Scarsa mobilità, dopo trauma al dito mignolo

Ho 20 anni e chiedo un’opinione in merito a una questione.

In agosto (quindi circa 6 mesi fa) ho subito un trauma al mignolo della mano sinistra, che è risultato essere una severa distorsione e una frattura composta alle ossa metarcarpali (falange prossimale).

Mi è stata prescritta la stecca per 14 giorni e alla fine di tale trattamento, un mese di esercizi di riabilitazione in autonomia.

Ad oggi (come già detto circa 6 mesi dopo) il dito risulta essere ancora storto, con una mobilità molto ristretta e che sembra che dipenda dalla mobilità delle altre dita.

In sostanza il dito riesce a muoversi autonomamente solo alla base, mentre il movimento di piegatura del dito (come per chiudere a pugno) riesce solo se è compiuto anche dalle altre dita.

Se viene sollecitato troppo mi causa fastidio e ogni tanto anche dolore.

Non riesce a distendersi completamente e nella zona che era fratturata si presenta come incurvato.

Non mi è mai stata fatta presente l’idea di un possibile trauma a tendini o nervi, di conseguenza non mi è stata prescritta nessuna visita (come risonanza magnetica o ecografie).

Sono qui oggi per chiedere un consulto e un opinione su questa questione.

Potrebbero esserci lesioni di questo genere?
(tendini o nervi)
Come sarebbe meglio procedere?


Grazie mille e cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Internullo Ortopedico, Chirurgo della mano 779 25 16
Ripeterei radiografia e contatterei il collega che l'ha visitata.

Dr. Giuseppe  INTERNULLO
www.chirurgiadellamanocatania.com