Valutazione cardiologica post ictus

Salve e complimenti per il servizio.
Mio padre, 69 anni ha avuto un infarto del miocardio antero-settale nell'aprile 1982, superato abbastanza bene e senza altri problemi.
Il 1 novembre 2008 ha avuto un'ischemia cerebrale. Non c'è stato infarcimento emorragico ma solo una piccola lesione nel nucleo capsulare di sinistra, probabilmente provocata da uno scompenso emodinamico dovuto alla ricanalizzazione spontanea della carotide interna dx precedentemente occlusasi in modo completo (settembre 2008).
E' stato ricoverato due mesi presso una struttura specializzata nella Neuroriabilitazione da cui è stato dimesso il 31/12 u.s. in buono stato.
Ha avuto già un buon recupero funzionale, stimato dal fisiatra nel 70% circa.
Dopo tre giorni dal suo rientro a casa, caratterizzati da una certa euforia, ha cominciato ad avvertire un senso di stanchezza e di affaticamento, non vuole fare niente, è abbastanza apatico, dice di sentirsi stanco, insomma male.
Quando fa la riabilitazione si affatica un po' ma dice soprattutto di avere sonno perchè non dormirebbe bene durante la notte.
Il 4 ha fatto una visita cardiologica che non ha rilevato problemi.
L'altro ieri ha fatto le analisi. Tutti i valori nella norma salvo:
CK - 8
LDH - 213
proteina C reattiva 1.97
Ha il raffreddore beccato da uno dei visitatori di questi giorni e qualche giorno fa ha avuto anche delle scariche diarroiche.
La temperatura è normale e la pressione sempre 130/80 (rilevazione giornaliera).
Preciso che sta facendo una dieta ipocalorica e che ha perso molti kg in questo periodo (circa 10 in due mesi).
Il medico dice che potrebbe essere un principio di depressione post-ictus e gli ha prescritto un antidepressivo, il Seropram 5 gocce la sera.
Pur avendo piena fiducia nei medici che lo seguono vorrei avere anche il vs. parere sulla sua situazione cardiologica e a tal fine vi riporto i referti degli esami eseguiti negli ultimi 2 mesi.

ECOCARDIOGRAMMA COMPLETO BIDIMENSIONALE del 7/11/2008

VENTRICOLO SINISTRO
VStd: 66,60 (v.n. 35-54 mm)
VSts: 47,30 (v.n. 25-40 mm)
SIVd: 12,30 (v.n. 5-11 mm)
PPd: 10,50 (v.n. 7-12 mm)
FE: 54 (v.n. 50-75 %)

ATRIO SINISTRO: 43 (v.n. 20-40)
AORTA: 40 (v.n. 20-38)

REFERTO
Ventricolo sinistro
Dimensioni cavitarie aumentate
Spessore parietale del siv lievemente ispessito
Cinesi segmentaria: ipoacinesia della parte distale del siv e della punta
Cinesi globale ai limiti inferiori della norma

Atrio sinistro
Dimensioni cavitarie lievemente aumentate
Valvola mitralica: nella norma
Bulbo aortico: nella norma
Valvola aortica: nella norma
Cavità destre: nella norma
Valvola tricuspide: nella norma
Pericardio: versamento postero inferiore di grado moderato (1,3 cm)

Referto dell’holter 24 h (eseguito con paziente a letto a 5 giorni dall’ischemia)
No pause significative né variazioni di rilievo del tratto Sit. Rilevati 32 BEV e 31 BESV con 1 coppia ed 1 salve di BESV

ECG – nella norma (o almeno così mi ha detto il cardiologo) ultimo 3 gg. fa
Pressione arteriosa media 130/80 (max rilevata in 60 gg. 150/90)

RX torace del 2/11/2008
L’esame è stato eseguito in clinostasi nella sola proiezione AP
Non sono evidenti lesioni parenchimali in atto.
Diaframma regolare nel profilo con seni costo frenici liberi.
Ombra cardiaca aumentata di volume
In un precedente RX Torace del 10/09 l’unica differenza era “accentuazione della trama bronco-vascolare

La situazione dei vasi TSA e Arco Aortico è questa.
Referto AngioTC con m.d.c. e Angio RM con m.d.c. + angiodinografia
Carotidi comuni, pervie ma con diffusi ispessimenti intimali.
Carodite interna sx, placca disomogenea (stenosi 10%)
Carodite interna dx, placca parzialmente ricanalizzata (stenosi 85-90%)
Carotidi esterne, regolari
Vertebrali: regolari
Arco Aortico libero da placche, ulcere o fonti emboligene
Aorta addominale: sclerectasica

