Sostituzione aorta su soggetto con lupus

Buonasera, sono la figlia di un uomo di 68 anni. Circa 6 anni gli è stato diagnosticato il lupus eritematoso sistmico, con il quale è stato curato con cortisone 16 mg. Da circa 2 anni non fa più la terapia cortisonica. A seguito di una prolungata ospedalizzazione senza terapia di eparina, gli si è formato un trombo al linguine. Per questo motivo, fa coumandin. I valori comunque sono sempre stati equilibrati. Circa 30 anni fa gli è stata tolta la safena destra. A dicembre scorso da un controllo di elettrocardiogramma, è stato visto che l'aorta aveva una dilatazione di 47 mm. A seguito di un'influenza intestinale che lo ha indebolito, ha fatto controllo volontario con elettrocardiogramma, è stato visto che la dilatazione è aumentato fino a 50 mm. Così è stato trattenuto in ospedale e gli è stata fatta una angio-tac con mezzo di contrasto. Questo esame ha riscontrato la dilatazione aumentata fino a 50 mm in giro di 3 mesi. Per questa velocità di dilatazione, i medici hanno consigliato un intervento con la sostituzione dell'aorta.
Sperando di essermi spiegata abbastanza, capendo che la problematica è di carattere sia cardiologico che reumatologico, vorrei avere un consiglio, capire meglio in cosa consiste l'operazione e i rischi che corre mio padre.
Vi ringrazio perla gentile collaborazione e ringraziando per quello che fate, si porgono distinti saluti
figlia
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Dr. Antonio Di Virgilio Cardiochirurgo, Chirurgo toracico, Cardiologo 18 1
Cara Signora,
Il LES è una malattia autoimmunitaria che colpisce differenti tessuti ed organi. L'infiammazione della parete aortica che ne determina una progressiva dilatazione, (aortite) è una complicanza poco comune; sono stati però descritti casi di rapida dilatazione e dissecazione dell'aorta ascendente in corso di LES trattato con terapia cortisonica. Credo che lei si riferisca alla dilatazione del primo tratto dell'aorta, l'aorta ascendente, in tal caso condivido il consiglio dei colleghi di sostituire l'aorta preventivamente allo scopo di evitare gravi complicanze. Non sono in grado però con i pochi elementi che mi fornisce di stabilire il tipo di intervento di cui necessita suo padre nè di quantizzare il rischio chirurgico non avendo informazioni sulla funzione cardiaca e quella di altri organi.
Cordialmente

Dr.Prof. Antonio di Virgilio
Chirurgo Cardio-Toracico
Direttore Struttura Complessa