Coma da setticemia post biopsia prostatica
Buonasera,
mi chiamo Vincenzo e vi scrivo da Lecce.
Circa 3 giorni fa, mio suocero, 61 anni, è stato ricoverato d'urgenza per una setticemia.
Ricoverato con temperatura corporea 42.7º e stato di incoscienza.
Dopo i vari accertamenti, è stato stabilito una condizione di coma dovuta a setticemia post biopsia prostatica, eseguita lunedì 18/04.
La condizione è, attualmente, critica e senza ulteriori punti di sviluppo. Mi spiego meglio: nell'immediato ricovero è stata eseguita una TAC per scongiurare eventuali danni cerebrali (risultata poi inutile). Conseguente "sfebbramento", terapia antibiotica a largo spettro in attesa di un esame più approfontito e sedazione.
Dopo 2 giorni viene rieseguita una TAC, con esito negativo, e processo dialitico pcon lenta filtrazione del sangue (4.8lt totali).
Veniamo ad oggi, 25/04. È stata sospesa la cura sedativa, ma purtroppo nessun tipo di reazione. Eseguita, quindi, una RM alla testa con esito negativo.
Questo, lascia tutti allibiti. Nessuno si spiega come possa persistere lo stato di coma con tutti questi esiti negativi. Ci hanno fatto capire che, quasi sicuramente, sono esclusi danni cerebrali. I valori vitali sono lentamente tornati alla normalità.
Vi porgo, cortesemente, qualche domanda.
Durante la degenza, abbiamo rilevato piccoli, piccolissimi movimenti della testa e tentativi di togliere tubi e cannule dalla bocca e dal naso, tanto da costringere il personale a legare i polsi di mio suocero al letto. Ecco, sono un buon segno o son movimenti di riflesso?
Un eventuale danno anossico cerebrale è visibile con RM? Porgo questa domanda perchè per domani 26/04 è stato richiesto un encefalogramma. Se fosse visibile con RM, perchè fare anche un encefalogramma quando TAC ed RM son risultate negative?
In attesa di una vostra risposta, vi ringrazio infinitamente.
Siamo esterrefatti da come possa cambiare la vita di una persona e di chi gli sta attorno, per una semplice biopsia prostatica.
mi chiamo Vincenzo e vi scrivo da Lecce.
Circa 3 giorni fa, mio suocero, 61 anni, è stato ricoverato d'urgenza per una setticemia.
Ricoverato con temperatura corporea 42.7º e stato di incoscienza.
Dopo i vari accertamenti, è stato stabilito una condizione di coma dovuta a setticemia post biopsia prostatica, eseguita lunedì 18/04.
La condizione è, attualmente, critica e senza ulteriori punti di sviluppo. Mi spiego meglio: nell'immediato ricovero è stata eseguita una TAC per scongiurare eventuali danni cerebrali (risultata poi inutile). Conseguente "sfebbramento", terapia antibiotica a largo spettro in attesa di un esame più approfontito e sedazione.
Dopo 2 giorni viene rieseguita una TAC, con esito negativo, e processo dialitico pcon lenta filtrazione del sangue (4.8lt totali).
Veniamo ad oggi, 25/04. È stata sospesa la cura sedativa, ma purtroppo nessun tipo di reazione. Eseguita, quindi, una RM alla testa con esito negativo.
Questo, lascia tutti allibiti. Nessuno si spiega come possa persistere lo stato di coma con tutti questi esiti negativi. Ci hanno fatto capire che, quasi sicuramente, sono esclusi danni cerebrali. I valori vitali sono lentamente tornati alla normalità.
Vi porgo, cortesemente, qualche domanda.
Durante la degenza, abbiamo rilevato piccoli, piccolissimi movimenti della testa e tentativi di togliere tubi e cannule dalla bocca e dal naso, tanto da costringere il personale a legare i polsi di mio suocero al letto. Ecco, sono un buon segno o son movimenti di riflesso?
Un eventuale danno anossico cerebrale è visibile con RM? Porgo questa domanda perchè per domani 26/04 è stato richiesto un encefalogramma. Se fosse visibile con RM, perchè fare anche un encefalogramma quando TAC ed RM son risultate negative?
In attesa di una vostra risposta, vi ringrazio infinitamente.
Siamo esterrefatti da come possa cambiare la vita di una persona e di chi gli sta attorno, per una semplice biopsia prostatica.
[#1]
Buongiorno,
..."una 'semplice' biopsia prostatica". Purtroppo ancora una volta dobbiamo sottolineare come in Medicina non esista la parola "semplice" come sinonimo di banalità, routine, ecc. ecc. nonostante quello che sentiamo, leggiamo da certa stampa spicciola.
