Complicanze di ricanalizzazione

Egregi dottori,
Circa tre mesi fa mio padre ha subito un intervento di asportazione di un adenocarcinoma retto-sigma. Il chirurgo (di cui ho tanta stima e fiducia) è stato molto radicale (asportando 28 cm di grosso intestino) a tal punto che non è risultata necessaria la chemio terapeutica (il referto istologico comunque riferiva un t3N0Mx).
Come protezione dell'anastomosi è stata confezionata un'ileostomia terminale temporanea, in quanto è stato possibile salvare un tratto del retto (fortunatamente direi).
Nel momento in cui si pensava ad un intervento di ricanalizzazione però, è risultato durante la colonscopia effettuata nel moncone, che a livello dell'anastomosi si è formato tessuto cicatriziale. Più nello specifico direi che si è chiuso completamente il passaggio, a tal punto che ovviamente é stato impossibile proseguire l'esame e quindi prendere visione del tratto a monte dell'anastomosi. (Preciso che già durante la prima colonscopia diagnostica del tumore, fu impossibile visionare i tratti di colon a monte della massa tumorale. Quindi possiamo definirla una "zona inesplorata" sino ad ora).
Gli esami del sangue, emocromo e marcatori CEA e CA19.9 sono ottimi, la TC, l'ecoaddome non mostrano altre masse e le condizioni generali di mio padre altrettanto buone, ma ovviamente è bene escludere lo stesso l'eventuale presenza di recidive anche nel tratto inesplorato. A tal fine quindi, dopo aver constatato la stenosi cicatriziale completa, è stata effettuata una clisma-TC e nei prossimo giorni effettuerà una colonscopia attraverso la stomia.
Considerata questa Stenosi e Partendo dal presupposto che mio padre é stato fortunato ad avere la stomia a mio parere, Vi scrivo quindi per richiedere un Vostro parere al riguardo e avere qualche delucidazione in più al fine di avere sotto controllo la situazione. Trattandosi di ischemia e cicatrizzazione, mi viene da pensare subito a qualche area necrotica, come nel tratto a monte della stenosi. E soprattutto mi chiedo come sia stato possibile raggiungere un grado così elevato di stenosi, tale da poterla definire volgarmente un "vero e proprio muro "?
Il chirurgo in ogni caso ha preferito rimandare l'intervento di qualche mese, in cui effettuerà una "ricanalizzazione" (e asportando il tratto cicatrizzato) lasciando comunque la stomia attiva come protezione per poi più in lá richiudere definitivamente se non si presenteranno più tali complicanze.
In attesa di un Vostro parere/consulto/consiglio/spiegazione,
Vi ringrazio cordialmente della Vostra attenzione e disponibilità.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Purtroppo la stenosi anastomotica ê un evento non infrequente e ciò dipende dalla reattivitã dei tessuti. Raramente (ma non sembra sia il caso in questione) la causa è determinata da una recidiva locale. A volte è possibile dilatare endoscopicamente il tratto (con dilatatori pneumatici ) a volte invece bisogna intervenire chirurgicamente.


Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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dopo
Utente
Utente
Egregio dott. Cosentino,

La ringrazio vivamente per la celere risposta e la Sua disponibilità. Con tale messaggio desidererei chiederLe una precisazione sul prossimo intervento. Il chirurgo, come già accennato, intende procedere chirurgicamente; ha accennato alla ricostruzione:
mi chiedevo se, quindi, si dovesse attuare una procedura di ricostruzione del canale o se, con il termine ricostruzione, il chirurgo intendesse una rigenerazione della continuità del lume (considerando che l'anastomosi si trova comunque a livello del basso retto) precedendo solamete con un'altra anastomosi dopo asportazione del pezzo cicatriziale.
Approfitto anche per chiedere, dalla Sua esperienza, se è il caso di pensare ad un'area necrotica.
In ogni caso avremo ulteriori dati con la colonscopia mediante stomia che verrà effettuata la prossima settimana, e mi piacerebbe poterLa aggiornare.

Fiduciosa nella Sua comprensione, La ringrazio sin da subito.
Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Inoltre mi chiedevo se la stenosi completa potesse essere dovuta alla qualità delle suture nell'anastomosi, o a loro problematiche.

Scusate la mia sfacciataggine nell'approfittare della Vs cordialità.

Ancora ringraziamenti.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Non tanto la qualità ma quanto la misura della suturatrice utilizzata. Ma su questo dato solo il chirurgo le può dare ragguagli.

Saluti

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dopo
Utente
Utente
Egregio e gentilissimo dottore,
Scusi la mia mancanza e imprecisione, avrei dovuto scrivere infatti che il chirurgo ha messo un anello 33, che credo sia il più grande. Ma nonostante ció si é formata una chiusura completa che il chirurgo stesso non sa spiegarsi del tutto.
Crede inoltre in una necrosi a monte?

Ringrazio vivamente.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Ė difficile dirlo anche se il fattore vascolare ha una sua importanza. In pratica non si chiarirà mai la motivazione della stenosi, ma non credo che il saperlo possa, a questo punto, cambiare qualcosa,

Saluti.


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dopo
Utente
Utente
In effetti non cambierebbe granchè, ha ragione. Speriamo solo che non si ripresenti alla prossima anastomosi che verrà effettuata.

La ringrazio affettuosamente per le Sue spiegazioni e la Sua pazienza.

La prossima settimana farà la colonscopia tramite stomia, se non La disturbo desidererei poterLa aggiornare.

Cordialmente.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Anzi. Mi farebbe piacere essere aggiornarto.

Auguroni.