Terapia farmacologica

Ticlopidina: 1 compressa da 250 g a pranzo
Clexane 4000: 1 siringa alle 16
Ratacand 8 mg: 1 compressa alle ore 20
Sivastin 40 mg: 1 compressa dopo cena

Attendo il Vs. parere e vi ringrazio in anticipo per l'attenzione.
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Dr. Andrea Annoni Cardiochirurgo, Senologo 1k 32
Gentile utente,innanzitutto complimenti per il dettaglio fornito sulle condizioni cliniche di suo papà che rende la possibilità di dare consulti più mirati ed efficaci;da un punto di vista cardiologico il quadro è compatibile con l'evento infartuale che c'è stato anni fa quindi con una funzione cinetica del cuore che presenta un iniziale stato di compromissione(dovuto ai danni della necrosi cardiaca purtroppo irreversibili)ma che si mantiene tuttosommato discreta e con un profili ritmico e pressorio nella norma,anche se non è chiaro perchè in tutti questi anni non sia mai stato sottoposto ad uno studio coronarografico che avrebbe chiarito l'origine della malattia coronarica che è stata alla base dell'evento infartuale e magari con la possibilità di trattarla direttamente in sede di esame.Per quanto riguarda le condizioni generali a mio parere è presto per tirare conclusioni,l'ictus è un evento devastante per l'intero fisico(oltre che per la psiche),due mesi di ospedale che si sono coclusi da pochissimo sono altresi importanti,di conseguenza penso sia utile dare "un po di tempo" a suo papà per riambientarsi dopo questa lunga degenza in ospedale e l'evento ischemico che spesso richiede diversi mesi di riabilitazione per poter tornare ad una condizione di completa efficienza sempre che questa possa oltretutto essere davvero raggiungibile;Per il momento non affaticherei suo papà con ulteriori indagini diagnostiche o altro che turberebbero il delicato equilibrio che deve ritrovare in questa fase delicata;è importante monitorare sia lo stato di condizioni generali e i parametri più semplici e lo stato psicologico e vedere quale sia il trend nelle prossime settimane per capire se vi sia un problema clinico rilevante o se siano problematiche normali di questo periodo di recupero che man mano spariscono e si attenuano col tempo;è comprensibile l'ansia di un figlio per la salute del proprio genitore e la sensazione di non fare mai abbastanza o di dover intervenire ad ogni costo,ma ad ammalarsi si fa in fretta purtroppo e a recuperare e guarire a volte ci vuole anche molto tempo.
Ci tenga informati sull'evoluzione se lo desidera,a disposizione per qualsiasi chiarimento la saluto cordialmente
dr.annoni Andrea

Annoni Andrea, MD

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dopo
Utente
Utente
Dr. Annoni la ringrazio per la celere risposta.
Le cause dell'infarto furono determinate.
Praticamente mio padre aveva tutti i possibili fattori di rischio: fumava come un turco, obeso, colesterolo e trigliceridi alti, stress lavorativo da libero professionista, vita sedentaria, dieta pessima.
Probabilmente sarebbe stato strano se non lo avesse avuto !
Comunque, il cardiologo che ora lo ha in cura (che è diverso da quello che lo ha curato finora) concorda con il suo dubbio circa la mancata coronarografia e gli ha prescritto una scintigrafia che farà tra un po' di tempo.
La ringrazio anche per la comprensione circa la mia apprensione che di sicuro traspare dal messaggio.
In realtà io credo che sia una situazione psicologica (in Ospedale era in una situazione protetta, usava la sedia a rotelle e trascorreva gran parte della giornata a letto, salvo le poche ore di visita e l'oretta scarsa di fisioterapia). Ora, a casa, deve camminare (perchè i fisioterapisti ci hanno detto che è meglio non usare ausili visto che cammina bene), ha molte sollecitazioni, diciamo che si può stancare di più.
Staremo a vedere !
L'importante è escludere che possa esserci qualche sviluppo cardiaco. Non le nascondo che temevo un inizio di "scompenso cardiaco" ma anche il cardiologo mi ha rassicurato in tal senso.
Grazie ancora per la risposta e la terrò informato degli sviluppi, spero positivi.
Cordialità