Disfagia esofagea con possibile acalasia

Buongiorno,

sono un ragazzo di 26 anni e da circa 6 mesi soffro di un problema che è diventato col tempo sempre più presente e limitativo.
In pratica ho avvertito circa 6 mesi fa una fitta all'altezza del cardias tra la parte inferiore dell'esofago e la parte iniziale dello stomaco. Questa fitta molto dolorosa durava circa 3-4 minuti finchè ho imparato a farla andare via bevendo un bicchiere d'acqua. Al passaggio dell'acqua nello stomaco (dal cardias) svaniva il dolore.
Da APRILE però sono comparse difficoltà nell'alimentazione. Nello specifico iniziavo a mangiare ma purtroppo il cibo passava sempre più difficilmente nello stomaco. Dovevo sforzarmi a far scendere il bolo che ristagnava nell'esofago con delle moderate quantità d'acqua. GLi episodi di difficoltà di passaggio del cibo dall'esofago allo stomaco si sono cominciate a verificare anche solo con l'acqua. Mio padre è un medico e per questo abbiamo dopo aver consultato specialisti effettuato l'esogago Baritato. Tutto ok nessuna ernia soltatanto uno svuotamento ritardato dell'esofago. Ho preso peridon, ma niente, levopraid, ma niente, debrum ma ancora niente.
Stamattina dopo 5 giorni di difficoltà assoluta di alimentazione ( Seguita solo ultimamente da vomito) ho effettuato la gastroscopia dalla quale è risultato un'ottimo stato dei tessuti dello stomaco e del duodeno ma un'ASSENZA di peristalzi dell'esofago. Per questo motivo i cibi si bloccano in quest'ultimo e passano nello stomaco solo per gravità o spinta con acqua da parte mia.
Ho perso chiaramente peso e penso di rivolgermi in un centro specialistico magari a Padova.
Mi è stato consigliato peridon 20 per 1 mese ma la mia alimentazione ormai è molto misurata.
Ci può essere una soluzione per me?
Colgo l'occasione per porgere distinti saluti ai Sig.ri Medici
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Ammesso si tratti di una acalasia, la diagnosi è relativamente semplice come le avrà detto suo padre mediante un esame che si chiama manometria.Confermata la diagnosi, la terapia endoscopica o chirurgica risolverà il problema.Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Utente
Utente
Gent.mo Dottor Favara,

avevo una prenotazione con il primario di gastroenterologia di Manduria per il 20 agosto ma ho dovuto anticipare a ieri perchè non riesco più a far passare il cibo con la tecnica del sorso d'acqua e per gravità nello stomaco.Proprio ieri dopo la gastroscopia (tra l'altro molto dura e difficile per me, pensi che al primo tentativo ho strappato di bocca il tubo e me ne sono andato) mio padre che ha assistito e ha visto che l'esofago si presentava come un tubo immobilizzato ha chiaramente parlato con il secondo gastroenterologo e ho sentito parlato tra le altre anche di una possibile neurotossina che abbia paralizzato l'esofago o di una malattia autoimmune. Contattato ieri sera il primario e aggiornato dell'esito della gastroscopia con probabile acalasia si è molto arrabbiato dicendo a mio padre che una diagnosi così e troppo affrettata e che si sarebbero potute effettuare delle ulteriori manovre con il gastroscopio per valutare l'esofago.
E' chiaro che io sono molto preoccupato e mio padre si sta molto movimentando per risolvere il problema.
E' primario del laboratorio analisi dell'Ospedale di Manduria e specializzato in malattie infettive e allergologia vorrei farlo iscrivere a medicitalia.it per aiutare gente come fa lei.
Ad un grande professionista come lei le vorrei chiedere se potrò un giorno tornare a godere di una pizza tra amici e di un completo pasto dal primo alla frutta, vede ho sempre tenuto alla palestra e alla mia forma fisica. Adesso è come precipitare in caduta libera sono molto forte e non mi isolo dagli amici ma mi rendo conto che confrontarsi con questo problema a colazione pranzo cena e spuntini è davvero tremendo.
Le porgo i miei migliori saluti e spero di avere le migliori indicazioni da lei.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Come le dicevo, prima di ogni indicazione terapeutica è indispensabile porre una diagnosi e nel caso di acalasia le ho spiegato quale è il sistema.I colleghi ai quali si è affidato faranno sicuramente quanto necessario e solo allora si potra' parlare di eventuali terapie.
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Utente
Utente
Gent.mo Dott. Favara,

le riporto l'esito delle successive indagini.
Dopo il 12 Agosto allarmati dalla gastroscopia e dal fatto che non riuscivo più a mangiare poichè il carias era praticamente serrato, mio padre ha prenotato una visita specialistica con il Prof. Malesci a Rozzano all'Humanitas.
Il 26 Agosto subito dopo la visita il Professore in via istituzionale mi ha fissato una manometria per il mattino seguente.
La manometria ha evidenziato 100% di onde asincrone con diagnosi Acalasia. Il Prof. a quel punto,come già mi aveva detto lei, mi ha consigliato una miotomia secondo Heller da eseguire appena lo avessi deciso io e comunque prima possibile per tornare al più presto ad una vita normale senza pensieri. Lui stesso mi ha sconsigliato la dilatazione del cardias con endoscopio perchè ha spiegato a mio padre può comportare la nascita di fibromi.
Ha inoltre detto che all'Humanitas c'è una delle migliori equipe specializzate nella laparoscopia esofagea eseguita da un altro Professore del quale al momento mi sfugge il nome.
Mi chiedevo se esistesse possibilità di una ripresa della funzionalità del mio esofago visto che la causa che provoca l'acalasia non l'ho mica capita bene? Ho letto che la medicina non ha una risposta chiara alla quale però associa stress in periodi importanti ed intensi. A me si è manifestata in Aprile (da 4 mesi quindi) subito dopo la laurea alla quale sono seguiti 6-7 colloqui in aziede leader. Sarà questa la spiegazione? Lei infine mi consiglia di operarmi subito oppure di attendere un pò visto che riesco ad alimentarmi normalmente ma con più tempo per deglutire? Grazie di tutto le porgo distinti saluti.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
L' acalasia è una malattia a causa sconosciuta, il mancato rilascio dell' sfintere inferiore dipende da una lesione nervosa ma non è chiaro cosa provochi questa lesione nella forma classica della malattia.
Mi sembra sia stato fatto tutto molto bene e condivido l' indicazione.Conosco personalmente e bene il collega che ha citato e le confermo che è un ottimo chirurgo con grande esperienza in questo tipo di chirurgia.
Una volta confermata la diagnosi, l' indicazione alla chirurgia esiste, se i sintomo attualmente non sono importanti puo' essere eventualmente rimandata ma prima o poi credo sarà la strada da seguire, meglio prima che poi perchè progressivamente l' esofago si 'rovina' e il risultato funzionale, in una malattia persistente da tempo, puo' essere meno buono.
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