La masturbazione mi abbia provocato un rigonfiamento anomalo

Salve, sono un ragazzo di 30 anni. Vi scrivo perché sono da un po’ di tempo molto preoccupato per la seguente questione, che è simile a quella già posta da un altro ragazzo, il quale ha tuttavia presentato sintomi diversi da quelli miei, descritti di seguito.
Premetto che, pur avendo sempre avuto una vita sessuale piuttosto attiva e soddisfacente con le mie diverse partner succedutesi nel tempo, ho comunque continuato a masturbarmi, con particolare intensità a partire dai 23 anni circa, anche in seguito alla “scoperta” di internet, e (ahimè!) delle sue possibilità… In particolare, ho sempre provato piacere nel prolungare molto l’atto e nel ritardare l’eiaculazione (da 1 ora fino a 3 ore), giungendo anche, nei “picchi” di maggiore desiderio, a masturbarmi per 3 volte in una stessa giornata. Devo dire che, in seguito a tale attività, non ho mai registrato alcun problema particolare (a parte, a volte, un leggero indolenzimento del pene, che peraltro scompariva del tutto nel giro di un’oretta), fino alla scorsa estate.
Nei mesi di luglio-agosto 2007, infatti, ho avuto un’attività masturbatoria particolarmente intensa e frenetica, tanto che qualche volta, in seguito a tale attività, ho notato un rigonfiamento davvero evidente della pelle del pene (quella che scorre e ricopre il glande), evidentemente dovuto all’eccessivo e prolungato sfregamento. Lì per lì non ci ho fatto particolarmente caso, confidando che si trattasse di un “effetto collaterale” destinato a scomparire come era sempre avvenuto in precedenza. Ed invece, dal mese di settembre 2007, presento i seguenti disturbi, che proverò a descrivere in ordine di intensità di percezione (dal più intenso al meno intenso):
1) La pelle del pene di cui sopra (quella, cioè, che scorre e ricopre il glande) mi sembra essere diventata più abbondante e (forse) più assottigliata e stirata quando la tiro verso il basso. Al di là di ciò, sia questa pelle, sia le mucose appena sotto il glande, sia il frenulo sono praticamente sempre irritati e doloranti. La sensazione di bruciore è sempre presente, anche quando il pene è “a riposo” nelle mutande durante la giornata, ma ovviamente aumenta notevolmente al tatto o durante il rapporto sessuale. Quest’ultimo, infatti, è diventato particolarmente doloroso, e mentre prima riuscivo ad avere anche 3 rapporti consecutivi senza alcun problema, adesso il bruciore avvertito mi inibisce molto e mi procura a volte problemi di erezione. È possibile che l’attività masturbatoria abbia inciso così tanto sulla pelle e sulle mucose del pene, tanto da manifestarsi in un mutamento anatomico (come detto, la pelle mi sembra divenuta più abbondante, ed anche in corrispondenza delle mucose sotto il glande mi sembra di avere una sorta di coroncina più sporgente), e da procurare una irritazione cronica?
2) Oltre a ciò, avverto una sorta di pesantezza dell’asta del pene, e, soprattutto, una specie di doloretto su entrambi i lati, in corrispondenza di un paio di leggere protuberanze di cui mi sono accorto, che sono percepibili anche al tatto. Di cosa può trattarsi? È possibile che la masturbazione mi abbia provocato un rigonfiamento anomalo di alcuni corpi cavernosi?
3) Infine, ho notato che una vena sul lato destro anteriore del pene si è notevolmente ingrossata, e rimane tale anche quando il pene non è in erezione, bensì rilassato. Può trattarsi, anche qui, di un effetto della eccessiva masturbazione? Ho letto in alcuni consulti di un temutissimo reflusso venoso… Di cosa si tratta esattamente?
Vi prego di aiutarmi, per me l’attività sessuale è sempre stata importantissima, ed è ormai da più di un anno che vivo con questo peso che mi toglie la serenità. La sola idea di essermi potuto rovinare qualcosa con le mie mani mi fa impazzire… Finora non sono riuscito a parlarne con nessuno (anche per timidezza e vergogna), ma per fortuna ho trovato il vostro sito. In particolare, oltre alle possibili cause dei miei disturbi, mi preme molto sapere se si tratta di qualcosa che può essere rimediato, e se sì, come. Vi ringrazio tantissimo in anticipo per le risposte che vorrete darmi!
