Tempi per uscire dalla terapia intensiva

Gentili Dott.ri,

vi avevo scritto per ricevere risposta per l'operazione al tumore al retto di mia mamma.L'operazione è stata eseguita con successo e dopo 15 giorni ha iniziato la riabilitazione.
Lei ha anche un problema respiratorio precedente per una polmonite che ha causato un addensamento al polmone.Le hanno dato tanti antibiotici ma la polmonite non è mai migliorata.Questo non ha impedito l'operazione che era urgente per evitare un'occlusione intestinale.
Putroppo mentre faceva riabilitazione è peggiorata e causa la difficoltà di respiro, lo stress, il caldo di questi giorni ha avuto fibrillazioni ed è stata riportata in terapia intensiva.
Potete immaginare il mio spavento e sconforto perchè non me lo aspettavo...
Lei al cuore non ha mai avuto niente.Le hanno fatto la coronografia e quella è a posto.
Sospettano un'ischemia al ventricolo derivante dalle fibrillazioni.
Adesso è sotto controllo, i valori sono rientrati ma la situazione è critica anche per via del problema respiratorio.Ha avuto anche un inizio di edema polmonare subito risolto.
Lei è sempre rimasta lucida.
I dott.ri la seguono con cura e attenzione, ci dicono che l'importante ora è che riposi, e mangi.
Anche noi aspettiamo con speranza, l'andiamo a trovare e le parliamo per farle forza.
Vorrei sapere un vostro parere in merito.
Molte grazie!
Scusate vorrei anche specificare che è da 3 giorni in terapia intensiva.

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Dr. Anna Maria Martin Anestesista 2k 68 3
Gentile utente buon giorno, da quanto ci dice la mamma sembra ottimamente assistita ed ora c'è solo da aspettare che si stabilizzi e si risolva il problema respiratorio che si trascina da tempo e che, potrebbe aver causato il resto. Non bisogna avere infatti fretta di farla uscire dalla Terapia Intensiva anche se è un ambiente difficile, perchè solo li può essere adeguatamente seguita e monitorizzata.
Cordiali saluti.

La consulenza e' prestata a titolo
puramente gratuito secondo lo stile MedicItalia
Dottoressa Anna Maria Martin

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.essa la ringrazio,

certamente dobbiamo avere pazienza. Stasera è stata visitata dall'infettivologo speriamo che lui ci sappia aiutare.
Una cosa ho notato: non ce la fa a parlare, si sforza ma non si riesce a capire cosa dice.
Questo mi dispiace tanto perchè comunque fino a 2 giorni fa parlava seppure con voce fioca.
Dice il dottore che dipende da uno stato di debolezza e probabilmente dal tossire...io spero ce la faccia a recuperare!
Grazie ancora del suo parere.
[#3]
dopo
Utente
Utente
L'infettivologo ha deciso di far fare l'emocoltura per vedere germi nel sangue.Come mai a nessuno dei medici che l'hanno visitata prima è venuto in mente?Neppure allo pneumologo...
Non vorrei che adesso fosse troppo tardi...
Scusate lo sfogo.
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Dr. Anna Maria Martin Anestesista 2k 68 3
Gentile utente buon giorno, non si deve scusare noi comprendiamo il suo stato d'animo, i dubbi e gli interrogativi che la assalgono, ma non c'è una risposta per tutto: perchè non abbiano fatto un'emocultura prima? Ma la sua mamma ha la febbre? Ho riletto i suoi post e non ho trovato un cenno su questo. E' verosimile che l'infettivologo l'abbia richiesta perchè tutto il resto era stato fatto, ma che gli altri medici non l'avessero fatta in assenza di grossi picchi febbrili: non credo che non ci abbiano pensato è più verosimile che l'abbiano ritenuta non utile.
Che la sua mamma sia debole è naturale dopo tutto quello che sta passando, ma gli elementi a nostra disposizione sono, come è naturale, troppo esigui per poter azzardare di più.
Cordiali saluti e se lo desidera e le è utile noi siamo qui.