Ripetuti traumi distorsivi ifd 2° dito mano sinistra
Gent. mo dottore,
Dalla fine di luglio ho cominciato (a causa di ripetuti esercizi con la chitarra) ad avvertire un indolenzimento tra la prima e la seconda falange del dito indice della mano sinistra. Non provavo un dolore acuto e non ero nella impossibilità di piegare lo stesso: il punto è che avvertivo, piegando ripetutamente la falange, un leggero fastidio all'articolazione.
Dopo una decina di giorni s'è aggiunto un indolenzimento al braccio ed alla spalla sinistre. Dopo una visita dall'ortopedico tenuta a metà di luglio, il suo collega mi ha rassicurato che si tratta di due questioni distinte. Ha diagnosticato una "brachialgia parestesica sinistra come da sofferenza radicolare di tipo irritativo a livello cervicale" e "ripetuti traumi distorsivi IFD 2° dito mano mano sinistra". Mi ha prescritto Nicetile 500 mg 2 compresse al giorno per 20 giorni e dicloreum 150 mg 1 compressa per 7 giorni. Mi ha fatto fare anche dei raggi: rx rachide cervicale nelle due proiezioni ortogonali e rx mano sinistra per 2° raggio digitale nelle due proiezioni ortogonali.
Dopo un periodo di 15 - 20 giorni, sono tornato per il controllo previsto, con i raggi. Premetto che, nel referto scritto dal radiologo, si evidenziava:
- per quanto riguarda la colonna cervicale: tratto cervicale in asse. Iniziale note di lieve uncoartrosi al passaggio C4-C5. Corpi vertebrali restati di regolare morfologia e struttura. Sostanzialmente conservati gli spessori discali. Non lesioni ossee focali, né linee di frattura. I peduncoli vertebrali sono regolarmente riconoscibili. Le faccette articolari invertebrali sono come di norma.
- per quanto riguarda la mano sinistra: non lesioni ossee focali, né linee di frattura. Conservati i rapporti articolari. Piccola isola di compatta al versante articolare della falange intermedia del II dito.
Si consigliava, inoltre (sempre nel referto), un approfondimento mediante RMN.
Ho portato la documentazione all'ortopedico, il quale, dopo avermi sottoposto di nuovo a visita, ha spiegato che l'indolenzimento a braccio e spalla (che nel frattempo è diminuito quanto a frequenza, nel senso che compare più raramente e non è continuo) non può dipendere da questa "lieve uncoartrosi". Ha dunque ritenuto di dover procedere per un trattamento (trascrivo dalla sua ricetta) di "brachialgia parestesica sinistra e ripetuti traumi distorsivi". La terapia prescritta prevede il Nicetile 500 mg 2 compresse al giorno e il Triptorem 1 compressa al giorno, entrambi per 20 giorni.
Ora, le domando: premesso che sono convinto della indipendenza delle due patologie e che il fastidio che provo al dito è comunque assai limitato ed entra in gioco solo quando sforzo l'articolazione (in realtà però si tratta di movimenti che prima facevo tranquillamente senza avvertire il minimo fastidio), a suo giudizio di cosa potrebbe trattarsi? Le confesso di esser preoccupato soprattuto per questi traumi distorisivi al dito: sarebbe consigliabile una RM?
La ringrazio in anticipo.
Dalla fine di luglio ho cominciato (a causa di ripetuti esercizi con la chitarra) ad avvertire un indolenzimento tra la prima e la seconda falange del dito indice della mano sinistra. Non provavo un dolore acuto e non ero nella impossibilità di piegare lo stesso: il punto è che avvertivo, piegando ripetutamente la falange, un leggero fastidio all'articolazione.
Dopo una decina di giorni s'è aggiunto un indolenzimento al braccio ed alla spalla sinistre. Dopo una visita dall'ortopedico tenuta a metà di luglio, il suo collega mi ha rassicurato che si tratta di due questioni distinte. Ha diagnosticato una "brachialgia parestesica sinistra come da sofferenza radicolare di tipo irritativo a livello cervicale" e "ripetuti traumi distorsivi IFD 2° dito mano mano sinistra". Mi ha prescritto Nicetile 500 mg 2 compresse al giorno per 20 giorni e dicloreum 150 mg 1 compressa per 7 giorni. Mi ha fatto fare anche dei raggi: rx rachide cervicale nelle due proiezioni ortogonali e rx mano sinistra per 2° raggio digitale nelle due proiezioni ortogonali.
Dopo un periodo di 15 - 20 giorni, sono tornato per il controllo previsto, con i raggi. Premetto che, nel referto scritto dal radiologo, si evidenziava:
- per quanto riguarda la colonna cervicale: tratto cervicale in asse. Iniziale note di lieve uncoartrosi al passaggio C4-C5. Corpi vertebrali restati di regolare morfologia e struttura. Sostanzialmente conservati gli spessori discali. Non lesioni ossee focali, né linee di frattura. I peduncoli vertebrali sono regolarmente riconoscibili. Le faccette articolari invertebrali sono come di norma.
- per quanto riguarda la mano sinistra: non lesioni ossee focali, né linee di frattura. Conservati i rapporti articolari. Piccola isola di compatta al versante articolare della falange intermedia del II dito.
Si consigliava, inoltre (sempre nel referto), un approfondimento mediante RMN.
Ho portato la documentazione all'ortopedico, il quale, dopo avermi sottoposto di nuovo a visita, ha spiegato che l'indolenzimento a braccio e spalla (che nel frattempo è diminuito quanto a frequenza, nel senso che compare più raramente e non è continuo) non può dipendere da questa "lieve uncoartrosi". Ha dunque ritenuto di dover procedere per un trattamento (trascrivo dalla sua ricetta) di "brachialgia parestesica sinistra e ripetuti traumi distorsivi". La terapia prescritta prevede il Nicetile 500 mg 2 compresse al giorno e il Triptorem 1 compressa al giorno, entrambi per 20 giorni.
Ora, le domando: premesso che sono convinto della indipendenza delle due patologie e che il fastidio che provo al dito è comunque assai limitato ed entra in gioco solo quando sforzo l'articolazione (in realtà però si tratta di movimenti che prima facevo tranquillamente senza avvertire il minimo fastidio), a suo giudizio di cosa potrebbe trattarsi? Le confesso di esser preoccupato soprattuto per questi traumi distorisivi al dito: sarebbe consigliabile una RM?
La ringrazio in anticipo.
[#1]
Gentile Signore,
più che una RM, al dito farei una semplice (e più economica) ecografia con sonda ad alta frequenza.
Infatti, è poco probabile che il suo disturbo sia di natura scheletrica; sembrerebbe più probabile una sofferenza tendinea o comunque dei tessuti molli (in tali casi, l'indagine che le ho consigliato dovrebbe tranquillamente fornire delle utili indicazioni circa la diagnosi).
Mi faccia sapere.
Cordiali saluti.
più che una RM, al dito farei una semplice (e più economica) ecografia con sonda ad alta frequenza.
Infatti, è poco probabile che il suo disturbo sia di natura scheletrica; sembrerebbe più probabile una sofferenza tendinea o comunque dei tessuti molli (in tali casi, l'indagine che le ho consigliato dovrebbe tranquillamente fornire delle utili indicazioni circa la diagnosi).
Mi faccia sapere.
Cordiali saluti.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 06/09/2010.
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