Tempi per ricanalizzazione dopo ileostomia e se riabilitazione necessaria
Mia madre di 83 anni è stata sottoposta a Dicembre 2018 ad un intervento all’intestino retto di doppia resezione (una bassa) per due polipi di grosse dimensioni, che non si sono rivelati poi dei tumori pericolosi per fortuna, a quanto ci è stato detto. Chiaramente questo ha comportato il confezionamento di una stomia temporanea (ileostomia), di cui ci è stato riferito che a 3 mesi sarebbe stata rimossa (un medico aveva addirittura detto 1 mese), e che magari sarebbe stata necessaria solo un po’ di riabilitazione, i toni dei medici erano del tutto rassicuranti in tal senso. Nel frattempo i mesi sono invece passati, dai 3 mesi iniziali riferiti siamo arrivati a 7 mesi, per ritardi vari dei medici nel chiamarci e nel visitare mia madre, non so bene a cosa riferiti. Ora in Giugno (dopo aver fatto esami di clisma e colonscopia), mia madre è stata visitata dei medici, e la conclusione è stata che mia madre deve ancora effettuare due esami, una TAC con mezzo di contrasto e una manometria ano-rettale. Ci è stato riferito che il muscolo anale non sembra avere la forza necessaria, ho chiesto se era possibile fare un qualche tipo di riabilitazione (che al tempo era stata accennata), ma mi è stato detto che se manca il tono muscolare non è utile.
Le mie domande sono quindi:
- Se passa troppo tempo dall’intervento di confezionamento stomia alla rimozione ci possono essere dei problemi, anche a livello di tono muscolare ? Se si, non dovrebbe essere compito dei chirurghi avvisare di queste cose e premunirsi di rispettare i tempi previsti, nonché suggerire ai propri pazienti facciano tutto quanto dovuto per arrivare all’intervento di ricanalizzazione in maniera ottimale ?
A questo punto vi chiedo aiuto, cosa possiamo fare affinchè mia madre possa avere tutte le possibilità di una ricanalizzazione con successo ? Giustamente a mia madre era stata assicurata la rimozione del sacchetto, anche per me sarebbe un gran sollievo, sinceramente questo tipo di comportamento dei medici mi sembra poco serio, bisognerebbe al limite fin dal principio dire le cose come stanno, e comunque fare quanto si è inizialmente detto ed essere al massimo attenti nella gestione di queste persone stomizzate.
Le mie domande sono quindi:
- Se passa troppo tempo dall’intervento di confezionamento stomia alla rimozione ci possono essere dei problemi, anche a livello di tono muscolare ? Se si, non dovrebbe essere compito dei chirurghi avvisare di queste cose e premunirsi di rispettare i tempi previsti, nonché suggerire ai propri pazienti facciano tutto quanto dovuto per arrivare all’intervento di ricanalizzazione in maniera ottimale ?
A questo punto vi chiedo aiuto, cosa possiamo fare affinchè mia madre possa avere tutte le possibilità di una ricanalizzazione con successo ? Giustamente a mia madre era stata assicurata la rimozione del sacchetto, anche per me sarebbe un gran sollievo, sinceramente questo tipo di comportamento dei medici mi sembra poco serio, bisognerebbe al limite fin dal principio dire le cose come stanno, e comunque fare quanto si è inizialmente detto ed essere al massimo attenti nella gestione di queste persone stomizzate.
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L'intervento di "chiusura" di una ileostomia a doppia canna, creata per proteggere una sutura intestinale a valle, é eseguibile a partire da circa 4 settimane dopo il primo intervento. Ritardare la ricanalizzazione non comporta rischi sulla successiva funzione sfinteriale e pertanto in pazienti in fase di riabilitazione viene frequentemente posticipato, ma devono essere tenute a mente due problematiche. La prima é che vivere con un'ileostomia non è solo un peso psicologico, ma comporta una costante perdita di acqua e sali, e nei mesi caldi espone al rischio di disidratazione severa, quindi in generale nelle persone anziane prima si chiude e meglio è. La seconda è che l'esclusione protratta al transito delle feci di una sutura intestinale espone ad un rischio maggiore di stenosi cicatriziale della sutura. L'esito funzionale di una ricanalizzazione intestinale, in assenza di stenosi, dipende però in larga parte dal primo intervento sul retto, pertanto anche in presenza di un apparato sfinteriale continente, i disturbi determinati dalla resezione del retto non tardano a venire. Se poi la paziente é anziana e presenta un'incontinenza anale preoperatoria é possibile che i disturbi siano peggiori di quelli determinati dalla stomia. Infine non va dimenticato che l'intervento di chiusura di ileostomia é un intervento da non sottovalutare, dove i migliori chirurghi possono incorrere in complicanze rilevanti. Tutte queste considerazioni andrebbero direttamente affrontate con i medici coinvolti nelle cure della paziente.
Dr. Stefano Cecchini
Specialista in Chirurgia Generale
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 20.4k visite dal 19/06/2019.
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