Sosituzione aorta ascende dilata

Salve, dovrei operarmi per una dilatazione dell'aorta ascendente di 51 mm con tac e 49mm con eco.
La dilatazione è rimasta identica come misura da quasi due anni e sinceramente mi farei operare
immediatamente se non fosse che si tratterebbe di un secondo intervento( sono stato operato nel 1987 alla valvola aortica sostituita con una di tipo meccanica) e che ho avuto un ictus celebrale lo scorso gennaio 2014). Adesso fortunatamente sto bene e non ho avuto danni fisici ma solo neurologici comunque non gravi. Il cardiochiurgo che mi segue mi fa fare esami ogni sei mesi per verificare la dilatazione che è rimasta fortunatamente uguale. Dal punto di vista psicologico non me la passo bene visto che ho sempre nei miei pensieri il terrore di una rottura. Ho 51 anni, una moglie che mi vuole bene e due figlie ancora piccole per affrontare anche questa possibilità e quindi mi sento un po' con le spalle al muro. Mi si parla di un rischio operatorio del 15-20 % ma
non avendo fatto eco sull'aorta negli ultimi anni ( la misura più recente prima l'ictus risaliva al 2006 con un eco di 38 mm) ho paura di portarmi questa dilatazione da diverso tempo. Vorrei chiedere se c'è un esame che posso fare per capire se la parete della mia aorta ascendente può rassicurarmi ad andare avanti col tempo o altrimenti rischiare l'intervento. Che passi sta facendo la medicina chirurgia in questo senso.
Cordiali Saluti.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Gentile signore
l'unico esame che può fare è una RMN, ma fondamentalmente l'indicazione all'intervento è data dalle dimensioni aortiche (>5cm è sicuramente un'aorta a rischio di rottura, soprattutto se si associa a valori pressori non ben controllati), ma anche dalla stabilità della dilatazione nel tempo (ad esempio è più indicato un intervento con 4.5 cm di aorta, ma che rappresenta un valore raggiunto nell'arco di un anno partendo da una base di 3.5/4 cm che non un'aorta di 5 cm stabile da alcuni anni). Per l'ictus sarebbe interessante sapere quanto è grande il suo atrio (e se lei è iperteso o diabetico) perchè in questo caso occorrerebbe escludere una fibrillazione atriale, magari asintomatica che se presente è molto probabile che sia la causa del suo ictus e necessiterebbe di terapia profilattica anticoagulante per evitare un nuovo ictus.
Comunque sicuramente i colleghi che la seguono e che la conoscono più di me sapranno consigliarla per il meglio.
Cordialmente

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica