Infarto intestinale

Buongiorno.
Scrivo perchè vorrei avere un parere medico sul modo in cui una mia amica è stata trattata per infarto intestinale. Venerdi 8 aprile questa mia amica è stata ricoverata in ospedale a causa di forti dolori al ventre. E' stata lasciata un giorno intero ferma senza alcun tipo di esame da parte di nessuno, pensando si trattasse di una semplice colite. Dopo un giorno, facendole la visita, hanno scoperto che aveva avuto un infarto intestinale ed è stata mandata di urgenza in un altro ospedale dove l'hanno operata. L'infarto era dovuto ad un trombo nell'aorta. Dopo avergliela "stappata" e terminata l'operazione, è stata avvertita del fatto che questa cosa sarebbe potuta ricapitare in qualunque momento. Lei però stava benissimo, rideva e scherzava, tanto che i medici avevano già dato il via alle sue dimissioni. Ma la stessa notte ha avuto un attacco ed è stata rioperata. Usciti dalla sala operatoria i medici hanno detto che tutto l'intestino tenue era in necrosi e che non c'era più niente da fare. Hanno deciso quindi di non svegliarla e di aspettare che si spegnesse da sola. Passano i giorni e lei inizia a gonfiarsi (i reni hanno iniziato a cedere). Si arriva alla domenica della settimana dopo e lei è ancora viva. Allora i medici ci dicono che forse, visto che è ancora viva, potrebbero esserci 15 cm di intestino ancora vivo, per cui la rioperano. Finita l'operazione dicono che purtroppo i 15 cm non ci sono e non c'è proprio più niente da fare.
Ora, io vorrei avere un parere esperto. Dal mio punto di vista mi sembra che non si sia fatto abbastanza! Innanzi tutto com'è possibile decidere di ridare speranza ad una persona solo perchè non muore come avevano pensato? Come potevano non essere certi alla prima operazione di aver controllato alla perfezione se ci fossero stati quei 15 cm che magari, nell'arco di 7 giorni, potrebbero essere morti? Inoltre, perchè non ricorrono ad un trapianto di intestino? O perchè non mettono un tubo dritto al posto dell'intestino?
Inoltre, è normale lasciare morire cosi una persona? Senza provare il tutto e per tutto già appena trovato l'intestino morto?
Grazie.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
L' infarto intestinale purtroppo è una malattia a prognosi pessima. Detto questo, non è possibile ovviamente esprimere un parere specifico non conoscendo nei dettagli la situazione che ha descritto. Eventuali chiarimenti credo vadano richiesti ai colleghi che hanno seguito personalmente la signora. Prego

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Utente
Utente
Capisco....
La ringrazio della risposta. Secondo il Suo parere, quando è possibile inserire un tubo diretto al posto dell'intestino? In questo caso, in cui l'intero tenue è in necrosi è davvero impossibile? E non si può agire con un trapianto?
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
L' intestino, allo stato attuale delle conoscenze, è insostituibile da materiale protesico. I trapianti sono in fase sperimentale.
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Utente
Utente
Chiaro...
Un'ultima cosa.... perchè appena dopo il constatato infarto totale hanno detto che c'erano solo più 30 cm di intestino vivo e solo qualche giorno fa hanno operato per vedere se ce n'erano ancora 15 cm, dicendo che se ci fossero stati avrebbero potuto attaccare un tubo unico?
Chiedo scusa per l'insistenza, ma sono davvero disperata! Avrei voluto tentare il tutto e per tutto!
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Comprendo il suo stato , tuttavia come le dicevo solo essendo direttamente coinvolti nella gestione della situazione descritta si puo' rispondere ai suoi quesiti.
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Utente
Utente
Si, certo. Io capisco la Sua posizione.
La ringrazio per la pazienza.
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