Infarto intestinale

Buongiorno, scrivo per avere un vostro parere medico.
Una zia anziana in cura per pressione e colesterolo alti ma comunque finora tenuti sotto controllo con farmaci e che gode comunque di buona salute e in piene forze, l'inverno scorso, dopo aver accusato per 2-3 gg forti dolori addominali, viene ricoverata per pancreatite acuta. Dopo vari esami i medici capiscono che questa è causata da calcoli biliari migrati nel coledoco che hanno provocato l'ostruzione del dotto pancreatico.
Dopo 4 mesi di cura e dieta ferrea per permettere alla signora di riprendersi, viene operata per rimuovere i calcoli. I medici tentano la via endoscopica ma trovano una situazione complessa perchè i tessuti sono ancora molto infiammati e deboli. Procedono allora con la chirurgia tradizionale con non poche difficoltà. La paziente supera comunque meglio delle aspettative l'intervento chirurgico e con calma si riprende. Nei giorni successivi tuttavia, da esami di controllo, risulta essere rimasto un calcolo vagante. La paziente viene dimessa con lo stent d'accordo con i medici per la rimozione del calcolo in un successivo momento.
Passano altri 2 mesi e mezzo e la paziente viene ricoverata per il secondo intervento e la successiva rimozione dello stent e questa volta i medici riescono a rimuoverlo in via endoscopica. La zia, vista l'età e la pressione particolarmente alta post intervento, viene tenuta in osservazione in rianimazione. Nonostante lamenti dolori addominali, dopo 3 giorni, comincia ad alimentarsi normalmente. Alla sera del quinto giorno post operatorio, cena normalmente e saluta i parenti per il riposo notturno. Durante la notte riceviamo la telefonata che improvvisamente durante la notte, la zia ha cominciato ad accusare forti dolori con vomito incontrollabile, i medici la seguono e la preparano per una tac ma non fanno in tempo perchè la paziente muore. Vista la morte improvvisa, i medici richiedono l'autopsia che conferma un infarto intestinale massivo che, a detta dei medici, poteva accadere in qualsiasi momento a prescindere dagli interventi subiti. Mi confermate? In qualche modo l'infarto intestinale può essere collegato alla sofferenza che ha subito in seguito agli interventi chirurgici o alla pancreatite? E' possibile che un paziente non abbia alcun sintomo fino a poche ore prima della morte che faccia prevedere la tragedia?
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30.1k 1.1k
L' infarto intestinale è come L' infarto cardiaco: non avverte e spesso colpisce chi era, apparentemente, sano.
Nessun nesso con la pancreatite.
Cordialmente.

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia

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