By-pass

Buon giorno, sono a richiedere un consulto per mio suocero 58 anni d'età, che 10 anni fà ha avuto un infarto e gli sono stati impiantati 4 by-pass.
Qualche mese fà ha incominciato ad avere dolori al petto, affanno, stanchezza e ha fatto vari controlli (come ogni anno regolarmente).
Dopo le analisi, gli hanno consigliato la scintigrafia e gli hanno riscontrato 3 vene ostruite al 50%. Pertanto lo abbiamo sottoposto alla coronografia ed angioplastica, ma non abbiamo risolto molto.....!
In quanto le 3 vene ostruite al 50% sono state liberate senza problemi, ma siamo venuti a conoscenza che 3 by-pass, dei 4 impiantati 10 anni fà, sono ostruiti al 100%, tra cui 1 mammaria e 2 delle gambe.
Il medico che lo ha a cura, ci ha sconsigliato di sottoporlo ad un altro intervento, in quanto troppo rischioso, ed inoltre non ha più "vene mammarie".
Volevo sapere: è possibile prendere "vene mammarie" da un figlio o una persona compatibile e magari fare un intervento di by-pass?E' troppo rischioso?
Che deve fare una persona che ha metà cuore che non gli "funziona" perchè non ha vene che gli portano sangue al cuore? Deve restare così e attendere il giorno fatale?
Al momento gli hanno prescritto una terapia che lo aiuta a non peggiorare la situazione, ma anche a liberare le arterie ostruite, esiste un medicinale più forte dell'angioplastica,in grado di liberare le arterie? Vorrei un vostro cortese riscontro, in base alle vostre esperienze. Grazie, anticipatamente.
[#1]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 922 51 2
Gentile utente,
non posso dare una risposta precisa al suo consulto visto che in questi casi e' fondamentale visionare il cd della coronarografia che e' stato effettuato.

Utile sarebbe conoscere almeno in modo più preciso il referto dell'ultima coronarografia, quello di un ecococardiogramma e con precisione che tipo di bypass sia stato fatto 10 anni fa.

Il fatto che le angioplastiche effettuate siano riuscite, mi fa ipotizzare che i colleghi cardiologi abbiano cercato di stabilizzare quanto più possibile la situazione cardiologica e che probabilmente un intervento cardichirurgico non sia effettivamente necessario. Ma questa e' solo una mia ipotesi.

Non si possono utilizzare arterie mammarie o vene safene di donatori, non esistono nemmeno medicinali per aprire le arterie, fondamentale e' la prevenzione.

Considerando la giovane eta' del paziente e' necessario che venga seguito in modo stretto da un cardiologo, per modificazioni della terapia, ed esami diagnostici volti ad indirizzarlo verso le scelte terapeutiche migliori.

GI

Per visite Ospedale San Raffaele:

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio sentitamente della sua celere risposta.
Come da lei richiesto, le specifico i referti:
* l'operazione è avvenuta nel 2001:
rivascolarizazzione miocardica mediante impianto di arteria mammaria interna sinistra(LIMA) su interventricolare anteriore (IVA); impianto di arteria mammaria interna destra (RIMA) su marginale ottuso (MO), retroaortico; doppio bypass aorto coronarico in vena safena autologa su diagonale ed interventricolare posteriore.

* Esame coronarografico è avvenuto il 03/05/2011:
- accesso:femorale destro
- coronaria sinistra:
IVA: vaso occluso dopo due rami settali di cui il secondo di calibro medio-piccolo è criticamente stenotico.
Tardiva riabilitazione attraverso collaterali del tratto distale di un ramo diagonale.
Circonflessa: vaso di normale calibro e di estensione estenotico del 40-50% al tratto distale; la circonflessa fornisce un unico ramo per il margine ottuso stenotico del 50-60% all'origine.
- coronaria destra:
vaso dominante occluso al margine acuta e stenotico dell'80% prima di un ramo ventricolare destro ben sviluppato che fornisce circolo collaterale per la riabilitazione del ramo IVP.
- angiografia bypass AMIS-IVA:
graft pervio con buona visualizzazione dell'IVA a valle dell'anastomosi.
Occlusi i bypass venosi su ramo diagonale e coronaria destra e L'AMID su marginale ottuso.
- CONCLUSIONI:
PERVIETA' DEL SOLO BYPASS AMIS-IVA
STENOSI NON SIGNIFICATIVA DEL RAMO MARGINALE OTTUSO
STENOSI 80% + OCCLUSIONE DELLA CORONARIA DESTRA

* angioplastica coronarica
lesioni trattate:
CDx media
Eseguito tentativo di disostruzione della coronaria destra ed angioplastica su stenosi critica prossimale.
L'occlusione viene solo parzialmente impegnata con filo guida 0.014" senza successo, viene quindi impiantata stend medicato Biomatrix 3.0x18mm a copertura della stenosi critica prossimale ottenendo un buon risultato finale con buona collateralizazzione del ramo IVP.


Il cardiologo gli ha dato la seguente terapia:
- cardicor 1.25
- plavix 75 (fascia C)
- Libradin 10
- Torvast 40 (n.13)

Che cosa ne pensa? Attendo gentile riscontro, grazie infinite.
[#3]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 922 51 2
Sembrerebbe una situazione coronarica stabilizzata.

Il bypass più importante, quello sull'arteria discendente anteriore appare normofunzionante.

Gli altri bypass sono occlusi ma il quadro delle sue coronarie native, sembrerebbe non porre indicazione ad un reintervento.

La coronaria destra è stata trattata con successo nel tratto prossimale dalla recente angioplastica.
Sebbene chiusa nel tratto medio, la porzione distale, è vascolarizzata da un circolo collaterale delle altre coronarie.

Le stenosi sull'arteria circonflessa è di grado intermendio e i colleghi cardiologi non hanno ritenuto opportuno trattarla.

Prosegua con la terapia medica prescritta, eseguendo controlli cardiologici seriati con ecocardiogramma per valutazione della funzione ventricolare sinistra.

Nel frattempo tretto controllo dei fattori di rischio cardiovascolari.
GI
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per il suo consulto così celere e chiaro.

Mi riservo la facoltà di ridisturbarla nuovamente in futuro.
Grazie.
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