In Medicina il rischio zero non esiste e ogni terapia, manovra più o meno invasiva, esame strumentale può nascondere un'insidia, un'incognita entrando in gioco molteplici fattori non tutti prevedibili.
Immagino, perchè non lo dice, che il suo parente sia stato ricoverato in una rianimazione e per questo intubato. L'intubazione prevede una sedazione e siccome fortunatamente la situazione sembra evolvere per il meglio perchè il paziente è più stabile e la terapia antibiotica sta facendo effetto sarà stata alleggerita o sospesa la sedazione per un risveglio che al momento appare più lento e quei segni di agitazione psico-motoria che lo hanno costretto alla contenzione a letto per non farsi del male possono essere considerati, per ora, positivi.
La sepsi è una condizione estremamente grave ancora oggi, gravata da un tasso di mortalità elevata nonostante le cure.
Io aspetterei un po' prima di temere un danno cerebrale permanente perchè probabilmente vi sono due fattori che incidono: lo stato settico non ancora risolto e la sedazione non completamente smaltita su un paziente di cui non viene fornita alcuna altra indicazione anamnestica: patologie sofferte, terapia domiciliare. Alcune situazioni patologiche di base possono favorire l'insorgenza di una sepsi, di una sepsi grave o peggio di uno shock settico, come il diabete ma non solo. Non si pensi che necessariamente lo stato descritto sia stato dato dalla mancanza di sterilità nella manovra, potrebbe anche esserci stata un'infezione prostatica acuta o cronica in atto e la manovra cruenta abbia immesso in circolo batteri patogeni che poi in concomitanza di altri fattori hanno determinato il quadro descritto. Per cui le nostre affermazioni sono ovviamente al momento solo ipotetiche. Conforta il fatto che gli esami strumentali effettuati, fino alla RMN cerebrale, non abbiano evidenziato alcunchè, probabilmente l'EEG di oggi potrebbe invece evidenziare un tracciato patologico ma che risente dell'eventuale sedazione ancora presente. Si tratta di due esami profondamente differenti.
Mi sembra che al momento l'approccio diagnostico a un paziente di questo tipo sia corretto. Penso che non resti che aspettare ancora un pò e se lo riterrà opportuno potrà aggiornarci sull'evoluzione del caso.
Cordiali saluti
..."una 'semplice' biopsia prostatica". Purtroppo ancora una volta dobbiamo sottolineare come in Medicina non esista la parola "semplice" come sinonimo di banalità, routine, ecc. ecc. nonostante quello che sentiamo, leggiamo da certa stampa spicciola.
In Medicina il rischio zero non esiste e ogni terapia, manovra più o meno invasiva, esame strumentale può nascondere un'insidia, un'incognita entrando in gioco molteplici fattori non tutti prevedibili.
Immagino, perchè non lo dice, che il suo parente sia stato ricoverato in una rianimazione e per questo intubato. L'intubazione prevede una sedazione e siccome fortunatamente la situazione sembra evolvere per il meglio perchè il paziente è più stabile e la terapia antibiotica sta facendo effetto sarà stata alleggerita o sospesa la sedazione per un risveglio che al momento appare più lento e quei segni di agitazione psico-motoria che lo hanno costretto alla contenzione a letto per non farsi del male possono essere considerati, per ora, positivi.
La sepsi è una condizione estremamente grave ancora oggi, gravata da un tasso di mortalità elevata nonostante le cure.
Io aspetterei un po' prima di temere un danno cerebrale permanente perchè probabilmente vi sono due fattori che incidono: lo stato settico non ancora risolto e la sedazione non completamente smaltita su un paziente di cui non viene fornita alcuna altra indicazione anamnestica: patologie sofferte, terapia domiciliare. Alcune situazioni patologiche di base possono favorire l'insorgenza di una sepsi, di una sepsi grave o peggio di uno shock settico, come il diabete ma non solo. Non si pensi che necessariamente lo stato descritto sia stato dato dalla mancanza di sterilità nella manovra, potrebbe anche esserci stata un'infezione prostatica acuta o cronica in atto e la manovra cruenta abbia immesso in circolo batteri patogeni che poi in concomitanza di altri fattori hanno determinato il quadro descritto. Per cui le nostre affermazioni sono ovviamente al momento solo ipotetiche. Conforta il fatto che gli esami strumentali effettuati, fino alla RMN cerebrale, non abbiano evidenziato alcunchè, probabilmente l'EEG di oggi potrebbe invece evidenziare un tracciato patologico ma che risente dell'eventuale sedazione ancora presente. Si tratta di due esami profondamente differenti.
Mi sembra che al momento l'approccio diagnostico a un paziente di questo tipo sia corretto. Penso che non resti che aspettare ancora un pò e se lo riterrà opportuno potrà aggiornarci sull'evoluzione del caso.
Cordiali saluti
La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.8k visite dal 26/04/2016.
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