Ernia otturatoria

Buongiorno, gentilmente vorrei sapere quali sono gli esami per diagnosticare l ernia otturatoria.. Da una risonanza magnetica con mezzo di contrasto della piccola pelvi si sarebbe evidenziata?
Da una RM senza contrasto Lombosacrale e bacino si sarebbe evidenziata?
Mi interessa anche sapere sempre gentilmente se questo tipo d'ernia può fuoriuscire gradualmente dalla sua sede e quindi rimanere anche per mesi dando ( per esemp.) disturbi al vicino nervo otturatorio o all'improvviso e dare sintomi molto piu gravi.. grazie e spero di trovare risposta.
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Dr. Michele Malerba Chirurgo toracico, Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
L’ Ernia otturatoria è un tipo di ernia addominale estremamente rara, si sviluppa principalmente nelle donne anziane e dimagrite.
L’ernia otturatoria fuoriesce dalla cavità pelvica addominale attraverso un’apertura situata bilateralmente in sede anteriore e laterale nell’osso del bacino chiamato forame otturatorio che ha una lunghezza di circa 2 cm ed un diametro di circa 1 cm e corrisponde alla radice della coscia dove difficilmente si manifesta con una sporgenza visibile.
Il canale otturatorio contiene il nervo, l’arteria e la vena otturatoria, immersi in un’atmosfera adiposa .
Oltre che una patologia poco frequente , a causa della mancanza di rigonfiamenti visibili risulta soprattutto di difficile e tardiva diagnosi; tali caratteristiche la rendono una patologia insidiosa, esposta al rischio di un ritardo terapeutico .
Difatti tale tipo di ernia viene scoperta di solito in occasione di un quadro clinico di occlusione intestinale acuta complicata da strangolamento del viscere interessato e quindi con diagnosi preopertoria difficile e trattamento chirurgico in urgenza .
Altri quadri di presentazione dell’ernia possono essere:
-asintomatico e quindi di reperto diagnostico e trattamento occasionali ;
- con sintomatologia specifica da irritazione del nervo otturatorio e quindi diagnosi preoperatoria e trattamento in elezione non sempre attuabili; ( quindi in risposta alla sua domanda certo che può rimanere anche per mesi dando ( per esemp.) disturbi al vicino nervo otturatorio o all'improvviso e dare sintomi molto piu gravi)

Chiede poi quali sono gli esami per diagnosticare l'ernia otturatoria. Da una risonanza magnetica con mezzo di contrasto della piccola pelvi si sarebbe evidenziata?
Da una RM senza contrasto Lombosacrale e bacino si sarebbe evidenziata?
Senz’altro si; ma sono sufficienti, in caso di sospetto per sindromi occlusive o subocclusive di natura incerta e/o per dolore radice della coscia e/o per diagnosi differenziale con altre patologie possibili in tale sede, quali esami principali e di primo livello sia l’ecografia pelvica- regione inguinale e crurale che la TAC addome pelvica anche senza mezzo di contrasto.
Sempre disponibile e con viva cordialità.


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Dr. Michele Malerba

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Utente
Utente
grazie per la risposta molto dettagliata e professionale..
ho posto queste domande perchè , sono 6 mesi che soffro di disturbi tra piega inguinale ed interno coscia e da qualche giorno anche posteriore al gluteo (dolori diffusi di minor intensità alla gamba intera con parestesie in alcune posizioni )
Disturbi che ho avuto, iniziali , forte scariche elettriche inguine ed interno coscia per i primi 3 mesi,attualmente bruciori e piccole scariche sempre con parestesie nelle stesse zone..
iI primi 2 mesi ho effettuato cura con bentelan 4ml una al giorno per 8 a scalare, diclonerum pasticche per 8 giorni senza risultati evidenti ed un'infiltrazione piega inguinale di cortisone senza nessun effetto anzi forse un peggioramento da risentirne ancor oggi. (Ortopedico)
EMG arti inferiore-risultato nervo otturatore sofferente di natura neuroprassico(consiglio Rm con mdc della piccola pelvi)
Aanalisi del sangue specifici negativi
RM con mdc della piccola pelvi negativa solo un leggero ingrossamento della ghiandola prostatica, non riconducibile al mio problema.
RM a basso campo lombosacrale negativa
Ecografia pelvica ed inguinale negativa
Di nuovo, ultimamente effettuata con accuratezza RM lombosacrale bacino e segmento cosce.Risultato intrappolamento nervo genitofemorale .
Visita neurologica con di nuovo EMG, il neurologo conferma una leggerissima sofferenza del nervo otturatore correlato all'intrappolamento del genitofemorale.Terapia ancora da iniziare con cortisone Flantadin 30mg per 3 settimane e poi di nuovo visita, da premettere che sono in cura anche con 150mg al mattino e 200mg la sera con il Liryca da 2 mesi.
I dolori ci sono ancora ( non forti scariche elettriche) non so più a chi rivolgermi ..sono 6 mesi che sono a casa esco solo per visite mediche accompagnato perchè non mi è possibile guidare, premere la frizione mi provoca dolore.
Ho dimenticato, i miei disturbi potrebbero essere correlati a 2 interventi di ernia inguinale eseguiti 20 anni fa, il primo in laparoscopia con rete e fissaggio di 8-9 clips nel 1996 policlinico Umberto I dopo 3 mesi operato di nuovo ,nella mia zona ,per recidiva con tecnica a cielo aperto.. Cosa posso fare oltre? con i sintomi descritti potrebbe essere un inizio di ernia otturatoria non vista dalle risonanze .. grazie tante

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Dr. Michele Malerba Chirurgo toracico, Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente, certamente con un consulto on line non è semplice rispondere a cio che chiede e non può sostituire un controllo clinico diretto.
Bisogna tener presente che altre patologie possono essere presenti in tale sede e pertanto devono esere escluse per orientarsi verso una diagnosi di ernia otturatoria, queste sono:
l’ernia crurale, le adenopatie crurali, le artriti croniche dell’anca,gli ascessi dello psoas e della pelvi estrinsecate per via crurale, le osteomieliti ischiopubiche.
Già ho detto che nell’ausilio della diagnosi di ernia otturatoria oltre al primo esame ecografico condotto meglio con sonde di superficie a 5 MHz della regione inguinale e della faccia mediale della radice della coscia, fondamentale per una indubbia certezza diagnostica appare il contributo
legato alla TAC . Difatti tale esame può consentire una diagnosi precoce in pazienti selezionati per fattori di rischio e segni clinici, con una accuratezza prossima al 100%
dei casi.
Poi chiede se i miei disturbi potrebbero essere correlati a 2 interventi di ernia inguinale eseguiti 20 anni fa. Certo che potrebbero essere correlati specie se dalle indagini non dovesse risultare alcuna patologia di quelle citate.
Quindi Le consiglio per il momento un Rx bacino per anca e una TAC con quesito specifico della regione interessata e poi un consulto chirurgico ed ortopedico.
Vedrà che ne verrà a capo.
Con cordialità.