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Egregio signore,
non si vergogogni, pensi solo quando interpella uno di noi che ci dà da lavorare.
Detto questo ci sono 3 dati:
1) L' attività masturbatoria definita come frenetica in certi momenti, nonostante una vita sessuale appagante. Questo sarebbe un controsenso se non fosse che l' erotismo (sia auto che etero) è un grosso ansiolitico naturale. Non si offenda, ma un colloquio con un bravo psicologo potrebbe essere opportuno per valutare se il problema ansioso esiste e se esiste come è meglio eradicarlo.
2) L' autoerotismo lascia spesso dietro di sè sensi di colpa che si possono manifestare anche con timore di avere rovinato qualche cosa.
3) Di qua non so dirle cosa sia successo alpene, a naso, ma solo a naso niente di tremendo vista la chirurgia che il pene sopporta. E' comunque raccomandata la visita di un collega.
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dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Gentile Dott. Cavallini,
la ringrazio davvero molto della celere risposta!
Per quanto riguarda una possibile componente ansiosa, direi che ci ha “azzeccato”: in effetti, proprio nel periodo indicato durante la scorsa estate, ho avuto un notevole carico di stress e di ansia, ma si tratta di un problema che riterrei sostanzialmente superato…
Piuttosto, mi starebbe davvero a cuore, ora, sapere in maniera più precisa, se non le è di eccessivo disturbo, cosa pensa circa l’aspetto più immediatamente fisico dei miei disturbi, nei tre punti in cui ho cercato di articolarli (pur rendendomi naturalmente conto che, in assenza di una visita “inter praesentes”, la risposta non potrà che essere di tenore piuttosto generale…).
Inoltre, da quale tipo di medico mi converrebbe farmi visitare? Andrologo o urologo? E magari anche da un dermatologo, vista la componente irritativa della pelle da me descritta, che costituisce il sintomo forse preponderante?...
Infine, non le nascondo, peraltro, che il suo accenno in chiusura alla “chirurgia che il pene sopporta” mi ha un po’ allarmato: il rimedio potrebbe allora essere di tipo chirurgico, anziché semplicemente farmacologico (es. pomate, ecc.)? E di che tipo, eventualmente? Confesso di non sapere davvero nulla al riguardo…
Mi scusi ancora per il disturbo, ma per me è davvero molto importante fare chiarezza sulle cause di questi miei disturbi (con cui, come detto, convivo, sempre più a fatica, ormai da più di un anno), e, soprattutto, sul ventaglio dei possibili rimedi - fatti sempre salvi, come detto, i limiti naturalmente propri di un consulto telematico -.
Sono comunque contento di essere finalmente riuscito a parlarne con una persona specializzata, per cui la ringrazio ancora della sua cortese disponibilità!
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
dalla uscita di internet e la possibilità quindi consulti on.line, sono stati pubblicati almeno 8 studi andrologici che indicano una probabilità di errore delle diagnosi on line del 40%; nei restanti casi l' autoprescrizione da parte dei pazienti ha fatto ulteriori guai. Pertanto in rete nessun medico le farà mai una diagnosi precisa, penso comunque che i danni siano inferiori a quanto lei ritiene di avere. Non si preoccupi per chirurgia volevo citare solo esempi. Vada da un collega andrologo e faccia sape4re.
[#4]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Gentile Dr. Cavallini,
Grazie ancora per la risposta; capisco quanto lei dice sui consulti on.line, ma desideravo soltanto sapere qualcosa di più preciso per tranquillizzarmi, poiché al momento e nei prossimi mesi mi trovo all'estero per motivi di lavoro e quindi impossibilitato a farmi visitare da medici italiani...
Seguirò comunque il suo consiglio non appena rientrato in Italia, e poi le farò sapere.
Cordiali saluti.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
non so dove sia,. ma i medici sono dappertutto, è un vanto della categoria. faccia sapere esito di visita