Tachicardia e tiroide

Salve,
sono una ragazza di 30 anni, e da aprile 2010 assumo eutirox 25, da marzo 2011 aumentato a 50, per una tiroidite autoimmune.
Ho sempre sofferto di fitte che collegavo al cuore, ma che non risultavano dai vari accertamenti che ho fatto( ECG, ECG da sforzo, holter 24 ore, ecocardiogramma), e tachicardia, pur essendo tendenzialmente ipotiroidea. Ultimamente la tachicardia è più frequente. Anche in casa, prima di uscire, mentre mi preparo ho 120-130 bpm. Poi magari camminando ne ho 110.... Mi stanco più di prima, anche quando mi alleno due volte a settimana in piscina( acquagym) avverto una frequenza troppo alta, a volte anche palpitazioni. Ho fatto in settimana gli esami tiroidei, e ft3,ft4,Tsh sono normali. Immagino che l'eutirox 50 vada bene per ora. La mia domanda è: c'è una connessione tra la mia tiroide e questa tachicardia? Ho fatto anche un ECG di controllo, tutto nella norma. Poiché ho esposto le mie perplessità riguardo alla tachicardia, mi hanno consigliato uno studio elettrofisiologico. Ho paura di sottopormi a questo esame così invasivo. Cosa mi consigliate?
Cordiali saluti.
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Dr. Vincenzo Russo Cardiologo, Cardiologo interventista 308 21 3
Gentile Utente,

la sensazione di tachicardia è un rilievo comune nei soggetti con problemi tiroidei in terapia sostitutiva.

Le consiglio di ripetere il monitoraggio ECG sec. Holter 24 e di effettuare un diario degli eventi in modo da poter correlare il sintomo alla registrazione elettrocardiografica.

Il monitoraggio Holter 24h ci permetterà di identificare il tipo di tachicardia (sinusale o da rientro) e quindi poter delineare il miglior iter diagnostico-terapeutico.

Lo studio elettrofisiologico che è possibile effettuare sia per via transesofagea (poco invasivo - regime di Day Hospital) che per via percutanea (invasiva - regime di ricovero ordinario) mira ad identificare un substrato aritmogeno anomalo, quando vi sia un sospetto clinico di "tachicardia da rientro".

Dr. Vincenzo Russo
Medico-Chirurgo
Specialista in Cardiologia

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, grazie per la risposta.
Oggi sono stata dall'endocrinologo cui ho esposto i miei sintomi.
Ha escluso la necessità dello studio elettrofisiologico dati i risultati dell' holter effettuato ad ottobre 2010, poiché esso ha evidenziato una tachicardia di tipo sinusale.
Mi è stato consigliato di ridurre eutirox da 50 a 25 per un paio di settimane, per poi ricontrollare i valori.
In più l'endocrinologo mi consiglia di assumere atenololo 12,5 , una mezza compressa.
E Xanax 0.25 , una compressa prima di coricarmi.
Che ne pensa? Non sono troppo giovane per iniziare a prendere ansiolitici e betabloccanti?
Quali rischi comporta a livello cardiaco e dell' apparato cardiocircolatorio questa terapia?
Cordialmente.
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Dr. Vincenzo Russo Cardiologo, Cardiologo interventista 308 21 3
Gentile Amica,

Le confermo che la tachicardia sinusale non necessità di ulteriore inquadramento diagnostico.

Quanto ai beta-bloccanti a basso dosaggio sono comunemente usati nella gestione delle tachicardie sinusali inappropriate.

Se la sintomatologia dovesse spontaneamente regredire in seguito all'aggiustamento posologico dell'eutirox potrebbe fare a meno della terapia consigliata. In caso contrario ne potrebbe trovare giovamento.

Le consiglio comunque di non decidere mai da sola e di rapportarsi sempre ad un medico di fiducia.