l'uva ursina ed anche il succo di mirtillo, che sembrano bloccare o non favorire la crescita batterica anche perché rendono le urine più acide.

Prevenzione e stile di vita

In presenza di queste "problematiche urologiche” e anche per evitare recidive, bisogna sempre ricordare che possono essere utili alcune importanti e generali indicazioni di tipo dietetico-comportamentali, indicate anche in caso di prostatiti.


Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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